sabato 29 novembre 2014

LA VIA DEL TABACCO E I "FAMOSI UTILI". Da Girgenti a Racalmuto

 Non solo sale e zolfo delle locali miniere, ma anche la coltivazione del tabacco poteva rappresentare un'allettante  prospettiva  economica.
 Ma con quali utili? 
Sarebbe interessante approfondire l'argomento per sapere come è andata a finire.




                                                                                                                             Palermo, 30 maggio 1914

            Carissimo Aurelio,

    ti restituisco la lettera acclusa che non voglio assolutamente accettare in regalo. Alla larga, la lettera mi ha fatto venire il mal di testa. Ma merita una risposta? E perché Inghilleri, che ne fu incaricato dallo Zio e pure assicurato da te, non fece il cenno richiesto al Banco?
 E la richiesta non poteva farsi subordinata alla condizione che non doveva dilazionarsi la stipula? 
Ci sarebbe da dirgliene di tutti i colori.  
E pure pretende una risposta!
            Dirai a Restivo che l’orto S. Francesco trovasi gabellato a Tulumello Francesca fu Gaspare per £ 150 annue sino a fine agosto 1916. lo ha avuto per sei anni e ne farà quattro in agosto 1914.

            Cordiali saluti
                                                          Tuo affmo
                                                          Luigi


            P.S.
            Ieri presentai la domanda al Direttore delle coltivazioni dei Tabacchi, e mi parlò più chiaro dell’amico Mulè. 

Occorre che sulla località stia una famiglia di contadini laboriosi e composta di marito e moglie e almeno due figli (meglio se donne) perché la cultura del tabacco richiede le cure dell’orto. [Vigna e uortu, stacci muortu. Ndr] 

              Anche i nostri terreni si prestano; ma il fattore si può dire principale è l’opera dell’uomo; più e meglio sarà fatta, più rilevante sarà l’utile.

Il Direttore Dr Colomba verrà a Racalmuto e gl’interessa andare ancora di più a Girgenti per mettersi in relazione con la cattedra accad[emic]a di Agricoltura per introdurre la cultura dei tabacchi da sigarette in quei comuni dove è più sicura la riuscita sopratutto per la attitudine degli agricoltori.

Io probabilmente potrò farla al Pupo dove il robettiere presenta le condizioni che non ha quello della Provvidenza. 
Ma la cosa richiede, prima, di essere ben ponderata, perché i famosi utili possono essere o divenire illusori.  

Documento citato in:
   



1 commento:

  1. Ho conosciuto molti anni fá un contadino, che coltivava tabacco per uso personale , nel suo terreno, in contrada Scala. Ricordo che dopo aver fatto essiccare le foglie all´ombra le spruzzava con un pó di vino Marsala, e in seguito arrotolando le foglie formava dei grossi sigari. Quando aveva voglia di fumare, tagliava con un coltello ben affilato delle striscie molto sottili e ne ricavava trinciato. Dunque se il territorio si presta per questo tipo di coltivazione, perché non ponderare la possibbilitá di coltivarlo?

    RispondiElimina