sabato 21 febbraio 2015

ATTENTI A QUEI DUE, SECONDO L'ANONIMO






Signor Cavallaro apprezzo la sua genorisita e l’impegno di coinvolgere tutti per valorizzare Racalmuto,pero coinvolgere Carbone e Taverna persone che contestano lapiu piccola decisione mi sembra fuori luogo.



Commento anonimo di Anonimo pubblicato, dopo l'approvazione redazionale, in coda all'articolo che contiene le ecumeniche intenzioni programmatiche di Felice Cavallaro, giornalista del Corriere della sera in pensione, all'indomani della sua elezione a segretario tesoriere della Fondazione "Leonardo Sciascia" di Racalmuto, contenute nel suo articolo: "Fondazione Sciascia, le idee di Felice Cavallaro: “Operazione porte aperte”' ("Malgrado tutto, 19 febbraio 2015)


Screen shot



Taverna e Carbone sono rei di parlare, rei di fare cultura e di possedere due armi di distruzione di massa, gli artigianali blog "contraomnia Racalmuto" e "archivioepensamenti" dove scrivono.
Servono altri capi di accusa per condannarli?



E se Carbone e Taverna  avessero ragione?
In via ipotetica non si può escludere. L'Anonimo lo esclude. E se fossero persone avvedute? L'Anonimo lo esclude. 

E se hanno ragione, come si giustifica semmai il silenzio o il frastornato assenso che c'è attorno alla scelta di Cavallaro e alle sue dubbie e sicuramente poco trasparenti modalità? Mi riferisco alle modalità di composizione e ai tempi di proposizione della terna.

Calogero Taverna mette in guardia dalle mille insidie burocratiche e finanziarie che insidiano la Fondazione e si strappa l'anima affinché se ne colga la gravità e si appianino. Questa sarebbe contestazione di minuzie? 

A poche ore dalla votazione, tanti politici in carica e non, sentiti telefonicamente, riguardo alle modalità statutarie e ad eventuali altre incongruenze, dicevano di non saperne nulla e affermavano candidamente di cadere dalle nuvole, ma tanti altri che ne avevano contezza hanno ugualmente taciuto. Perché? 

Solo voci isolate, isolatissime. Alcuni si sono esposti e hanno avuto le... forze morali per parlare. Ma non bastonateli per carità! Almeno taccia dopo chi ha taciuto prima. 

Quante altre cose ci sarebbero state da chiarire! 
E' mai credibile, o normale, ad esempio, che si propongano tre personalità per una carica senza che le persone interessate ne sapessero nulla e non avessero dato preventivamente la loro disponibilità e lo apprendano, con sorpresa, non si sa da dove né quando, come candidamente confessa Cavallaro? 
"Quando appresi della “terna”, cosciente delle grandi qualità del poeta e del critico, sperai nella saggezza dei grandi elettori..."
  E intanto i 60 giorni di tempo utili per la votazione scorrevano. E se qualcuno fosse stato eletto e non avesse  accettato o per qualche incompatibilità o impedimento non avesse potuto accettare? 

Chi ha interesse a tacitare i problemi che, da diverse specole, vengono sollevati? 

E non dimentichi l'Anonimo e chi si trova nella sua situazione che il passato è un criterio per valutare la validità o la credibilità di ciascuno. 

Va notata una piccolissima differenza tra 

chi, unitamente a decine, a centinaia di giovani, adulti, anziani, colti e meno colti, casalinghe e laureate, laici ed ecclesiastici, insegnanti, impiegati, contadini, minatori, pensionati, disoccupati,  studiosi, sportivi, emigrati... ha cercato di essere attivo, di valorizzare il paese, la sua storia, le sue feste, le sue tradizioni, le sue foto, le sue carte, le sue radio, i suoi "fogli" cittadini, la sua arte, i suoi gruppi folkloristici, le sue pietre, le sue fontane, le sue chiese, i suoi castelli, il suo teatro, le sue campagne, le sue miniere, i suoi dolci, il suo vino, le sue tradizioni,  i suoi emigrati, i suoi tenori, i suoi scrittori e uomini d'ingegno, i suoi poeti, i suoi eretici, i suoi santi... non a scopo di lucro o strumentalmente per conseguire cariche, 

e chi questo non lo ha fatto o non lo ha fatto con le stesse disinteressate modalità.

Pertanto, riguardo al già fatto va dato atto a Felice Cavallaro che ha  riconosciuto l'impegno di tanti racalmutesi che si sono prodigati in mille iniziative, anche se di tanti, di molti, non sa.

Avere un futuro dietro le spalle potrebbe essere un triste e malinconico bilancio ma avere un passato pieno di tante cose è una inalienabile ricchezza. C'è bisogno di citare Vittorini che definiva triste la situazione di chi non può attingere nulla dal suo passato?
Anche per questo essere anonimi non ha senso, non si sa chi parla, ammesso che dietro questo anonimo ci stia una persona reale e non sia una finzione, come qualcuno in rete va ipotizzando.


