Visualizzazione post con etichetta Carmelo Rappisi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Carmelo Rappisi. Mostra tutti i post

giovedì 1 febbraio 2024

"L'UOMO CHE EBBE DUE FUNERALI" AL TEATRO DELLA POSTA VECCHIA. Agrigento, 3 e 4 febbraio 2024


Carmelo Rappisi ha ricavato brillantemente un Atto Unico dal mio racconto omonimo che tratta un caso di ordinaria (o straordinaria, non so) smemoratezza e ingratitudine. Dopo averlo visto, se direte che è reale io vi dirò che è surreale ma se voi direte che è surreale sarò io a dire che è reale. E' il teatro: tra scintille e dialettica! Seguono due cammei che arricchiscono lo spettacolo: Il monologo "IL fischio" è tratto dalla novella "Il treno ha fischiato" di Pirandello. Il monologo "Assunta" è tratto da "L'onorevole" di Sciascia, intensamente interpretato da Ilaria Bordenca.

 LINK




venerdì 29 maggio 2020

L'UOMO CHE EBBE DUE FUNERALI. Dall'omonimo racconto all'Atto Unico di Carmelo Rappisi

L'avevo preannunciato sui social, che un amico lo stava partorendo; l'ha partorito. Il coup de foudre è rinato come coup de théâtre. 
Il racconto L'uomo che ebbe due funerali è diventato Atto Unico, per geminazione. 
Il papà della nuova creatura è Carmelo Rappisi. 
E penso ad Accursio Soldano, all'editore Gianmarco Aulino e a Giuseppe Maurizio Piscopo, indirettamente padrini e compari.

Il prossimo appuntamento spero sia per la messa in scena.









Un grazie di cuore agli amici
 che hanno gradito l'annuncio enigmatico
 e il suo disvelamento




Il "misterioso" annuncio




Acquerello di Pascal Catherine



Sull'attività teatrale di Carmelo Rappisi


Schizofrenie  Pirandelliane
Spettacolo teatrale con Carmelo Rappisi, Ilaria Bordenca. Regia di Carmelo Rappisi





                                                  Il treno ha fischiato                                                
Il protagonista della novella è Belluca, un uomo modesto senza particolari qualità, un contabile dedito all’arido lavoro di ufficio, fatto di conti e calcoli, sottomesso e indifeso e per questo zimbello sia del capoufficio e dei colleghi, sia dei familiari.
Ripreso, per una volta giustamente, dal capo ufficio, Belluca reagisce inveendo e farneticando contro di lui. Urlando racconta di un treno che ha fischiato nella notte e che lo ha portato lontano. 
Il fischio del treno evidenzia un concetto che spesso sta alla base dell’opera pirandelliana: il fatto che a volte basta un evento insignificante per rivoluzionare tutta la vita di una persona. Nel caso specifico la folgorazione improvvisa del fischio del treno rende consapevole il protagonista di voler recuperare la propria dignità e la propria libertà, seppur in limitati momenti di viaggio nella fantasia. Il fischio del treno rappresenta il simbolo della riconquistata libertà.

La carriola
La novella La carriola di Luigi Pirandello ha come protagonista un famoso avvocato. Non potendosi più liberare della forma in cui vive, si vendica di essa compiendo lo stesso atto, ogni giorno, nella massima segretezza. Appena ha un minuto libero infatti, l'uomo si chiude a chiave nello studio, e preso da una forte voluttà "corre alla cagnetta che dorme sul tappeto: piano, con garbo, le prende le due zampine di dietro e le fa fare la carriola: le fa muovere non più di otto o dieci passi, con le sole zampette davanti, reggendola per quelle di dietro"
  


Ciampa
 “Lei deve sapere che abbiamo come tre corde d’orologio in testa: la seria, la civile e la pazza…). . Sopra tutto, dovendo vivere in società, ci serve la civile; per cui sta qua, in mezzo alla fronte. Ci mangeremmo tutti, signora mia, l'un l'altro, come tanti cani arrabbiati. Non si può.  Io mi mangerei ‑ per modo d'esempio – questo signore qua (indicando uno spettatore). Non si può. E che faccio allora? Do una giratina così alla corda civile e gli vado innanzi con cera sorridente, la mano protesa:  «Oh quanto m'è grato vedervi, caro  il mio signore…..”


