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venerdì 22 settembre 2017

VICOLO DEI SOSPIRI



Mi richiama talvolta la tua voce
e non so che cieli ed acque
una rete di sole che si smaglia
sui tuoi muri ch'erano a sera
un dondolio di lampade
dalle botteghe tarde
piene di vento e di tristezza.

Altro tempo: un telaio batteva nel cortile,
e s'udiva la notte un pianto
di cuccioli e bambini.

Vicolo: una croce di case
che si chiamano piano,
e non sanno ch'è paura
di restare sole nel buio.

Salvatore Quasimodo




ph ©piero carbone (Mezzojuso, 16 settembre 2017)

martedì 31 maggio 2016

"CANTO MATTUTINO" DI ANONIMO. Traduce Quasimodo

Liriche meditazioni



CANTO MATTUTINO

Dorati uccelli dall'acuta voce, liberi
per il bosco solitario in cima ai rami di pino
confusamente si lamentano; e chi comincia,
chi indugia, chi lancia il suo richiamo verso i monti:
e l'eco che non tace, amica dei deserti,
lo ripete dal fondo delle valli.





ANONIMO
 in Lirici greci. Dall'Odissea. Dall'Iliade.
Traduzione di Salvatore Quasimodo.
Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1977







ph ©pierocarbone (Salemi 2014, Racalmuto 2016)

mercoledì 7 ottobre 2015

CENTO CHILOMETRI DI TURISMO. A PATTO CHE... Da Castronovo a Cattolica Eraclea lungo il Platani





Un fiume pieno di... turismo. 
Excursus con Nino Di Chiara

Il Platani è visibile in alcuni tratti dalla scorrimento veloce Palermo -Agrigento, ma dall'auto in velocità poco si può vedere e capire della vita, della flora, della fauna, dell'ambiente, di un fiume;  oppure lo si conosce dalla letteratura, di Quasimodo, di Vittorini; costeggiarlo e ammirarlo a piedi in tutto il suo corso è un'altra cosa, un'esperienza diversa, rara, unica si direbbe, come quella voluta dall'Università di Palermo: ce ne dà ampio ragguaglio Antonella Filippi sul "Giornale di Sicilia" di giovedì 1 ottobre. 


Resta il rammarico di chi non ha potuto vivere questa esperienza, per scoprire direttamente un mondo familiare e inedito al tempo stesso che scorre sotto i nostri occhi: nulla o quasi vedono rispetto a quello  che c'è da vedere. Ma Nino Di Chiara, presidente della Consulta comunale della cultura di Castronovo di Sicilia, in sintonia con il sindaco dr. Francesco Onorato, anche o soprattutto per la sua inguaribile passione, non si è lasciato sfuggire l'occasione di unirsi alla carovana, l'ha fatto in fuoristrada, si è ripromesso però di rifarlo a cavallo. 


Con il solito candore mi fa partecipe del suo entusiasmo non disgiunto da progetti, propositi, sogni e qualche rammarico. 
Con le parole e con le immagini documenta e sottolinea alcuni momenti di questo viaggio lungo il fiume Platani che potrebbe essere un percorso virtuoso, produttivo sotto tanti aspetti: cento chilometri di turismo, a piedi, a cavallo, in bici, con fuoristrada: dalla sorgente tra Castronovo  (muro della diga) e Santo Stefano Quisquina alla foce di Capo Bianco in territorio di Cattolica Eraclea dove Maria Giordano, che non sai se in veste di custode della foce o sacerdotessa di riti fluviali o dea protettrice, per sei mesi l'anno ha scelto di vivere  qui, vicino al suo fiume.

"Giornale di Sicilia", giovedì 1 ottobre 2015. Reportage di Antonella Filippi

Il percorso è punteggiato di incontri e calorosa ospitalità: alle Grotte di Capelvenere la Cooperativa "Olio del Colle" ha offerto una degustazione di prodotti tipici, immancabili pane cunzatu con l'olio extravergine d'oliva, formaggi, pizza. 

A Cianciana incontro con il sindaco Santo Alfano e il responsabile del GAL Totò Sanzeri, pernottamento nelle residenze estive degli inglesi che hanno acquistato casa a Cianciana; alla miniera Cozzo Disi il signor  Ballone, ex minatore e cultore di storia locale, ha fatto rivivere l'epopea delle miniere anche con notazioni tecniche e aneddoti significativi; l'attore Carmelo Rappisi ha declamato poesie ispirate al fiume Platani di Quasimodo; a Mussomeli incontro con il sindaco dr. Catania che ha preconizzato un "Patto di fiume" tra tutti i comuni interessati; qui cena fredda ma densa di sapori e pernottamento in un antico convento. Una troupe televisiva di Caltanissetta ha ripreso alcuni momenti. 

