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sabato 15 settembre 2018

PAPA FRANCESCO A PALERMO, PER PADRE PINO PUGLISI. "ERA URA!"




Era ura! 
A don Pino Puglisi


Cuntenti mi susivu sta matina,
n piettu mi criscieru rosi e hiuri.

Ci li detti, di cu nun m’aspittava,
sutta li tempii, quattru cutuluna.

Parlà lu Papa propiu ad Agrigentu,
lu dissi arsìra lu teleggionali.

Lu dissi e li ripitì li so palori:
“Mafia è piccatu. Piccatu sociali”.




Nel 1993 Papa Giovanni Paolo II ridiscese in Sicilia e col dito puntato come un fra cristoforo fece risuonare le sue parole al Piano di San Gregorio: 

“Convertitevi! Anche per voi arriverà il giudizio di Dio!”. 

Lassù in alto il tempio della Concordia sembrò tremare. La Valle dei Templi echeggiò quelle parole che furono udite fino a Punta Bianca. 

Quattro mesi dopo, il 15 settembre, veniva ucciso a Palermo Padre Puglisi, parroco di Brancaccio. 

La Chiesa si scosse. 
Invertì la rotta. 
Si parlò di scomunica per i mafiosi. 
“Martiri per la giustizia” vennero detti i caduti di mafia che testimoniavano la loro fede. 

Le parole del Papa, per lo storico della Chiesa don Cataldo Naro, rimandavano senza mezzi termini “al dovere dei cristiani di Sicilia di resistere alla mafia”.

in Piero Carbone  Pensamenti, Coppola editore, Trapani 2008


Atrio interno della scuola a Brancaccio intitolata a Padre Puglisi
dove ieri 14 settembre 2018 si è recato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte  per inaugurare l'anno scolastico

Altare dedicato a Padre Puglisi che si trova provvisoriamente nella Cattedrale di Palermo in attesa di essere trasferito nella nuova chiesa dedica al Beato Padre Pino Puglisi
Papa Francesco renderà omaggio a Padre Puglisi nel XXV anniversario della sua uccisione per mano dei mafiosi
ph ©piero carbone


TESTIMONIANZA FOTOGRAFICA DI MARIO VIRGA 
che ringrazio per la disponibilità a riportarla nel blog

screen shot 

25 anni fa Palermo perse uno dei suoi uomini migliori per mano della mafia, don Pino Puglisi, uno dei nostri preti delle periferie. 
Le ferite degli attentati a Falcone e Borsellino erano ancora vive e pulsanti e la città dovette subire un altro colpo che cancellò, in quel momento, la speranza di svegliarci da quell’incubo. 

Da qualche anno collaboravo con agenzie fotogiornalistiche ed avevo un ideale di bellezza della mia terra, ma mi ritrovai dopo poco tempo a fotografare morti ammazzati e funerali e, infatti, partecipai da fotografo al funerale di Don Pino vivendo la tristezza e dolore collettivo di quel momento.
Dopo 25 anni, grazie alla rivista dell’Arcidiocesi "Poliedro", quelle foto ritornano alla luce, ripescate dall’archivio di Massimo Sestini. 

Nel giorno della sua scomparsa oggi viviamo un giorno di festa grazie alla visita del Papa: è un bel modo per ricordare don Pino, il prete di Brancaccio. 

lunedì 12 giugno 2017

I RITRATTI A COLORI DI MARIO VIRGA. Un progetto per Palermo Capitale della Cultura (e una mostra ai Cantieri Culturali?)

Sul suo sito e su Facebook Mario Virga socializza il suo stato d'animo in margine al metodo di lavoro  per un progetto desiderato e in fase di realizzazione.




Dal suo profilo facebook

Ogni volta che l'incontro con uno dei personaggi che ritraggo è un'incognita. A volte precede l'incontro un messaggio, oppure una telefonata, senza che io li abbia conosciuti personalmente e ogni volta mi chiedo: "Chissà se sono stato convincente. In fondo sono pressoché uno sconosciuto che espone un'idea". Ecco, se c'è un'altra cosa che mi ha aiutato nel contatto iniziale e che li accomuna, oltre l'amore per Palermo, è l'apertura mentale e la curiosità. [ 176 more words ]


like e commenti
Commenti
Olivia Medolago Bravo...continua così. ...Buon lavoro

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Mario Virga Grazie! 😘

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Francesca Torrisi Bellissimi ritratti, intensi ed espressivi. 

