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lunedì 29 aprile 2019

SULL'ESITO DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI RACALMUTO. Commento su commento, per scongiurare la commentite



Commento superficiale e stiracchiato di Gaetano Savatteri anche in nome del suo giornale, tanto per far capire che lui c'è e osserva, riguardo alla presente e alla precedente tornata elettorale, ma tra il dire e il non dire c'è di mezzo l'opinione che il lettore si fa dell'opinion maker di turno.
P.S. Concludere in modo sbarazzino e "sgherzoso" cotanta analisi citando in coda il poeta satirico, "un altro vincitore" tra i vincitori della campagna elettorale, sembra un espediente stilistico per distrarre più che una conclusione ragionata e utile per il paese.


N. B.
Per sostanziare di fatti, comportamenti e ragionamenti il mio commento sul commento o controcommento scorra, se ne ha vaghezza, i vari Post di questo Blog attraverso i tags 




ph ©piero carbone

venerdì 30 novembre 2018

LA CITAZIONE IMPROPRIA. Commento rivolto al consigliere Guagliano che ha pubblicato il documento di sfiducia al Sindaco




Mio commento al Post di Giuseppe Guagliano in cui si pubblica il testo della mozione di sfiducia al Sindaco di Racalmuto e dopo l'articolo rabbioso, firmato soltanto da uno pseudonimo, di "Malgrado Tutto", di cui Savatteri è fondatore, redattore e una delle anime di riferimento. 


Nessun redattore o collaboratore del giornale ha preso le distanze con note o precisazioni pubbliche dagli articoli finora pubblicati con intenzioni palesemente volte a denigrarmi, concionando d'altro, inappropriatamente,  e non per smentire le  mie affermazioni, come mi sarei aspettato, ove ve ne fossero state fondate ragioni. 

Preciso che il mio appunto era rivolto a un politico e che, come lui ha ritenuto  opportuno addurre una citazione di un giornalista a rinforzo e sostegno delle sue tesi, io ho semplicemente ritenuto che politicamente quella citazione era inappropriata, anzi, addirittura inopportuna e controproducente.

MIO COMMENTO 2
"Nella mozione di sfiducia si cita Savatteri che cita il Lampedusa e io ho avuto da ridire non perché abbia nulla contro Savatteri (solo i “ragazzi” - così li chiama Cavallaro - di “Malgrado tutto” lo pensano, infondatamente, perché fa loro comodo: per sviare il discorso e “distrarre”) ma semplicemente perché Savatteri non è credibile fino a quando non esprime la sua posizione sulla gestione del Teatro Margherita, vicenda che ha visto te interpellato in procura, sol perché da cittadino chiedevi chiarimenti sulla gestione del Teatro comunale, mentre il consiglio di amministrazione dello stesso Teatro con Andrea Camilleri presidente e Di Pasquale direttore artistico, di cui facevano parte Savatteri come vicepresidente e Cavallaro come consigliere del c.d.a. della fantomatica Fondazione Teatro Regina Margherita, nulla mai pubblicamente ha chiarito. 

Insomma, come hanno amministrato un teatro vero, con attori veri, con soldi veri, con fondi pubblici, con pubblico pagante, attraverso una Fondazione i-ne-si-sten-te (inesistenza certificata dagli uffici competenti della Regione Siciliana)? 
La Procura ha archiviato il caso, è vero, le risposte però non sono state date, ma un politico, in un ragionamento politico credo che non possa additare ad altri prassi di buona politica comunale tramite ragionamenti di chi non ha chiarito propri comportamenti nella gestione di una istituzione culturale dello stesso comune risultata falsa." Piero Carbone

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DOCUMENTO INERENTE LA PRESENTAZIONE DELLA MOZIONE DI SFIDUCIA



 Dalla bacheca Facebook di Giuseppe Guagliano, consigliere comunale P.D. ed ex Presidente del Consiglio
Al sig. Presidente del Consiglio Comunale di Racalmuto
Al sig. Segretario Generale
E.p.c. Al sig. Sindaco
OGGETTO: PRESENTAZIONE MOZIONE DI SFIDUCIA
Con il presente documento redatto ai sensi della L.R. n. 35 del 15/09/'97 art. 10, dell'art. 52 del Tuoel e dell'art. 62 dello Statuto Comunale, i sottoscritti Consiglieri Comunali di Racalmuto, intendono presentare Mozione di Sfiducia al sindaco Messana per gravi motivazioni di carattere politico, amministrativo e giuridico di seguito argomentati:

