sabato 28 giugno 2014

LA SECONDA VITA DI DANILO DOLCI





Ieri ci sono stato: il 27 giugno alle ore 21, presso il Cinema Vittorio De Seta di Palermo (Cantieri Culturali della Zisa) è stato presentato il film documentario "Dio delle Zecche, storia di Danilo Dolci in Sicilia" regia di Leandro Picarella e Giovanni Rosa, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Sede Sicilia, in collaborazione con Regione Sicilia, Sicilia Film Commision, Mibact, DPS, Sensi Contemporanei, Comune di Palermo, Cantieri Culturali della Zisa e Labirinto Visivo.


Presenti alla proiezione alcuni dei numerosi figli  e alcuni testimoni dell'esperienza di Danilo Dolci in Sicilia.  Intensa la testimonianza del figlio En che vive in Svezia e ritornato in Sicilia appositamente nelle fasi di elaborazione del documentario e ieri della proiezione. Numeroso il pubblico.


Danilo Dolci ho incominciato a conoscerlo soprattutto come poeta attraverso la raccolta di poesie Il limone lunare acquistata in una bancarella dei libri usati, ma l'avventura di questo sociologo triestino va conosciuta per altro, soprattutto perché la Sicilia e i siciliani che ha aiutato a crescere hanno un grande debito di gratitudine nei suoi confronti e una colpa da farsi perdonare: averlo pressoché dimenticato.  Lui, detto il Gandhi siciliano, ha lottato per i siciliani, per gli analfabeti, per gli ultimi. Questo docufilm segna l'inversione di tendenza?



A me rimane il rammarico di non averlo incontrato personalemte come desideravo, sarei dovuto andarlo a trovare a Partinico con Francesco Carbone, ma rinvia oggi, rinvia domani...   


Sono uguali due rondini
se non sei rondine:
due occhi uguali non esistono.

Due alberi uguali non esistono,
fiori uguali, due petali
 due canti uguali,
due toni.

Due albe uguali non esistono,
tramontiuguali, due stelle,
ore uguali,
attimi







Danilo Dolci,  Limone lunare. Poema per la radio dei poveri cristi, Laterza, Bari 1970. 


Nessun commento:

Posta un commento