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Francesca Torrisi Bellissimi ritratti, intensi ed espressivi. 

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Mario Virga Grazie Francesca!

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Piero Carbone da Racalmuto Caro Mario, credo avvenga una sorta di miracolo: all'inizio, credendo di non averne, dai forza a un'idea, ad un certo momento quell'idea realizzata, o in corso di realizzazione, dà forza a te. Eppure all'inizio del percorso non c'era la strada definita mentre la meta finale, desiderata o sognata, sembrava utopia. A questo punto, una bella mostra ai Cantieri, dopo quella dei ritratti di Patten di tanti anni fa, sullo stesso "tema"!

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Mario Virga Già, all'inizio è solo un'idea, con tante incertezze ed un pizzico di follia. Poi man man arrivano anche gli incoraggiamenti, anche da part degli amici come te. Chissà ai Cantieri...Intanto il cantiere è aperto e l'edificio in costruzione! Grazie Piero per le parole!

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Dal suo blog


Ogni volta
di 
Mario Virga


Ogni volta che l’incontro con uno dei personaggi che ritraggo è un’incognita. A volte precede l’incontro un messaggio, oppure una telefonata, senza che io li abbia conosciuti personalmente e ogni volta mi chiedo: “Chissà se sono stato convincente. In fondo sono pressoché uno sconosciuto che espone un’idea”. Ecco, se c’è un’altra cosa che mi ha aiutato nel contatto iniziale e che  li accomuna, oltre l’amore per Palermo, è l’apertura mentale e la curiosità. Mettersi nei panni dell’altro e cercare di capire, senza pregiudizi. Persone che hanno un vissuto in nome dell’arte, alla ricerca del bello e anche di se stessi.
Ho sempre trovato persone disponibili e con le quali sono nate delle chiacchierate davvero amabili, con tanto di caffè fatto per l’occasione, proprio come un incontro con amico. Ciò nonostante mi chiedo però cosa pensino realmente quando mi vedono arrivare, armato di stativi e fondale pieghevole, e quando, dopo la chiacchierata, mi vedono trafficare col suddetto fondale che si apre in modalità pop-up.
La sessione fotografica dura generalmente poco perché non c’è bisogno di scattare tante fotografie, se si hanno le idee chiare. E poi non voglio far pentire di tanta disponibilità i miei ospiti.
Con Gigi Borruso ho approfittato della splendida luce proveniente da una finestra che si affacciava sulla splendida via Maqueda. Però quel tipo di  luce da sola non basta: per fare un ritratto ci vuole anche un’altra luce, quella degli occhi della persona da ritrarre. Ecco come nasce un ritratto per Palermo Capitale della Cultura.

Foto di ©Mario Virga









venerdì 7 ottobre 2016

ANCHE GLI INSEGNANTI HANNO UN CUORE: QUANDO VANNO E QUANDO TORNANO. Tanti come Mario Virga!

Mentre è in viaggio per la Sicilia, 
Mario, docente per professione e fotografo per vocazione, 
 ha postato alcune riflessioni su fb
che ho voluto qui riproporre
pensando ai tanti che, come lui, hanno vissuto o stanno vivendo analoga esperienza.
 In segno solidarietà, di stima e di amichevole  accoglienza.



Ho fatto le valigie... col cuore in mano
di 
Mario Virga




Ho impacchettato i due anni trascorsi a Bergamo pacco dopo pacco.
Lentamente la casa si è svuotata di libri, di fotografie, di carte raccolte qua e là tra le valli bergamasche. Ho anche impacchettato i miei ricordi di questi anni, unici ed indimenticabili. Ieri sono stato inondato di messaggi e di dimostrazioni d'affetto come non mai, ed ho ancora gli occhi gonfi di lacrime. 

Dovrei essere felice di tornare in Sicilia ad abbracciare i miei cari e dimenticare i pomeriggi di pioggia a casa, i viaggi dispendiosi in aereo (manco fossi un uomo d'affari) o quelli di almeno 24h in autobus e nave, o le telefonate quotidiane con le persone che ami che a volte sono non altro che un surrogato di contatto umano. 
Per non parlare delle spese, con lo stipendio inesistente già alla seconda settimana del mese. 