E' utile ricordare in premessa che il sindaco Messana, eletto a Maggio del 2014, da una compagine politica eterogenea, si fece garante di importanti e gravosi impegni programmatici sia di natura politica che amministrativa al cospetto di tutti i Racalmutesi. 

Ciò nonostante, da subito, apparve evidente una sua impostazione e un atteggiamento poco collaborativo, di distacco e chiusura nei confronti della macchina Burocratica comunale, della Politica e del Paese tutto; Atteggiamento che ancora persiste e che, inevitabilmente, ha finìto con il condizionare tuta la Giunta e chiunque gli sia stato accanto, determinando un'azione Amministrativa estremamente lenta, confusa, priva di programmazione e di entusiasmo, quasi sempre autoreferenziale.
Tutto questo è diventato un carattere identificativo nel tempo.

Se si aggiunge la cronica difficoltà del Sindaco ad intrattenere e “coltivare” positivi rapporti personali e di gruppo con le compagini sia di maggioranza che di opposizione, si capisce il perchè delle ricorrenti e gravi crisi politiche-amministrative, tanto da subire già alla fine del 2016 una mozione di sfiducia votata in consiglio, con motivazioni più che condivisibili e oggi ricorrenti.

La sfiducia non andò in porto per il “gioco delle parti”, ma causò uno stravolgimento degli equilibri scaturiti dal voto popolare che la politica a tuttoggi non è riuscita a recuperare. Anzi, il persistere di tale atteggiamento del Sindaco, ha assunto i connotati dell'arroganza, del cinismo e dell'indifferenza, tanto da indurre qualche giorno fa un importante giornalista (Racalmutese) GAETANO SAVATTERI, sensibile alle vicende che riguardano la comunità, a prendere posizione con un articolo, sul blog locale “MALGRADO TUTTO” di cui si cita un passagio significativo!

--Il Sindaco Messana come e più del Principe di Salina ( del Gattopardo)--.
< NON CREDE ALLA SICILIA, NON CREDE AI SICILIANI, NON CREDE A SCIASCIA E, PERTANTO, NON CREDE NEMMMENO ALLA FONDAZIONE SCIASCIA DI CUI E' ORA IL PRESIDENTE. E' IL SUO SEGRETO E LA SUA RICETTA PER SOPRAVVIVERE.> 
In questi anni di sindacatura, oltre a non credere a niente, il Sindaco ha dimostrato di non avere nessun interesse per RACALMUTO e per i RACALMUTESI e nessuna voglia di rispettare gli impegni, anche quelli che per proprie convenienze non ha esitato ad assumere.
-MOTIVI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO:
*Mancato rispetto degli impegni programmatici assunti, in tutte le fasi dello sviluppo politico-amministrativo della legislatura, con tutte le conpagini che ha composto.
-MOTIVI DI CARATTERE GIURIDICO:
*Ha omesso di presentare, per tutti gli anni di governo, la relazione annuale sullo stato di attuazione del programma, come previsto dallo Statuto Comunale, nonché dalla L.R. 7/'92, e
successivamente modifica dalla L. R. 17/2004 comma 22 art. 127.
-MOTIVI POLITICI:
*Ha quasi sempre disatteso ogni indirizzo politico-amministrativo del Consiglio Comunale mortificando e svilendo il ruolo dell'Organo. 

*Non ha saputo o voluto coinvolgere il Consiglio, la politica e le parti sociali in un ragionamento di ampio respiro da cui sarebbe dovuta scaturire una seria programmazione delle cose da fare nell'interesse della comunità.  

