giovedì 17 novembre 2016

SONO SALITO SUI TETTI PER RINGRAZIARVI, NEL GIORNO DEL MIO COMPLEANNO

Ho ricevuto e sto ricevendo tanti auguri per il mio compleanno e di ciò sono grato e onorato.

Non che non lo meritino, gli amici, che io salga sui tetti per ringraziarli solennemente in modo da farlo sentire a tutti e non dimenticare nessuno, ma le cose, in realtà,  sono andate diversamente: mi sono ritrovato sui tetti della Cattedrale di Palermo perché accompagnavo gli alunni in visita guidata, tuttavia, nella sua casualità, la singolarità dell'esperienza mi ha fatto vivere inaspettate emozioni e suggerito tante riflessioni.

Non mi è sembrato vero che all'eccezionale esperienza potessi associare, idealmente, il mio ringraziamento. 
Anche se gridati sui tetti vi assicuro che i ringraziamenti sono individuali. Grazie a te, a te, a te...



Passeggiare sui tetti

Coincidenze che inducono a fantasticare: compleanno sui tetti.
Se si passeggia sui tetti di Palermo, sul tetto della Cattedrale, i pensieri, se ne può star certi,
 inseguono l'occhio che spazia a 360 gradi, e non si limitano all'ondulato cerchio dell'orizzonte ma intraprenderanno voli elicoidali, sopra i tetti,  appunto, molto sopra, oltre, oppure sotto i tetti, molto sotto, insomma verso l'alto e verso il basso, in volute dinamiche 
come fossero tortili colonne barocche. 
Pensieri. Sguardo. In verticale.  Usque ad sidera, usque ad inferos.

Metafora, il tetto, del giorno genetliaco, vero spartiacque del tempo (della nostra vita): 
arrotolato all'indietro 
eppure da srotolarsi ancora in avanti. 
Il genetliaco è un momento fuori dall'ordinario, come passeggiare sui tetti, festosamente, 
ma poi si deve scendere o... salire. 
Sui tetti non si abita. 























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