I "FIORI D'AMORE" DI NICOLÒ TINEBRA MARTORANA
I fiori e le Angeline, di sempre, evocano primaverili risonanze, avocano la musica: una trapunta di note vivaldiane si adagia sui ricordi di ieri, sui sentimenti di oggi, e li unifica in una dolcissima sensazione atemporale.
La condizione spirituale da cui promanano i versi trabocca dagli stessi versi e li ricopre, è una condizione di entusiasmo giovanile, di gioia dei sensi, di titaniche speranze, di ingenuità.
Una condizione bene detta da Baudelaire in Élévation anche se la compitante poesia del Tinebra è visibilmente lontana dal timbro baudelairiano:
La condizione spirituale da cui promanano i versi trabocca dagli stessi versi e li ricopre, è una condizione di entusiasmo giovanile, di gioia dei sensi, di titaniche speranze, di ingenuità.
Una condizione bene detta da Baudelaire in Élévation anche se la compitante poesia del Tinebra è visibilmente lontana dal timbro baudelairiano:
heureux...
celui dont les pensers, comme des alouettes,
vers le cieux le matin prennent un libre essor,
qui plane sur la vie, et, comprend sans effort
le langage des fleurs et des choses muettes!
qui plane sur la vie, et, comprend sans effort
le langage des fleurs et des choses muettes!
felice...
chi lancia i pensieri come allodole
chi lancia i pensieri come allodole
in libero volo verso i cieli nel mattino!
Felice chi, semplice, si libra sulla vita e intende
il linguaggio dei fiori e delle cose mute!
Felice chi, semplice, si libra sulla vita e intende
il linguaggio dei fiori e delle cose mute!
Altro che Fiori del male! Piuttosto, nei versi del giovane Nicolino, il mio amico compositore Domenico Mannella vi ravvisa "Fiori d'amore".
E sia.
E sia.
Con la tecnica e il desiderio dell'ape alla ricerca del divino nettare, rimando simbolico ad altri nettari più umani quali la poesia e l'amore, i versi che seguono sono estrapolati dal libro di Nicolò Tinebra Martorana, Versi. Il linguaggio del mio core
è in queste rime, Yucanprint, Tricase 2012, pubblicato amorevolmente e con scrupolo di studioso da Angelo Campanella, dopo il fortunoso e
fortunato ritrovamento del manoscritto contenente le poesie composte nell'arco temporale 1891-1895, dai sedici ai vent'anni.
L'opera poetica di Nicolò Tinebra Martorana sarà presentata al Teatro Regina Margherita di Racalmuto il prossimo 23 marzo.
plenus rimarum sum
IOVENALIS.
Sono pieno di rime
*
Ad Angelina mia,
dopo un anno d’amore,
dedico queste rime
*
Fior di giaggiolo,
Imitar vorrei di rondinella il volo
E posare sul tuo sen felice e solo
22 novembre 1894
*
Fiore di menta
Viemmi sul cor, ché nell’alma senta
La gran fiamma d’amor s’in te
aumenta.
16 dicembre 1894
*
Fior di margherita,
Vorrei baciare l’esili tue dita
E saper se ti sei di me invaghita.
22 novembre 1894
*
Fiore di prato
Viverti voglio eternamente a lato
E godermi il fulgor d’un guardo
amato
*
Fior di viola,
Perch’il vederti spesso a me s’invola?
Tu sai ch’un tuo sorriso mi consola
*
Fiore di rosa,
Dolce profumo di violetta ombrosa,
Al tuo pensier vanisce ogn’altra cosa.
*
Fiore di lino,
Rosa son io dell’Italo giardino
E viver vo’ sul cor di Nicolino
*
Dalla mia casetta
campagnuola di Rocca Rossa
Un saluto autunnale:
Addio, serena quiete, più non sento
Il seno tuo gioir di mille effluvi;
La ria stagion s’appressa. Cupo e lento
Io t’abbandono
20 ottobre 1894
*
Tu mi guardi con tanto desio,
Tu mi baci con tanto languore!
Vieni, sorgi, ti dice il cor mio;
O l’amore, l’amore, l’amore
14 aprile 1895

Luigi Infantino, Serenata a Mariuzza
http://www.youtube.com/watch?v=8FoGOwpyABs
Traduzione dei versi di Baudelaire dal francese di Claudio Rendina
Ringrazio Giuseppe Sardo Viscuglia per avermi dato la possibilità di corredare le poesie con le sue impeccabili foto.
http://archivioepensamenti.blogspot.it/2013/02/lo-storico-ritorna-in-teatro-poeta.html