*E' diventato sempre più, in questi anni, motivo di sfiducia verso la politica Racalmutese, rendendosi responsabile di un vero e proprio tradimento rispetto alle tante aspettative del post Commissariamento. 
CONCLUSIONI:
*In conclusione si ritiene che il Consiglio Comunale non può ulteriormente assistere passivo, ad un così grave degrado, rischiando di diventare complice di una inaccettabile inerzia delle Istituzioni, a tutto danno dei Cittadini che in noi hanno riposto le proprie esigenze e aspettative di crescita culturale e sociale.

*Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri comunali, consapevoli della responsabilità assunta a seguito delle elezioni amministrative nei confronti di tutti i Cittadini, dell'impossibilità di adempiere ai doveri derivanti dal proprio mandato, considerato il progressivo deterioramento dello stato politico-amministrativo e convinti che è necessario ridare serenità al clima politico Racalmutese in prospettiva del ritorno al voto per le prossime elezioni amministrative, CHIEDONO al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione dell'apposita seduta del Consiglio Comunale, nei termini e modi di legge, al fine di discutere e deliberare in merito alla presente proposta di mozione di sfiducia al Sindaco. 
I Consiglieri Comunali sottocrittori:
E' giusto che ognuno esprima il suo pensiero. E' giusto che il Sindaco cerchi di difendersi. ( Gli chiediamo solo di dire la verità). Mi auguro che anche gli assessori lo facciano, uscendo fuori da questa condizione, ricorrente, di stretta tutela con cui il Sindaco li avvolge rischiando di asfissiarli. ( Ci ricorda la fasciatura che nelle famiglie si praticava -a danno dei neonati!- con la convinzione che potessero crescere dritti e forti! Certamente non più intelligenti!)
Ma è altrettanto giusto che si valutino le ragioni di chi ha trovato il coraggio di compiere questo atto politico forte, e dalle conseguenze politiche incerte per gli stessi proponenti!
Una decisione non presa, di certo, a cuor leggero. Si sono svolte, nei due anni successivi alla precedente mozione di sfiducia, decine e decine di incontri, ristretti, allargati, e di tutte le misure. Al Sindaco abbiamo rivolto Appelli in tutte le occasioni, nelle Commissioni Consiliari e nei Consigli Comunali, ad avere più rispetto verso l'Istituzione Consiliare, verso i singoli Consiglieri, verso la Politica e verso il Tessuto Sociale. Ad impegnarsi di più nella ricerca di quegli equilibri imprescindibili nelle dinamiche della vita sociale e politica. Ad essere più rapido e coraggioso nelle scelte amministrative. 
A gestire meglio il tempo per una più efficiente e produttiva programmazione. E per fare tutto questo, tutti noi, ci siamo messi totalmente e disposizione fin dal primo giorno di Governo della Città. E lo abbiamo fatto fino all'ultimo minuto dell'ultimo giorno utile per poter presentare la mozione. Dal Sindaco abbiamo solo e sempre ricevuto, rinvii, silenzi, al massimo mezze risposte. Tanti impegni faticosamente presi sono stati disattesi, spesso anche rinnegati. Capite che non era più una situazione sostenibile. Spiace, in queste ore, assistere al tentativo del Sindaco di nascondersi dietro i problemi e le difficoltà dei Cittadini, che in verità lui avrebbe dovuto risolvere o quanto meno affrontare. Nel periodo che manca alla votazione della sfiducia, sarebbe giusto fare una sorta di "OPERAZIONE VERITA'" in cui gli interessati e chiunque abbia qualcosa da dire lo faccia a beneficio del cittadini e della storia.           
FINE DEL DOCUMENTO RIGUARDANTE LA PRESENTAZIONE DELLA MOZIONE DI SFIDUCIA

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DOCUMENTI.