La follia di Antonietta, moglie di Pirandello


Pare quasi impossibile, ma negli anni la pazzia di Antonietta peggiora. Ne fa testimonianza una lunga lettera di Pirandello all'amico Ugo Ojetti, datata 10 aprile 1914, in cui afferma di vivere in un vero e proprio inferno. La pazzia di Antonietta si acuisce alla morte del padre, Calogero Portulano, e si riversa sulla povera figlia Lietta. Luigi è costretto ad acconsentire all'internamento della moglie, nel 1919. In clinica, Antonietta è più che mai intrattabile, non vuole ricevere nessuno: si lascia andare, si trascura, indossa sempre lo stesso logoro vestito….


Il cavaliere Fiorica e Beatrice sua moglie

Il cavalier Fiorica irrompe nella scena inveendo in video contro Pirandello:
PIRANDELLO - Cavaliere Fiorica come si permette lei entrare in scena! Lei non è nella commedia. Vada fuori!
FIORICA - Autore ingrato! Senza la mia tresca con la moglie di Ciampa questa storia non sarebbe stata partorita  e nemmeno rappresentata! Mi si doveva dare la possibilità di difendermi per Dio!
PIRANDELLO: Esca!
FIORICA - Ormai sono in scena e intendo restarci!PIRANDELLO: Signori del pubblico, non mi assumo nessuna responsabilità! Questi personaggi, che si pigliano la libertà di rappresentarsi da soli. 
Domami darò loro udienza e mi sentiranno... Ah, se mi sentiranno! 




Carmelo Rappisi e il cinema 

screen shot

Partecipazione al film Sul'Amuri di Giovanni Volpe
 ispirato alla novella di Giovanni Verga La lupa

Trailer
https://www.youtube.com/watch?v=rJKqJywFw38








lunedì 23 marzo 2020

#iorestoacasa RIVEDIAMO UN "BEL" FILM? Sul'Amuri di Giovanni Volpe, alludendo alla Lupa verghiana


Grazie a Giovanni Volpe per la possibilità che ci offre di vedere il film Sul'Amuri da lui diretto e interpretato. Tanti gli amici che hanno contribuito alla realizzazione e promozione del film visto in anteprima al cinema Mezzano di Porto Empedocle nel luglio del 2016.
-------------
Giovanni Volpe:
"Il film SUL'AMURI adesso è libero alla visione. Chiarisco che potrete guardarlo, se vi va, quando volete, a qualsiasi ora del giorno o della notte, e che si potrà farlo fino alla mezzanotte tra domenica e lunedì. Grazie."



Questo il link: 


screen shot


Link correlati:

*
*
Le interviste di Irene Milisenda
*
Agrigento Notizie
*
Agrigento Oggi
http://www.agrigentooggi.it/agrigento-presentazione-del-film-di-giovanni-volpe-sulamuri/
*
Il precedente Post su Archivio e Pensamenti


mercoledì 23 dicembre 2015

LUOGHI VOCATI PER VOLARE ALTO CON LA FANTASIA. Caltabellotta


La riflessione in questi giorni viene spontanea: sull'altura di Caltabellotta è naturale ambientarvi il Presepe vivente per il Natale. E come non ricordare la famosa Pace di Caltabellotta?  Questo paese, anni fa, un moderno cavaliere errante, da puro idealista,  generoso editore,  sognatore in proprio, l'aveva eletto a dimora fantasticata delle sue utopie: poi è trasvolato altrove.  Chissà cosa avrà trovato?
E' interessante sapere anche altro. Ce lo suggerisce Enzo Mulè:

"Anticamente si chiamava Inykon, la città più importante dei Sicani, poi Kamikos, sede del re-pastore Kokalos, quindi Triokala, città della Seconda Rivolta degli Schiavi.
Gli Arabi la chiamarono Qal'at al-Ballūt (Fortezza delle Querce).
Oggi Caltabellotta, luogo di miti, leggende, storia unico in Sicilia, è stato definito uno dei 20 paesi più belli d'Italia!"

1.

2.


Caltabellotta suggestiona e ispira. 
Una delle forme in cui si esprimono l'una e l'altra è la poesia, questa l'ho pubblicata nel 1990. 
La forma risente degli acciacchi del tempo, 
ma le suggestioni e i sentimenti che vi sottostanno sono intatti.


screen capture:
Cataviddotta di Ezio Noto


2010, rievocazione della storica Pace del 1302


Carmelo Rappisi mi segnala il corto "La pace di Cartabellotta" girato con Massimo Puglisi, 
quando sarà possibile, avrò il piacere di inserire il link.