Nei pressi di "Passo Fonduto" c'è stata la presenza dell'associazione degli appassionati di parapendio "Ali sicane". 
Lungo tutto il percorso, l'ingegnere Alessi e il dr. Arnone, geologo nonché ex dirigente generale alle Infrastrutture, hanno fornito suggestioni e stimoli, come ad esempio la disquisizione sull'utilizzazione dei sali potassici, per una maggiore comprensione del mondo del Platani che si distende su un territorio vario e ricco di risorse.

"Giornale di Sicilia", giovedì 1 ottobre 2015. Reportage di Antonella Filippi

Altre tappe per riscoprire tesori nascosti o sottovalutati: Ponte Vecchio, ex Centrale, Casale San Pietro su cui il prof. Margagliotta ha scritto la sua tesi di laurea negli Anni Ottanta, Mulino della Contessa, Saganelle, confluenza del "Turvoli" col Platani tra Sant'Angelo Muxaro e Cianciana,  ex Montedison dove sembra, dice Nino, "si sia fermato il tempo": tutto è silenzio e abbandono. 
Un peccato avere smantellato la teleferica che una volta trasportava il sale dalle miniere di Serradifalco e San Cataldo a Campofranco, se ne rammarica ancora Giuseppe Palumbo di Milena  che ne è stato l'ultimo elettricista responsabile: ora si sarebbe potuta utilizzare come teleferica  per tours panoramici... Ipotesi. 


Non è purtroppo un'ipotesi il letto del Platani modificato col cemento armato: questa sorta di gabbia innaturale impedirebbe, secondo l'ingegnere Angelo Cutaia, il naturale sviluppo della flora e della fauna endogene nonché la risalita dei pesci. 
Mi ricordo che il naturalista Giovanni Salvo l'aveva stigmatizzato in una lontana escursione tra Burgio, Castronovo e San Biagio Platani a cui ho avuto il piacere di partecipare nei primissimi Anni Novanta assieme a Totò Mastrangelo.
Ma il letto e in alcuni tratti gli argini del fiume cementificati non sono gli unici problemi.
Purtroppo, non sono ipotesi gli spettacoli di degrado e di abbandono che offuscano in alcuni punti i cento chilometri che dovrebbero essere di sano e salutare turismo. Non solo la cultura dei luoghi ma anche l'economia ne trarrebbe vantaggio. (P. C.)



Di seguito, 
notizie relative al percorso lungo il Platani pubblicate 
sul sito del comune di Castronovo di Sicilia.


Un viaggio alla Scoperta del Fiume Platani, dalle sorgenti, nel territorio di Castronovo di Sicilia, alla sua foce, sulla costa di Cattolica Eraclea, per riscoprire la cultura antica di quei luoghi e per trovare nuovi spunti rivolti alla riqualificazione ambientale e allo sviluppo economico e culturale di questo territorio della Sicilia, si svolgerà dal 24 al 27 settembre 2015.


Il viaggio si inserisce in un percorso di ricerca realizzato dal Dipartimento di Architettura, dell’Università degli Studi di Palermo, di cui è responsabile, il docente Antonino Margagliotta, nell’ambito del quale sono stati realizzati due Convegni (2013 e 2014 con il coinvolgimento di docenti, studiosi e amministratori), una Mostra (La casa di Dedalo con i progetti degli studenti di Ingegneria edile -Architettura), il Laboratorio di laurea Ambiente Natura Architettura, nel cui ambito si sono concretizzate circa 20 tesi, che hanno studiato e interpreto specificità dei luoghi del Platani.
Al viaggio prenderanno parte studiosi, fotografi, cine – operatori, giornalisti e studenti per un numero massimo di 20 persone.


Il viaggio, aperto liberamente a tutti quelli che vorranno compiere questa esperienza culturale a contatto con i luoghi della natura, del mito e della presenza dell’uomo, si svolgerà giornalmente e per tappe.