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Fondazione sì

Malgrado tutto, a.XXXI, luglio 2012, n.2


Malgrado tutto, a.XXXI, luglio 2012, n.2

Malgrado tutto, a.XXXI, luglio 2012, n.2

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Fondazione no
"Con la presente si riscontra la nota prot. 11226del 22.11.2017, di pari oggetto, per comunicare che agli atti della  Scrivente Segreteria Generale, non risulta alcuna istanza di riconoscimento relativa alla fondazione in oggetto segnata"

Oggetto: Richiesta notizie fondazione "Teatro Margherita"


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Mia esperienza raccontata nel seguente Post:


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L'articolo di Malgrado tutto:


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Mio Post conseguente:





giovedì 8 dicembre 2016

"DON ILLUMINATO" E IL "KAOS" DI RACALMUTO: SUI VERSEGGIATORI ANONIMI E LE RIME IRRIVERENTI. Ma chi è Don Illuminato? Intanto, riceviamo e pubblichiamo





Nei giorni 28, 29 e 30 ottobre 2016 si è tenuto a Racalmuto "Kaos - Festival itinerante dell' editoria, della legalità e dell'identità siciliana", diretto da Peppe Zambito.

Sabato 30, di mattina, un incontro è stato dedicato alla tradizione molto racalmutese delle rime irriverenti, fino a poco tempo fa, soltanto e rigorosamente anonime. Oggi si direbbe "anonime, ma non troppo".

Don Illuminato ne ha fatto ragguaglio e ha tracciato una sintesi dell'incontro.

Le foto sono di duplice fonte: alcune, pubblicate sul proprio profilo facebook, sono di Antonio Liotta, che sentitamente, con affetto e stima ringrazio; altre sono dell'amministratore del blog in quanto ha affidato la macchina fotografica ad una persona delle prime file pregandola di documentare l'incontro con qualche scatto. Non conoscendone il nome, doverosamente la si ringrazia, sebbene anonima. P. C.





Ve lo dico io chi sono gli anonimi
di
Don Illuminato


Cosa, se non il desiderio di ricordare l’antica tradizione racalmutese della rima irriverente, che si è compiuto in occasione, della tre giorni, nell’ambito della manifestazione sull’editoria, Kaos, che ha fatto tappa quest’anno a Racalmuto, nei luoghi di Sciascia.

Un tassello mancante meritevole di ricordo, degno di essere incastonato nella storia letteraria del paese , a futura memoria.

Dunque nella sala grande dell’antico Castello Chiaramontano , in cui in una delle alte pareti sono ancora visibil le tracce di quello che fù un grande camino in pietra , ci si è stretti al calore della rima per celebrare un antico ricordo che caratterizza Racalmuto ed i Racalmutesi, e la loro ironia.

Presenti l’assessore alla cultura Salvatore Picone ed il Sindaco di Racalmuto, l’Avvocato Emilio Messana, che hanno voluto fortemente si parlasse, in quel contesto, di tale curioso fenomeno, pare tutto racalmutese.



ph ©Antonio Liotta

Dinanzi ad una ricca platea di studenti, assieme al Prof. Piero Carbone, scrittore e poeta di Racalmuto, anche Giovanni Salvo, entrambi da sempre presenti nella vita politico sociale del paese, i quali hanno spiegato, contribuendo a tenere vivo il ricordo, il fenomeno piacevolmente simpatico della Rima Irriverente.

Utilissima e ricca di spunti la disquisizione storica del professore Carbone dall’ingerenza dei Savoia nella censura della poesia popolare, alla poesia dei bisogni.

Particolarità della rima siciliana è stata la tendenza all’anonimato dei testi, per cui il Prof. Carbone, nel corso dell’incontro, si è sapientemente soffermato su questo aspetto impersonale dei testi, giudicando tale peculiarità, l’unico lato non del tutto esaltante del fenomeno della rima burlona racalmutese.

Secondo il Sindaco, Emilio Messana, se la satira irriverente la si esprime con ironia ed in rima, può diventare anche un impegnato momento di sfogo, di evasione, di spasso.

Per Giovanni Salvo, che si e' dichiarato apertamente un rimatore e non un poeta, che si e' cimentato alla lettura di alcuni suoi versi, dedicati proprio alla passione dell'irriverenza in versi, la contestazione rimata fa' a pieno titolo parte della tradizione racalmutese, sebbene spesso rivolta ad una ristretta cerchia di cultori, non essendosi mai prefissata lo scopo di raggiungere un vasto pubblico.

