Sulla
bacheca di fb sono riaffiorati, spontaneamente o per volontà di qualche deus informatico
riordinatore, i commenti (qualcuno integralmente, qualche altro più o meno o per niente condivisibile in quanto testimonianza di un sentire critico-eretico moderno così estremo da
rasentare il surreale) alla lettera consoliana; ne ho approfittato per
riacciuffarli e condurli nel blog che vuole fungere da archivio "attivo", visto che la rete, per i fatti suoi, vien configurandosi sempre più come una sorta di nostro archivio passivo pur maneggiando fatti e pensamenti personali. E rifletterci su.
La
funzione dei commenti sottoscritti e non anonimi oltreché democratica è anche
etica, logica e metodologica in quanto di aiuto a definire e circoscrivere il
perimetro delle proprie idee, delimitato da quello degli "altri" che
se ne assumono responsabilmente la paternità. Da questo punto di vista si deve
essere grati ai pensieri diversi, anche radicali, degli altri, perché aiutano
dialetticamente a definire i propri. Pensieri come possibilità logica in cui
c'è spazio del loro dibattimento e non, occorre precisarlo?, veicoli di
indimostrate e dogmatiche accuse che attengono al rango delle perfide
calunnie.
La
varietà delle opinioni infine può indurre al relativismo ma è anche vero che
allarga gli orizzonti mentali e, con un pizzico di ragionevolezza, può
condurre, auspicabile meta, alla tolleranza.
In fondo, siamo tutti
eretici, gli uni rispetto agli altri, se vogliamo avere un "nostro"
pensiero.
Milano, 29 ottobre 2000
Caro Carbone,
con molto ritardo ho finalmente letto il suo godibilissimo "Eretici a Regalpetra". Mi sento onorato di essere stato accomunato agli abitanti di Regalpetra, che hanno "l'eresia scritta nei geroglifici del sangue". Mi sono appassionato ai notai, preti, gesuiti, farmacisti, medici, contadini di questo straordinario paese del sale, così diverso dal mio S. Agata "insalanùtu".
Cordiali saluti. Vincenzo Consolo