1. Foto di Eloisa Aquilina
2. Foto di Enzo Mulè

mercoledì 7 ottobre 2015

CENTO CHILOMETRI DI TURISMO. A PATTO CHE... Da Castronovo a Cattolica Eraclea lungo il Platani





Un fiume pieno di... turismo. 
Excursus con Nino Di Chiara

Il Platani è visibile in alcuni tratti dalla scorrimento veloce Palermo -Agrigento, ma dall'auto in velocità poco si può vedere e capire della vita, della flora, della fauna, dell'ambiente, di un fiume;  oppure lo si conosce dalla letteratura, di Quasimodo, di Vittorini; costeggiarlo e ammirarlo a piedi in tutto il suo corso è un'altra cosa, un'esperienza diversa, rara, unica si direbbe, come quella voluta dall'Università di Palermo: ce ne dà ampio ragguaglio Antonella Filippi sul "Giornale di Sicilia" di giovedì 1 ottobre. 


Resta il rammarico di chi non ha potuto vivere questa esperienza, per scoprire direttamente un mondo familiare e inedito al tempo stesso che scorre sotto i nostri occhi: nulla o quasi vedono rispetto a quello  che c'è da vedere. Ma Nino Di Chiara, presidente della Consulta comunale della cultura di Castronovo di Sicilia, in sintonia con il sindaco dr. Francesco Onorato, anche o soprattutto per la sua inguaribile passione, non si è lasciato sfuggire l'occasione di unirsi alla carovana, l'ha fatto in fuoristrada, si è ripromesso però di rifarlo a cavallo. 


Con il solito candore mi fa partecipe del suo entusiasmo non disgiunto da progetti, propositi, sogni e qualche rammarico. 
Con le parole e con le immagini documenta e sottolinea alcuni momenti di questo viaggio lungo il fiume Platani che potrebbe essere un percorso virtuoso, produttivo sotto tanti aspetti: cento chilometri di turismo, a piedi, a cavallo, in bici, con fuoristrada: dalla sorgente tra Castronovo  (muro della diga) e Santo Stefano Quisquina alla foce di Capo Bianco in territorio di Cattolica Eraclea dove Maria Giordano, che non sai se in veste di custode della foce o sacerdotessa di riti fluviali o dea protettrice, per sei mesi l'anno ha scelto di vivere  qui, vicino al suo fiume.

"Giornale di Sicilia", giovedì 1 ottobre 2015. Reportage di Antonella Filippi

Il percorso è punteggiato di incontri e calorosa ospitalità: alle Grotte di Capelvenere la Cooperativa "Olio del Colle" ha offerto una degustazione di prodotti tipici, immancabili pane cunzatu con l'olio extravergine d'oliva, formaggi, pizza. 

A Cianciana incontro con il sindaco Santo Alfano e il responsabile del GAL Totò Sanzeri, pernottamento nelle residenze estive degli inglesi che hanno acquistato casa a Cianciana; alla miniera Cozzo Disi il signor  Ballone, ex minatore e cultore di storia locale, ha fatto rivivere l'epopea delle miniere anche con notazioni tecniche e aneddoti significativi; l'attore Carmelo Rappisi ha declamato poesie ispirate al fiume Platani di Quasimodo; a Mussomeli incontro con il sindaco dr. Catania che ha preconizzato un "Patto di fiume" tra tutti i comuni interessati; qui cena fredda ma densa di sapori e pernottamento in un antico convento. Una troupe televisiva di Caltanissetta ha ripreso alcuni momenti. 

Nei pressi di "Passo Fonduto" c'è stata la presenza dell'associazione degli appassionati di parapendio "Ali sicane". 
Lungo tutto il percorso, l'ingegnere Alessi e il dr. Arnone, geologo nonché ex dirigente generale alle Infrastrutture, hanno fornito suggestioni e stimoli, come ad esempio la disquisizione sull'utilizzazione dei sali potassici, per una maggiore comprensione del mondo del Platani che si distende su un territorio vario e ricco di risorse.

"Giornale di Sicilia", giovedì 1 ottobre 2015. Reportage di Antonella Filippi

Altre tappe per riscoprire tesori nascosti o sottovalutati: Ponte Vecchio, ex Centrale, Casale San Pietro su cui il prof. Margagliotta ha scritto la sua tesi di laurea negli Anni Ottanta, Mulino della Contessa, Saganelle, confluenza del "Turvoli" col Platani tra Sant'Angelo Muxaro e Cianciana,  ex Montedison dove sembra, dice Nino, "si sia fermato il tempo": tutto è silenzio e abbandono. 
Un peccato avere smantellato la teleferica che una volta trasportava il sale dalle miniere di Serradifalco e San Cataldo a Campofranco, se ne rammarica ancora Giuseppe Palumbo di Milena  che ne è stato l'ultimo elettricista responsabile: ora si sarebbe potuta utilizzare come teleferica  per tours panoramici... Ipotesi. 