L’ispirazione tematica da sempre è stata certamente circoscritta ad argomenti morali e politici, legati a fatti persone e luoghi.

ph ©Antonio Liotta
Negli anni sessanta, Eugenio Napoleone Messana, un uomo parecchio conosciuto ed impegnato in paese , nella sua ricostruzione storica dell’ottocento racalmutese, si aiutò riportando i versi di alcune poesie anonime.

In paese però le rime baciate o incatenate che fossero venivano sistematicamente assegnate, da parte dei “sapitura chiazzaruoli”, quasi sempre al diretto autore.

Lo stesso Napoleone Messana , nella veste di Sindaco e politico attivo, fù bersaglio di indigeribili versi.

La rima dunque per Racalmuto ha rappresentato da sempre un linguaggio intellettuale terzo, prerogativa sia del popolo che del politico, quasi una forma di scissione dell’io.



A testimonianza di ciò, il fuori classe della rima irriverente racalmutese, fù il Prof. Alfonso Scimè.

Personaggio colto e raffinato, che pur stando nell’alcova del partito socialista, quando questo comandava a Racalmuto, nonostante il suo attivismo, non disdegnava di fare lo “schizzinoso” , distinguendosi con le sue poesie.

Era solito partecipare alle notti dei lunghi coltelli , alle interminabili riunioni di partito.

Resisteva ai primi sonni mattutini, per poi poter rimare versi sbeffeggianti a quelle sedute, con signorile ironia.

Subito battuti a macchina e distribuiti, rigorosamente in maniera ignota, venivano indirizzati in alcuni luoghi ben precisi, in cui era attesa ed apprezzata la sua critica rimata, e da dove poi , copia su copia , si diffondeva nella piazza.

La particolarità è che ci si divertivano di più proprio coloro che erano presi di mira, a dimostrazione di una platea intelligente.

Alfonso Scimè, secondo la testimonianza di qualche autorevole intellettuale del luogo, faceva poesia di corte, ma non era un cortigiano.

Troppo elitaria la sua rima per poter interessare coloro i quali avevano il problema del lavoro quotidiano.

ph ©Antonio Liotta

Dinanzi al suo stile acuto e sibillino, risultavano indeboliti altri anonimi-conosciuti verseggiatori, quali l’Avvocato Totò Garlisi e l’insegnate Alfonso Farrauto .

Ai questi ultimi poi si aggiungevano coloro i quali cercavano di cimentarsi con la rima, e si ritenevano poeti solo per aver fatto baciare “cuntenti cu nenti”.

Spesso nelle paesane poesie si riscontra racchiusa una grintosa “cattiveria” tutta racalmutese.

A quanto pare il più torbido sia stato proprio un medico, il Dottor Achille Vinci, corrispondente del Giornale di Sicilia, il quale travolto dal suo humus poetico, non risparmiò, con i suoi pungenti versi, neppure qualche suo diretto familiare.

Da annoverare anche l’avvocato Salvatore Marchese, noto penalista, anche lui socialista come Scimè, il quale nonostante le sue immense doti oratorie, pare avvertì lo stesso il bisogno di rimare al fine di schernire i suoi avversari politici.

Graffiante, terribile, inesorabile fu in poesia l’avvocato Marchese.

Secondo lo storico racalmutese, il Dott. Calogero Taverna, il bisogno della rima in paese è così atavico e radicato che persino il luminare medico racalmutese Marco Antonio Alaimo, nel suo trattato di medicina, collocò una sestina in vernacolo siciliano.

E pensando al titolo “La mosca nel piatto” di Leonardo Sciascia, anche se i versi dello scrittore racalmutese, come tiene a precisare il Prof. Carbone, non sono mai versi satirici o sbeffeggianti, bensì elitari; l’incontro si è concluso con l’interrogativo; sarà il frutto del cromosomico sapido gusto della rima a contraddistinguere un racalmutese, con il suo beffardo modo di esistere?




LA RIMA
di Giovanni Salvo

Ah la rima quantu è bella 
conza pani e murtatella 
Siddru appatti la parola 
a  lu cori prestu vola 

Renni miegliu di ogni cosa 
sciavurusa  comu  rosa 
E si ‘ntrizzi la tirzina 
è pungenti, fussi spina? 

