giovedì 7 aprile 2016

POST DIMISSIONI DI GRADO DALLA FONDAZIONE SCIASCIA: TELENOVELA O TELETRAGEDIA? Sul web

Contrada Noce, 1986. 
Sciascia con il Sindaco di Hamilton e consorte


Nota pubblicata su fb 7 aprile 2016 (e dialogo con Flora Restivo)

SCIASCIA, SCIASCIANI, LETTERATURA & MAFIA E I CONTI DELLA STORIA. Sul dopodimissioni del prof Antonio Di Grado



Antonio Di Grado14 h · (sulla sua bacheca fb in data odierna dopo la trasmissione Porta a Porta)
Che vergogna, quell'intervista a Riina jr. Crolla perfino l'alibi di Vespa: non serviva certo a "conoscere la mafia" di cui nulla abbiamo appreso, ma solo a esibire l'incredibile facciatosta e la criminosa omertà di una ottusa marionetta. E a vendere un libro, ovviamente: un libro che gronda sangue proprio perché non ne parla affatto.

Piero Carbone
e il Premio "Sciascia-Racalmare" di un anno fa a un autore killer della Stiddra, pluriomicida non pentito ed ergastolano è stato da meno? Come Direttore letterario e componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Sciascia anche allora, credo, sarebbe stato opportuno far sentire la sua posizione ufficialmente.
Commenti

Flora Restivo
Mi chiedo se ci sia un limite allo schifo, al degrado morale cui siamo arrivati.Pure i premi letterari agli stiddari! Speriamo che il Nobel della pace non vada all'Isis! Magari quella giuria, anch'essa tutt'altro che perfetta, premierà Lampedusa (col cavolo!). Mi piace · Rispondi ·

4 hPiero Carbone
e non sai gli sviluppi grotteschi che la storia ammannisce per conto proprio: recentemente, a tre giorni dalle dimissioni dalla Fondazione Sciascia del prof. Antonio Di Grado, alcuni hanno proposto come suo successore il Presidente (ora ex) di quel Premo Sciascia-Racalmare" che aveva premiato il libro dello striddraro ergastolano non pentito: sapessi che tripudio di articoli alcuni giornalisti, in territori sciasciani, gli hanno dedicato! In quel frangente, ci fu chi tacque, ma ci fu chi prese posizione pubblicamente proponendo addirittura le dimissioni del Presidente del Premio e si beccò attacchi giornalistici inverecondi (è un classico: chi non riesce a controbattere con i ragionamenti, ricorre alle offese).
Di quegli attacchi ora la storia sta presentando il conto!

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