Non è purtroppo un'ipotesi il letto del Platani modificato col cemento armato: questa sorta di gabbia innaturale impedirebbe, secondo l'ingegnere Angelo Cutaia, il naturale sviluppo della flora e della fauna endogene nonché la risalita dei pesci. 
Mi ricordo che il naturalista Giovanni Salvo l'aveva stigmatizzato in una lontana escursione tra Burgio, Castronovo e San Biagio Platani a cui ho avuto il piacere di partecipare nei primissimi Anni Novanta assieme a Totò Mastrangelo.
Ma il letto e in alcuni tratti gli argini del fiume cementificati non sono gli unici problemi.
Purtroppo, non sono ipotesi gli spettacoli di degrado e di abbandono che offuscano in alcuni punti i cento chilometri che dovrebbero essere di sano e salutare turismo. Non solo la cultura dei luoghi ma anche l'economia ne trarrebbe vantaggio. (P. C.)



Di seguito, 
notizie relative al percorso lungo il Platani pubblicate 
sul sito del comune di Castronovo di Sicilia.


Un viaggio alla Scoperta del Fiume Platani, dalle sorgenti, nel territorio di Castronovo di Sicilia, alla sua foce, sulla costa di Cattolica Eraclea, per riscoprire la cultura antica di quei luoghi e per trovare nuovi spunti rivolti alla riqualificazione ambientale e allo sviluppo economico e culturale di questo territorio della Sicilia, si svolgerà dal 24 al 27 settembre 2015.


Il viaggio si inserisce in un percorso di ricerca realizzato dal Dipartimento di Architettura, dell’Università degli Studi di Palermo, di cui è responsabile, il docente Antonino Margagliotta, nell’ambito del quale sono stati realizzati due Convegni (2013 e 2014 con il coinvolgimento di docenti, studiosi e amministratori), una Mostra (La casa di Dedalo con i progetti degli studenti di Ingegneria edile -Architettura), il Laboratorio di laurea Ambiente Natura Architettura, nel cui ambito si sono concretizzate circa 20 tesi, che hanno studiato e interpreto specificità dei luoghi del Platani.
Al viaggio prenderanno parte studiosi, fotografi, cine – operatori, giornalisti e studenti per un numero massimo di 20 persone.


Il viaggio, aperto liberamente a tutti quelli che vorranno compiere questa esperienza culturale a contatto con i luoghi della natura, del mito e della presenza dell’uomo, si svolgerà giornalmente e per tappe.

Nell’iniziativa sono coinvolte pure le associazioni attive sul territorio e che promuovono la conoscenza del fiume, che affiancheranno al viaggio le loro specifiche iniziative (volo con parapendio, percorso in mount -bike, navigazione in canoa, etc.).
Alla fine di ogni tappa, nelle città dove si sosta, sono previste iniziative riguardanti la conoscenza del fiume con il coinvolgimento delle comunità locali.



Il programma prevede:

Giovedì 24 settembre
 Castronovo di Sicilia ore 19.30 – Raduno, presentazione e conferenza stampa


Venerdì 25 settembre
 – prima tappa Diga Fanaco (partenza ore 7.30) / Stazione di Acquaviva Platani, Attività/Visite: Ex-centrale idroelettrica, Mulino Ciolo, Ponte Vecchio, Ninfeo di Capelvenere, Casale San Pietro, Mulino Contessa, Acqua Fitusa, Paesaggi delle miniere di salgemma Mussomeli ore 19.30 – Miti e leggende del Platani


Sabato 26 settembre
 – seconda tappa Stazione Acquaviva Platani (partenza ore 7:30) / Cianciana Attività/Viste: Monte San Paolino, Ponte romano sul Gallodoro, Ex-Montedison, Miniera di Cozzo Disi, Torre del Salto, Pistacchiera, Thòlos di Sant’Angelo Muxaro Cianciana ore 19.30 – Nuove visioni per lo sviluppo dei territori del Platani


Domenica 27 settembre
 – terza tappa Cianciana (partenza ore 7.30) / Foce
Attività/visite: Navigazione in canoa, ritrovo naturalistico “Fiume Platani”, Eraclea Minoa Riserva naturale orientata Foce del Fiume Platani – Conclusione








Poesie di Salvatore Quasimodo declamate da Carmelo Rappisi lungo il percorso:
L'Eucalyptus
Che vuoi, pastore d'aria?
Lamento per il sud
I ritorni
Lettera alla madre





Foto inviata da Carmelo Rappisi (a sinistra),
 accanto a Nino Di Chiara



Foto di ©Nino Di Chiara (tranne quelle  con diversa attribuzione appositamente specificata)