sabato 13 luglio 2013

RICORDARE RICORDARE RICORDARE





Ieri sera c'era il sindaco di Castronovo di Sicilia a Racalmuto.

Al termine della recita, in cui si rievocava la disputa duellata tra il conte di Racalmuto Ercole del Carretto e il Principe Eugenio di Castronovo a proposito di una statua di Madonna, dal commissario straordinario, rappresentante pro tempore della comunità racalmutese, venne detto sul palco che per la prima volta dopo cinquecento anni si celebrava un gesto di riconciliazione tra le due comunità.

Silenzio.

Nessuno precisava che non era così.

Ero tra la folla. Attendevo la precisazione che non arrivava.

Era comprensibile che un commissario venuto da fuori non fosse a conoscenza di questo minuto fatto di storia locale meno comprensibile che non lo sapessero i racalmutesi per i quali anche fatti apparentemente piccoli assumono grande importanza affettiva, sociale e simbolica.

D'impeto allora mi avvicinai al bordo del palco dov'erano le autorità civili e religiose e precisai ad alta voce che il simbolico gesto di riconciliazione c'era già stato in realtà nel 1986 sancito addirittura con un gemellaggio dai rispettivi sindaci e arcipreti di allora. I più anziani, che a suo tempo avevano assistito all'evento, annuivano, gli altri che nulla sapevano , tra cui molti giovani e forestieri, guardavano stupiti, forse perplessi.

http://archivioepensamenti.blogspot.it/2013/04/oltre-lo-schiaffo-oltre-il-duello.html

La circostanza, eccezionale, come lo è un intervento ad alta voce durante una cerimonia pubblica, mi ha fatto capire che senza il ricordare l'esperienza passata è nulla. E l'oblio, da parte della gran folla presente, era sicuramente da estendere a libri e studi passati. Ne voglio ricordare alcuni.

I testi sulla Madonna e la Festa del Monte che pubblico di seguito, sono tratti dalla relazione La Madonna del Monte nei riferimenti testuali. Testi di vario genere sulla Madonna del Monte di Racalmuto e di alcuni caratteri di essi, da me esposta in occasione del Convegno di studi “Maria SS. del Monte. Leggenda, storia, fede religiosa, tradizione popolare, folklore” organizzato dal Comitato dei festeggiamenti, il Comune di Racalmuto e la Fondazione “L. Sciascia”, tenutosi sabato 5 luglio 2003 nei locali della stessa Fondazione.

In occasione del V centenario della presenza della statua della Madonna del Monte a Racalmuto,

il convegno aveva lo scopo di fare il punto su quanto fin’allora era stato prodotto intorno al culto della Madonna del Monte ma anche quello di analizzarlo nei suoi molteplici aspetti da diverse prospettive metodologiche e disciplinari: da quella antropologica a quella storico-artistica a quella teologica.

Per l’occasione sono stati invitati a vario titolo specialisti e cultori di storia locale, laici e uomini di chiesa.

In particolare, l’autorevole presenza e il magistrale intervento di mons. Cataldo Naro, nella duplice veste di arcivescovo di Monreale e di studioso riconosciuto, hanno conferito al convegno solennità e prestigio; in attesa della pubblicazione degli Atti, come ricordavo nel post di ieri

http://archivioepensamenti.blogspot.it/2013/07/la-madonna-del-monte-attende-gli-atti.html




La Confidenza del sacerdote Montagna

Nel suo Saggio storico-apologetico sulla vera patria del celebre medico D. Marc’Antonio Alaimo di Racalmuto, pubblicato a Napoli nel 1852, si legge che Racalmuto è “patria fortunata di sublimi ingegni” e si trovano i nomi, oltre quelli del D’Asaro e dell’Alaimo stesso, di “D. Francesco Curto, e D. Elia Lauricella di vasta e canonica letteratura”, il sacerdote Giovanni Scibetta “per suo Giornale Clinico del Tifo Peticchiale” e  il sacerdote Gaetano Leonardo Montagna autore de La Confidenza in Dio e Maria SS. Sotto il titolo del Monte.

Quest’opera, finora poco conosciuta e frequentata, pochissimo o punto menzionata dagli storici locali,  pubblicata a Roma nel 1814, è sottotitolata Ferventi preghiere disposte coll’ordine delle litanie lauretane, coll’officio di detta Beata Vergine / A cui la Santità di N.S. Pio Papa VII. Concede le stesse indulgenze dell’Officio Parvo: Con alcuni Inni, e Canzoncine.

