Visualizzazione post con etichetta Rita Grazia Mattina. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Rita Grazia Mattina. Mostra tutti i post

domenica 14 luglio 2013

ZÙCUTU ZÙCUTU, MASTRU CALÌ

Un modo di dire buttato lì su un social network suscita curiosità, eccita ricordi, provoca apporti immediati e impensati tramite la rete, ramifica in affini reperti paremiologici (che attengono i proverbi insomma). 
Alla fine, da questa moderna palestra filologica e memoriale, il modo di dire ne esce arricchito. Sempre suscettibile di ulteriori arricchimenti. Riguardo il suo utilizzo potrebbe modernamente sostituire la "coazione a ripetere" freudiana.  Freud a parte, chi è che non ha le proprie fissazioni, nel bene o nel male?



Zùcutu zùcutu, mastru Calì.

  • Rita Grazia Mattina, Salvatore Conte, Vincenza Grizzanti, Giuseppe Leone, Angelo Campanella, Lorenzo Capostagno, Antonio Calma, Giulia Lombardo, Oriana Cammilli, Luciano Carrubba, Pixel Evolution, Marianna Manta, Rosean Faraone Hossain, Ezio Noto,  Delfina Manolo, Nicola Romano e Marco Cattivo Costume piace questo elemento.
  • Antonello Scarpulla: Io sapevo che lo zucutu zucuto significava "un'altra cosa" o è proprio quella?

  • Gaetano Restivo: Non era Zzucuzu'?
  • Piero Carbone: Lo sentivo dire a mia nonna, zzùcutu zzùcutu, ed era il ritornello mimato e cantato dei ragazzacci che facevano il verso a Mastru Caliddru l'uorbu che suonava il violino per le strade ripetendo fino all'estenuazione sempre la stessa melodia un po' strascicata. Un bel giorno, mastru Caliddru non ne poté più di quell'insolente tiritera e sbottò con una irripetibile risposta. Il gesto stizzito di scagliare il violino rese più drastica la sua risposta.
  • Gaetano Restivo: Comunque, nel lessico familiare si usava per dire, in maniera brusca  "e smettila di fare sempre questa cosa, non la finisci proprio piu"; oppure: "quando ti ci metti non la finisci proprio più e diventi anche fastidioso e non se ne può più di te". 
    I modi di dire sono sintesi estreme, trasfigurazioni, modelli. E "chinnicchi-nnacchi " ?
    Attendo illuminate spiegazioni x chinn...

    Piero Carbone: Dovrebbe derivare dal latino, secondo Sandro Attanasio, in Parole di Sicilia, Mursia editore, Milano 1980

    Gaetano Restivo: Ergo...

    Piero Carbone: nec hic nec hoc

    Calogero Messana:

    Ciao Piero, forse era questo il vostro Mastru caliddu l'orbu?


    • Piero Carbone: Straordinario! Grazie. Ma la foto è stata scattata a Racalmuto? Oppure si può dare il caso che Mastru Calì l'uorbu era un ambulante.
    • Calogero Messana: Ciao Piero, dalle pagine di Donna Luisa risulta che veniva da un altro paese per la Novena di Natale. Troppe coincidenze! La foto è stata a Montedoro scattata davanti la casa dei Caico. Dovresti accertare se vi era anche un violoncellista a Racalmuto. Visto che era cieco sicuramente si muoveva col compagno vedente.
    • Piero Carbone: indagherò, grazie.


      Si precisa che Donna Luisa è la Hamilton Caico della quale diffusamente ci si è occupati in diversi post di questo Blog: da vera antesignana ha coltivato la fotografia realizzando un'interessante ricognizione di luoghi e personaggi siciliani. 

      La risposta piccata invece con la quale Mastru Caliddru l'uorbu apostrofò i monellacci  diede origine a questo singolare duetto:


      - Zùcutu zùcutu, Mastru Calì.

      - Li buttani di li mammi. 

domenica 30 giugno 2013

LA POESIA "NON TIRA"





E' più attraente il delitto che non la bontà. Giornalisticamente parlando.

SMARAGDOS, Il pistacchio e lo scornabecco, Edizioni Piùcheclandestine, Uusimaa, senza data. Libera traduzione.






  • Per una riflessione che forse potrà tornare di una qualche utilità, se di utilità si può parlare in simili faccende, riporto i commenti suscitati dal pensiero smaragdosiano sopra citato e pubblicati gli uni e l'altro su fb.


    Giuseppe LeoneSusanna SpinaOrtis Ann, Angelo Campanella e Pietro Gioja piace questo elemento.
  • Rita Grazia Mattina Penosamente reale !
  • Ortis Ann purtroppo
  • Nicola Romano Piero, una volta ho chiesto ad una TV privata se poteva venire a riprendere un importante incontro. Risposta: "Se c'è il morto noi corriamo"
  • Piero Carbone Una volta, sai, dovevano dare, secondo una spontanea promessa, ampio spazio ad una notizia riguardante la poesia. Ebbene, soppiantata a mia insaputa, nonostante mi riguardassero la poesia e la promessa, da una doppietta: la dichiarazione di un politico che si drogava e la confessione esistenziale di un pluriomicida. Lo spazio per la poesia, via!, kaputt! La motivazione? Droga e mafia tirano di più. Nelle vendite, probabilmente. Io la pensavo in modo diametralmente opposto: non negare il negativo nella società, va bene, ma neanche il positivo. Eccetto che le notizie riguardanti la poesia non siano ritenute più deleterie. Se mi convincono di questo, allora va bene. Se mi convincono...