giovedì 26 febbraio 2015

SE TI SCANNERIZZO GLI ARTICOLI ANTICHI. #Giornale di Sicilia


Grazie all'Associazione "Ergo Sum Racalmuto" sono state digitalizzate le pagine di cronaca del Giornale di Sicilia - Edizione di Agrigento afferenti l'universo racalmutese. Meritevole iniziativa.

Hanno contribuito alla nascita dell'Associazione:Rosario Alaimo Di Loro Carmelo Borsellino Luigi Falletti Calogero Infuso Cesare Sciabarrà Gaetano Scimè Nicolò Vignanello. 

Ad occuparsi della digitalizzazione e scannerizzazione sono stati Nicolò Vignanello, Renato Volpe e Luigi Falletti. 

Emergono come dal nulla fatti e ricordi. Ma nulla non sono: cronache sui più disparati aspetti di una comunità che sembrano irreali nella loro lontananza e forse rappresentano la malta o piccoli conci di future ricostruzioni storiche o ripensamenti antropologici: sport, politica, cultura, economia, tradizioni, eventi minuti o eclatanti, le pionieristiche iniziative della Pro Loco, le paesane epifanie sciasciane, gli emigrati, centripeti echi...

Questo è anche il mio omaggio al corrispondente locale Peppino Troisi. 

Più di una volta i suoi articoli mi lambiscono: la sua credo sia stata la mia prima intervista. Il mondo lontano dei giornali si materializzò un pomeriggio di luglio del 1988 a casa   mia con affabilità, parlando di festa del Monte,  cinquantenario dell'incoronazione, carrettieri,  lavandaie e lorchiano bodas de sangre.

Giuseppe Troisi era un corrispondente locale del "Giornale di Sicilia"; poteva sembrare secondaria o marginale la sua attività giornalistica visto che viveva del suo lavoro come impiegato ma col tempo avrei capito che era proprio questa autonomia che lo faceva essere libero e poteva dirsi veramente al servizio della notizia. 

Col tempo avrei capito che si poteva essere giornalisti pubblicisti ma anche professionisti  con un'ottica rovesciata, non servendo ma servendosi delle notizie,  di quelle dette e di quelle non dette, a seconda della bisogna,  per andare oltre o per raggiungere altro, altre mete, altri traguardi più remunerativi, più prossimi al potere. Siamo nella tipologia del giornalismo come mezzo e non come fine e il giornalista pronto a tutti i ruoli e a tutti gli incarichi. 

Un buon motivo per rivalutare quello che poteva apparire la modesta o marginale attività del corrispondente locale. Più che un doppio lavoro, un dopolavoro, eppure più prossimo alla figura del giornalista puro.













screen capture dal sito http://www.ergosumracalmuto.org/



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