Nella puntata di Uno Mattina - Storie vere, condotta da Eleonora Daniele ed andata in onda martedì 5 novembre, mi ha fatto piacere sentir parlare di Italo.
Dal minuto 14.30 al minuto 23.30 del programma si susseguono nove minuti di fitto racconto delle gesta del cane di Scicli.
Un cane che
andava in chiesa eludendo il cartello con su scritto "divieto d'ingresso ai cani",
seguiva i cortei funebri,
salvava le ragazze dalle aggressioni,
assisteva ai consigli comunali,
partecipava ai convegni culturali,
fungeva da guida turistica ai visitatori dei monumenti di Scicli e dei luoghi del commissario Montalbano, accompagnava i ragazzi all'entrata e all'uscita da scuola...
A testimoniare amorevolmente e meticolosamente tutto ciò è il giornalista Giuseppe, il quale tiene a precisare che "è tutto documentato, fotografato e filmato". Anzi, anticipa che un film ispirato al cane Italo è già stato girato e sarà visibile nelle sale cinematografiche nel 2014, e conclude con una previsione: "Sarà il film più bello dell'anno".

Inutilmente ho atteso in quei lunghi nove minuti che si parlasse del libro di racconti ispirato dal cane sciclitano "di color miele, enorme" e realizzato dal siracusano Aurelio Caliri, libro iniziato nel 2009 e pubblicato nel 2012, ancor prima che si desse inizio al film.
Eppure, altri aspetti interessanti si colgono nel racconto di Caliri. Nel nome di Italo, lo scrittore siracusano originario di Buscemi ha chiesto ad una sessantina di scrittori e artisti racconti e testimonianze quasi a far da corona a Italo nel volume a lui dedicato.
E non solo letteratura.
"I pittori di Scicli, egli scrive, gli avevano dedicato persino una mostra nella Galleria Brancati, con tanto di manifesti pubblicitari e stampa di litografie. Che bellezza!". I quadri di Sonia Alvarez e Piero Guccione sono riportati nel libro.
Ma Italo non disdegnava neanche la musica.
In proposito racconta Caliri: "Mentre ci apprestavamo ad accordare il violino e a stabilire come impostare alcuni brani, ecco che arrivò Italo il quale, scodinzolando, tranquillamente si sdraiò ai miei piedi mentre armeggiavo con la fisarmonica. [...] Il mio amico regista argentino Roberto Luis Garay, col quale lavoro da qualche anno, era venuto appositamente con la telecamera per riprenderci, alternando primi piani di noi musicisti, ed Italo, infastidito dai suoi continui spostamenti, andò a sistemarsi vicino Peppe, quasi sotto il pianoforte".
Questo e altro è testimoniato nel libro di Caliri, ma di ciò, nel programma televisivo, non si fa alcun cenno.
Dimenticanza?
Preciso disegno di non far invadere lo studio televisivo con altre storie di altri animali contenute nel libro e che avrebbero potuto rubare la scena al cane adottivo di Scicli?
O vuoi vedere che ad Italo non andasse giù la letteratura?
Link del programma televisivo:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3895ded9-795a-4e7c-8852-383b24db37d2.html
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