Nell’iniziativa sono coinvolte pure le associazioni attive sul territorio e che promuovono la conoscenza del fiume, che affiancheranno al viaggio le loro specifiche iniziative (volo con parapendio, percorso in mount -bike, navigazione in canoa, etc.).
Alla fine di ogni tappa, nelle città dove si sosta, sono previste iniziative riguardanti la conoscenza del fiume con il coinvolgimento delle comunità locali.



Il programma prevede:

Giovedì 24 settembre
 Castronovo di Sicilia ore 19.30 – Raduno, presentazione e conferenza stampa


Venerdì 25 settembre
 – prima tappa Diga Fanaco (partenza ore 7.30) / Stazione di Acquaviva Platani, Attività/Visite: Ex-centrale idroelettrica, Mulino Ciolo, Ponte Vecchio, Ninfeo di Capelvenere, Casale San Pietro, Mulino Contessa, Acqua Fitusa, Paesaggi delle miniere di salgemma Mussomeli ore 19.30 – Miti e leggende del Platani


Sabato 26 settembre
 – seconda tappa Stazione Acquaviva Platani (partenza ore 7:30) / Cianciana Attività/Viste: Monte San Paolino, Ponte romano sul Gallodoro, Ex-Montedison, Miniera di Cozzo Disi, Torre del Salto, Pistacchiera, Thòlos di Sant’Angelo Muxaro Cianciana ore 19.30 – Nuove visioni per lo sviluppo dei territori del Platani


Domenica 27 settembre
 – terza tappa Cianciana (partenza ore 7.30) / Foce
Attività/visite: Navigazione in canoa, ritrovo naturalistico “Fiume Platani”, Eraclea Minoa Riserva naturale orientata Foce del Fiume Platani – Conclusione








Poesie di Salvatore Quasimodo declamate da Carmelo Rappisi lungo il percorso:
L'Eucalyptus
Che vuoi, pastore d'aria?
Lamento per il sud
I ritorni
Lettera alla madre





Foto inviata da Carmelo Rappisi (a sinistra),
 accanto a Nino Di Chiara



Foto di ©Nino Di Chiara (tranne quelle  con diversa attribuzione appositamente specificata)

martedì 20 agosto 2013

QUANDO I POETI SI FANNO LA GUERRA







"Questo avviene alla pubblicazione delle prime poesie, quando scoccano i previsti allarmi, perché, e occorre dirlo ancora, la nascita di un poeta che dalla corda del cerchio della casta letteraria tenta di raggiungere il centro, è sempre un pericolo per il costituito ordine culturale". 
Salvatore Quasimodo .



Chi si sente casta, in qualsiasi sfera dell'attività umana, si sente minacciato dalla semplice esistenza o attività degli altri nella stessa sfera, e perde la serenità. 
Se uno si rilassa invece...







Quisiera esta tarde no odiar


di José Hierro 




Quisiera esta tarde no odiar,
no llevar en mi frente la nube sombría.
Quisiera tener esta tarde unos ojos más claros
para posarlos serenos en la lejanía.
Debe de ser tan hermoso decir:
"Creo en las cosas que existen y en otras
que acaso no existan,
en todas las cosas que pueden salvarme,
aunque ignore su nombre;
conozco la fruta dorada que da la alegría."
Quisiera esta tarde no odiar,
sentirme ligero, ser río que canta, ser viento
que mueve la espiga.
Miro al Poniente. Atardecen los largos caminos
que van a la noche,
que dan su cansancio a la noche, que van
a la noche a soñar en su negra mentira.

***

Vorrei non odiare questa sera

Vorrei non odiare questa sera,
non portare sulla mia fronte la nube oscura.
Questa sera vorrei avere occhi più chiari
per posarli sereni nella lontananza.
Dev'essere bellissimo poter dire:
"Credo nelle cose che esistono e in altre
che probabilmente non esistono,
in tutte le cose che possono salvarmi,
anche ignorando il loro nome;
conosco la frutta dorata che dona l'allegria."
Vorrei non odiare questa sera,
sentirmi leggero, essere fiume che canta,
essere vento che muove la spiga.
Guardo a ponente. S'abbuiano i lunghi percorsi
che vanno nella notte,
che donano la loro stanchezza alla notte, che entrano
nella notte a sognare nella sua grande menzogna.

(traduzione Alessio Brandolini, da Alégria, 1947) 

http://www.filidaquilone.it/num004brandolini2.html

















Foto di Rocco Monterosso
Scultura bronzea di Igor Mitoraj installata davanti al Tempio della Concordia nella Valle dei Templi di Agrigento