martedì 1 dicembre 2015

OMBRA, TRA PALMA E PALMA. Poesia arabo-siciliana


O spasimanti ca ummira faciti
comu du parmi all'uocchiu di lu suli,
nun sacciu nzoccu, muti, vi diciti,
paroli notti e juornu arrifriscati.

P. C.




O spasimanti che ombre proiettate
come due palme sotto il sole a picco
non so quello che, muti, confidate:
parole notte e giorno rinfrescanti.

Trad.: P. C.





E le due palme paion due amanti
che per paura di nemici si faccian
scudo in forte castello;
Ovver scoperti, s'ergan lì ritti
a confonder chi venne e lor mal pensieri.

Abd ar Rahman
ibn Abi al Abbas, al trabanishi
in 
Michele Papa, I poeti arabo-siciliani (IX - XI Sec.)
Prefazione di Mario Soldati, Introduzione di Muftah El Sherif
Niccolò Giannotta Editore, Catania1973


Dal tramonto del sole infino
all'aurora, bevemmo vin
temperato come Sole,
Quando i raggi del Sole battean sul
Nilo, come punte di lance su corazze.

Abu al Hasan 'Ali
ibn 'Abd ar Rahman
ibn Bisr (o il Basar) il segretario.
Trad.: Michele Papa


Maria Dolores Pradera
 canta
 Palmero sub a la palma






ph ©piero carbone 

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