Dopo un secolare oblio ci sembra veramente una buona occasione quella di riportarla alla luce nella solenne ricorrenza che Racalmuto sta in questi giorni celebrando.

Essa è divisa in cinque parti.


La quinta parte riporta la “canzoncina a Maria Santissima Stampata in un librettino composta dal M.R.P: Gaetano Maria da Racalmuto Min. Osservante

            Il canonico Montagna non sente alcun bisogno di riferirsi al grumo leggendario della venuta miracolosa della Madonna del Monte a Racalmuto né tanto meno di giustificarlo storicamente  per invogliare alla devozione mariana, anche perché  quel Monte non è da intendersi in senso geografico ovvero orografico, è piuttosto un titolo, una categoria teologica che attiene alla Madre di Dio. 

Il titolo del Monte egli lo vuole fondare, sì, ma nelle Sacre Scritture. 

Così si rivolge al lettore:
 “...di Maria ti parlo, Recalmutese, anima qualunque divota, che la veneri con quel degnissimo titolo del Monte. Sì fuggene a Maria, vieni, saliamo al monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe (Isa. 11.6) vieni, e vedi l'opere del Signore quali prodiggii ha fatto sulla terra, eccoti un monte, che per la sua fortezza conturba i monti di vanità, di fasto, di superbia (Psal.45.3.) Vieni salisci meco a questo monte di mirra, e incenzo (Isaia 2.)
[...] Chi ritrova Maria, ritrova la vita, ed avrà la salute dal Signore: ella è quel monte di Sionne, e Gerusalemme, in cui è la salvazione (Isa.33.) perché tutte le grazie ci provengono da Maria. Essa quel monte in cui Iddio pose le sue magnificenze, poichè ricca della pienezza della grazia; perchè Madre di Dio, e per tale dignità Maria si deve amare, venerare, invocare con gran fiducia, come Madre di grandissima misericordia”.


            Maria ascende al monte del Signore e protegge l’uomo nel bosco della vita additandogli la dritta via, “il dritto calle”, per uscire dalla valle in cui altrimenti si sarebbe irrimediabilmente smarrito fino a perdersi. 
Con queste e altre immagini, gravide di sensi e rimandi teologici, il sacerdote Montagna esprime la sua mariologia, non disdegnando di ricorrere al linguaggio dei versi come nel seguente componimento riportato nella sua Confidenza:


Canzoncina a Maria Santissima

Stampata in un librettino composta dal M.R.P.

Gaetano Maria da Racalmuto

Min. Osservante.

***

Vergine Santa, e pia
Immaculata, e pura
Fa l’alma mia sicura
in questo bosco.

Vergine io non conosco
Poterne uscir giammai,
Se mani non mi dai,
E non mi ajuti.

Se tu non mi rifiuti
Refugio d’ogni gente,
Sempre sarò vincente
In ogni guerra.

Per te si chiude, e serra
La rea porta infernale,
Per te s’ascende, e sale
In Paradiso.

Vergine il tuo bel viso
Piacque tanto al Signore,
Ch’assolve al peccatore
Ogni peccato.

Vergine io ho chiamato
Il tuo divino ajuto,
Perchè io son perduto
In questa valle.

Mostrami il dritto calle
D’uscirne, ed’ aver posa
Madre figliuola,  e sposa
Dell’eterno.

Io soggetto al cieco averno
In questa fragil varca,
Però o nobil arca
A te m’inchino.

Fa grazia a me meschino,
Ch’io possa in Paradiso
Coi santi stare in riso
In carità.

Vergine abbii pietà
D’ogni mio gran peccato
E fa ch’io sii salvato
O Madre santa.

Per te la Chiesa canta:
Salus es infirmorum,
Refugium peccatorum,
O Mater Dei.

1 commento:

  1. Come tú stesso hai fatto notare in un tuo blog qualche giorno fá, sono pochi oggi quelli che usano la tecnica della " quinta mano " di conseguenza assistiamo a cose di questo genere. Autoritá civili che non si documentano prima di parlare , forse perché sanno che le loro gaffe passeranno inosservate , visto le persone non sanno , o dimenticano . Ricordo tempo fá una nota presentatrice di televisione , che chiamó : sperduto e insignificante paesino di provincia , la cittá di Siracusa . Per sua fortuna quella volta non c´era un Piero Carbone tra il pubblico .

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