Ed invece sono qua ancora a pensare ai miei ragazzi lasciati in lacrime. Lasciarli ad ottobre, ad anno scolastico iniziato, è il risultato della inetta burocrazia del ministero. 
Ad anno scolastico ormai avviato sarei stato comunque felice di rimanere: lezioni, prove pratiche e, ahimè, verifiche 😬.

Sono ancora qua a pensare al mio rapporto con i colleghi, talmente leale e bello da rasentare l'amicizia profonda.

E poi, la bellezza signorile di Bergamo, la sontuosità delle sue montagne e laghi meravigliosi.
Adesso sono in nave, l'ennesimo viaggio, con la macchina stavolta carica all'inverosimile dei miei più bei ricordi. 
Dopo tutti questi anni di lavoro penso che fare l'insegnante sia un privilegio: non può essere altrimenti lavorare a contatto con la gioventù, affamata più che mai di sapere, di conoscenza, di sentimenti, di amore. Sentirli giornalmente è un'iniezione di vita quotidiana.

Grazie ragazzi miei. Grazie Bergamo. 

martedì 25 agosto 2015

LE MIE NOTTI. Da "Notturno in via Atenea"

Quando ciò che facciamo, ciò che produciamo, diventa ricordo e gli altri lo ripropongono, lo accogliamo con sorpresa pur nella familiarità. 
Riporto nel blog i versi che, con grande mio piacere, Mario Virga ha pubblicato su facebook. (P. C.)

Mario Virga Ricordi che affiorano


Le mie notti
son torbide
di sogni.

Al mattino 
aggiungo
più zucchero 
al caffè.

(da "Notturno in Via Atenea" 1993)

martedì 21 maggio 2013

RICORDARE CON CLASSE. Mario Virga e la scuola





Il 2 ottobre del 2012, ripescando su fb una testimonianza di un amico, pubblicavo Addio, scuola crudele!  Erano le considerazioni di un amico che abbandonava la scuola, mi colpirono e ne feci un post. 

A distanza di otto mesi ne faccio un altro che a quello si richiama in qualche modo, perché Mario Virga, bravo fotografo, pur allontanatosene, a scuola ci ritorna, e con garbo, ma semplicemente nel ricordo. 

La scuola, checché se ne dica e se ne pensi,  non è semplicemente un comune luogo di lavoro ma una propaggine, anzi, un'estensione della propria vita dove come nella vita si vive, senza tema di essere indifferenti, l'odi et amo che lascia stimmate incise nell'esistenza. 

Un odi et amo non passionale ma spiritualizzato che, dal piano emotivo, sale in quello mentale della conoscenza, in quello relazione dell'incontro con l'altro dalla personalità in fieri , della sfida con se stessi consapevoli di entrare in qualche modo nell'esistenza degli altri, si spera, per potenziarla.  



TESTIMONIANZA DI MARIO VIRGA

È passato quasi un anno e i miei ragazzi sono cresciuti. Sono più maturi, più consapevoli di se stessi, più ...grandi. 

Non li vedo ma le notizie mi arrivano comunque e me li immagino ancora in classe, a parlar di compiti, di professori, di amori e malumori. 
Me li immagino a far baldoria durante l'ora buca, a copiare durante i compiti in classe, a sfottere qualcuno nei corridoi, a ridere per una battuta o a parlottare durante l'ora di lezione. Ogni tanto me li immagino pure che studiano, ma questo più raramente. 





Conosco, o almeno penso di conoscere, i loro caratteri. Tutto ciò è sempre molto presente nella mia mente e mi sembra quasi la mia sia una momentanea assenza, una lunga vacanza. Poi, penso, il tempo passa e nuove cose, amici, amori e persone arrivano, e bisogna fare spazio. Sono ragazzi e tutto quello che era importante o degno di considerazione solo poco tempo fa ora è diventato sbiadito. 






Accade con la musica...una canzone nuova fa dimenticare quella ascoltata incessantemente fino ad un mese fa. Ma ha poca importanza, li conosco i miei ragazzi, so di che pasta sono fatti, so che faranno di tutto per realizzare i loro sogni. 
La scuola è solo una convezione che li lega, ma loro hanno desiderio di volare. 
E voleranno, manca poco, anche se non tutti lo sanno.





Oggi ho avuto conferma di essere ancora presente nei loro cuori e nella loro mente. 
Ancora una volta siamo stati una classe, come un anno fa. Ancora con voi.







Foto di Mario Virga 



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