Certu miegliu se vasata 
Si nun è minestra ricalliata 
Bona  scurri e giusta sona 
Lu cielu scoti, e sunnu trona 

Iddra è ecu, è risunanza 
Fastidiusa, nun è manza 
Quannu lu stili è irrivirenti 
E’ lu specchiu di la genti 

A  lu paisi c’è l’usanza 
Di sbarrarisi la panza 
E  cuntari cu puisia 
Di cu tessi  e cu farsia 

si narra, siddru è  veru 
‘nzoccu appatta lu pinzieru 
Chi succedi ni’ la strata 
Cu  la rima  ‘ncatinata.




 

lunedì 30 maggio 2016

INCONTRI PER UN "SESSANTESIMO" A RACALMUTO (REGALPETRA)























A sessant'anni dalla pubblicazione delle Parrocchie di Regalpetra (1956-2016)



Epistolario tra Leonardo Sciascia e l'editore Vito Laterza
 esposto alla Fondazione Sciascia






Link correlato





ph ©archivioepensamentiblog (Racalmuto, 28 e 29 maggio 2016)

La foto n. 1 che ritrae me mentre fotografo è di ©Emilio Messana, sindaco di Racalmuto, che l'ha pubblicata sulla sua pagina facebook

venerdì 2 ottobre 2015

NON SOLO HAMILTON: RACALMUTO E LE GEMELLE. Nel 1986 gemellaggio con Hamilton e Castronovo di Sicilia



E se mio padre non piantava ulivi
io li trovavo?
Danilo Dolci, Limone lunare



VIAGGI E GEMELLAGGI

In questi giorni il sindaco di Racalmuto Emilio Messana e il vicepresidente del Consiglio comunale Giuseppe Guagliano  sono in visita ad Hamilton in vista del trentesimo anniversario del gemellaggio tra le due comunità (1986-2016).
 Per l'occasione ripesco due articoli sull'argomento apparsi su "Malgrado tutto" (ottobre 1987) e sul "Giornale di Sicilia" (6 luglio 1986).







 





Vedi inoltre gli articoli dell'epoca su



lunedì 9 giugno 2014

SULLA MOSTRA DELLA HAMILTON CAICO A RACALMUTO. Video di trs98










Dopo l’inaugurazione della mostra fotografica di Charley Fazio che rimane aperta fino al 30 giugno, e dell’esposizione delle tele restaurate risalenti al ’700 che rimarranno visibili fino al 5 settembre, un altro evento espositivo al Castello Chiaramontano di Racalmuto con lamostra fotografica “Sicilian ways and days” in omaggio a Louise Hamilton Caico è stata inaugurata domenica mattina. 


Gli scatti fotografici, risalenti ai primi ‘900, illustrano la quotidianità familiare dell’autrice, i luoghi, i paesaggi di un’epoca magicamente descritta come flash della memoria.

Dopo cento anni riaffiorano documenti scritti e iconografici di quel viaggio a Racalmuto che diventa una esposizione itinerante iniziata a Montedoro nel 2011, poi al Castelluccio nel 2012 e quest’anno nella prestigiosa Galleria fotografica “Luigi Ghirri” di Caltagirone per approdare al Castello Chiaramontano di Racalmuto dall’8 Giugno al 30 Agosto 2014.

La mostra, in questa tappa racalmutese, curata da Calogero Messana in collaborazione con Piero Carbone e Angelo Cutaia, e Attilio Gerbino per gli all’allestimenti, offre la possibilità di vedere esposte per la prima volta le fotografie originali scattate nei luoghi che la ospitano oltre a documenti inediti. 

In esposizione antiche strumentazioni fotografiche dello studio “Leonardo e Alfonso Chiazzese” che richiamano sull’importanza degli studi fotografici cittadini per una ricognizione storico-iconografica di una comunità nei suoi svariati aspetti privati e pubblici. 

Intervento alla cerimonia inaugurale di un gruppo di cinquanta italoamericani dell'Associazione “Arba Sicula” presieduta dal prof. Gaetano Cipotta della St. John's University.

 La mostra rimarrà aperta fino al 30 agosto.