domenica 21 luglio 2013

SE UNA TIPOGRAFIA CHIUDE



Corrispondenza con Aurelio Cardella dopo la notizia della chiusura della Tipografia e Stamperia d'arte "Adriana" di Palermo.
Per me la rete non è solo un canale comunicativo con vecchi amici e fonte di nuove conoscenze ma un intreccio di nuovi stimoli.

Piero Carbone: 

Caro Aurelio, mi hai fatto venire un'idea, mi piacerebbe pubblicare sul blog un tuo articolo con una carrellata e qualche aneddoto riguardanti gli artisti di cui hai stampato le serigrafie: chiude una tipografia ma ne conserviamo la memoria (della sua attività e quella del suo valore culturale). Con qualche foto in jpg. Ti va?


Aurelio Cardella:
Ottimo, carissimo Piero, di ricordi ne avrei tantissimi. Dopo aver meditato con quale iniziare, ti invio questo mio "articolo", fammi sapere se va bene, grazie.

Piero Carbone:
Va benissimo. Quello che hai scritto è una bella testimonianza, significativa non solo per te, nell'ordine affettivo, ma anche oggettivamente, per la memoria di una città, per la cultura in generale, e in particolare per l'espressione artistica nella sempre provinciale e sorprendentemente avanguardistica Palermo. Allegami qualche immagine di serigrafia in jpg. Se ne hai copia, alla fine, potremmo fare una mostra (ma questa è un'altra idea).

Aurelio Cardella:
Questo è il primo aneddoto, ma potrebbero seguirne altri, a presto invierò un jpg.




Luigi Guerricchio (Matera 12/10/1932 - 25/6/1996)
Raccoglitrici di tabacco, serigrafia, Palermo 1974

INIZIAI CON GUERRICCHIO
di
Aurelio Cardella


Devo ringraziare Renzo Meschis se ho iniziato la mia carriera di stampatore d'arte.

Era il luglio del 1974, ero appena tornato dal servizio militare, ed ero pronto per il mio start up nella vita.
Renzo Meschis aveva da poco aperto una galleria d'arte "Ai Fiori Chiari" divenuta in seguito una delle più prestigiose gallerie d'arte moderna d'Italia. Renzo si presentò a me proponendomi la stampa di una serigrafia di un artista conosciuto alla Biennale di Venezia, Luigi Guerricchio.

Per la verità, non avevo mai stampato una serigrafia d'arte, né altri l'aveva stampata qui in Sicilia, ma forse preso dall'incoscienza giovanile, o dall'entusiasmo, accettai.

Partii con Stefano, mio fratello, in vespa, alla volta di Roma. Ospite di Mafalda Calvani, responsabile della filiale romana della Argon Service, azienda leader europea del settore della serigrafia, la quale mi mise a disposizione i laboratori ed il personale per insegnarmi i piccoli segreti della stampa serigrafica.

Il soggiorno romano mi diede l'occasione di conoscere una realtà ben diversa di quella palermitana; non poche furono le difficoltà sostenute durante il viaggio Roma-Palermo, una che ricordo in particolare fu la grandinata estiva a Lagonegro dove rifuggiandomi sotto un cavalcavia, un operaio dell'ANAS, guardando la targa, mi disse che ero pazzo ad avventurarmi così in autostrada.

Tornammo da Roma con il portabagagli della Vespa 150, con la quale affrontammo questa impresa, pieno di colori, racle, nylon, e tanta ansia e curiosità per iniziare l'impresa.

Effettivamente, fu un'impresa in quanto l'opera del formato di cm. 70 x 100 venne stampata in un pied a terre di via Carducci un po' angusto, dove ci destreggiammo parecchio a stendere i fogli per farli asciugare.

La soddisfazione fu tanta poiché l'opera piacque sia all'artista che al committente, realizzai altre due opere di Luigi Guerricchio - che purtroppo ebbe breve vita - e da quel giorno iniziò la mia carriera di stampatore d'arte.

1 commento:

  1. Bello il racconto dell'inizio dell'attività di Aurelio Cardella, ma molto triste sentire che tale attività, di grande supporto per la diffusione dei lavori di interesse artistico e culturale non soltanto di Palermo, chiude o è costretta a chiudere i battenti.
    Giovanni Liotta

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