I citati Carbone e Taverna, da cui l'Anonimo mette in guardia il neosegretario tesoriere Cavallaro, e  sicuramente non solo da loro, lo creda bene l'Anonimo, hanno anche un passato da difendere per la semplice ragione che qualche cosa in passato l'hanno fatta e non aspettavano certo né Cavallaro né altri per esistere, per fare quello che assieme a tanti altri hanno sempre fatto,  né hanno voglia e tempo di esibire manfrine per acquisire benemerenze ai suoi occhi, ben contenti invece di collaborare con chiunque si metta a disposizione del paese non necessariamente supportato da cariche o incarichi e non soltanto nei dì di festa. 

1 commento:

  1. 21.2.2015. Da fb:
    Lillo Taverna
    Caro Piero noi sprechiamo tempo ed inchiostro. Strano che quell'anonimo (o anonima?) apoditticamente nello scomunicarci in quanto vacui punzecciatori del grande operato altrui poi non obietta alcunché sulla opzione cavalleresche dell'ing. Cutaia, oddio persona degnissima ma di questi tempi autoappartatasi.
    29 min · Non mi piace più · 1

    Lillo Taverna
    Ma l'Anonimo (o anonima)) nell'accoppiarci poi ci dissocia in mente sua. Ho la vaga impressione he di te teme la tua alcra inarrestabilità culturale giàdispiegata qunado per quasi un anno hai cercato in Viale della Vittoria di resuscitare i morti. Chi per ue o tre sedute consliari non è qui presente (a a Racalmuto non a Palermo o in coincidenza congli adempimenti di altre fondazioni del tipo Mozia), giustamente decade- volevi. Ti hanno subito sbattutto fuorie addirittura da chi oggi vorrebbe vestire i panni del Savanarola versione monnezzara. Patetitico questo anonimo (o anonima?) prono dinanzi alla "generosità" del nostro affossatore polioco al deguito della ingloriosa MINISTRA.
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    Piero Carbone
    Non la penso così: è una guerra immane, lo so, ma c'è chi con le sole parole vorrebbe cassare o offuscare qualcun altro con tutti i suoi fatti, specialmente se innocenti e/o positivi, anzi, proprio per questo.
    19 min · Modificato · Mi piace

    Lillo Taverna
    L'anonimo (o anonima?) finge poi che tra te e me c'è l'abisso umurale, caratteriale, professional e prsino umanitario: s'intende doti in cui tu eccelli mentre io amo prendere l largo nel gran mare dell'aridtà progettuale, economicistica, tributaria, manageriale.: cose, credo. tu didegni.
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    Lillo Taverna
    A me la FONDAZIONE interessain quanto sana gestione: e in questi vent'anni è stata un disastro. Già il quesrulo giornalista allora in bicicletta allora lo cantò e in un girnale persinoparruccne.
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    Piero Carbone
    Caro Calogero, intanto premetto che se io mi vuogliu sciarriari, voglio farlo direttamente e non per interposta persona, ma ci sono specialisti nel tentare di separare potenziali intese o seminando zizzanie nella speranza di mettere uno contro l'altro e se non ci riescono cercano di comprarsi uno o l'altro con caramelle e bomboloni: sapessi quanti tentativi in passato! e quante compravendite!; ma come nelle poche leggi di mercato che conosco, si può comprare una cosa o una persona soltanto se quella cosa o quella cosa è in vendita. P.S. Ad integrazione del post a cui ti riferisci, se non hai nulla in contrario vorrei accodare questo nostro scambio facebbucchiano di opinioni .
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    Lillo Taverna
    Ame la Fondazione intressa in quanto centro propulsore della cultura attivaracalmutese, quella cultura he satura di iniziative sul piano della ricerca stirica, archivistica, archeologica, politica e socio-politica sollevi l'econimia locale con esaltazioni delle vocazioni turistiche, tutto l'opposto insoma di quanto predicava un tal Di Grado che disse che mai avrebb conentiti a quel sacraio della memoria di abbassarsi al livellodelle vii iniziative turistico-culturali. E il sacrario della memoria divenne un avello mefitico anche per certi trafugamenti di carte, per l'affossamento di ogni spinta vitale, di ogni iniiativa effervescente. De muis nisi bonum e con quella terna oscena il de profundis lo si è cantato alla grande. Patetica la Miniranza che si mette a tripudiare per il valore umano, scientifico, mirbolante di una terna di cu due illustri signori sono assolutamente arabe fenicie, nomi messi lì a detto del tronfio Tano per far numero, secondo lui come d'uso nellemigliori famiglie.
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