lunedì 17 settembre 2012

IL PAESE DELLA SALSICCIA




Andando per strade e per internet, anche a scopo promozionale  troviamo associato al nome di questo o quel paese il nome di un prodotto, di un personaggio, di un avvenimento storico, che lo caratterizza: e così abbiamo il  paese del ficodindia,  delle arance, delle pesche, del pistacchio, dell’agnello pasquale, delle campane, della ceramica, del sale, della Pace, della Ragione, delle stelle, di Leopardi, di Leonardo, di Pirandello, di Consolo, di Bonaviri, etc. Anche Racalmuto ha la sua endiadi, anzi, ne ha avuto più di una nel corso della storia, attingendo al sacro repertorio del Martirologio Romano, a quello mineralogico, a quello artistico, a quello letterario, a quello illuministico.                                                      
Ultimamente, purtroppo, anche se in maniera non esclusiva, ha rischiato di essere associato a nomi poco perbene  e aulenti del mondo giudiziario e scatologico, della mafia e della munnizza insomma. 
Ho fatto le mie brave ricerche per vedere se l’associazione aveva un qualche fondamento storico, e che ti vado a trovare? Che a Racalmuto ai primi del secolo scorso si produceva una salsiccia invidiabile. La notizia, se non fosse vera, sembrerebbe inventata. 
Ora, capisco che come associazione di nomi, la salsiccia non è un granché, anche rispetto a quelli gloriosi che in precedenza Racalmuto aveva sempre avuto, ma munnizza pi munnizza sempre meglio la salsiccia. Rigorosamente attestato da una corrispondenza epistolare che assume rilievo di testimonianza storica, anche per il peso di chi la produce: l’avvocato Niccolò Fiandaca, un sindaco di Girgenti-Agrigento, che così il 30 gennaio 1921 si rivolge all’esimio interlocutore racalmutese suo cliente, il cui nome, per la portata collettiva della testimonianza storica, passa in secondo piano e poco importa (il Macaluso citato invece sarà il futuro Podestà):





         “La ringrazio con tutto il cuore ed infinitamente per la salsiccia inviatami, perchè per Girgenti è anche cosa rara in questi tempi! Qui di rado si uccide qualche piccolo e miserrimo maiale, dal quale anzi non si ricava alcun costrutto e non si può fare salsiccia di sorta; e dire che siamo in capoluogo di provincia! Rinnovo quindi con effusione di animo e con gratitudine i miei ringraziamenti.
        Attendo la copia legale della donazione con urgenza massima, avendo tutto pronto.
        Terminai la comparsa nella causa dei 4 tumoli esclusivi di sua sorella e già l’ho passata al tipografo per la stampa; e spero averla in settimana.
         Cordiali saluti a Lei, all’ottima sua sorella ed allo esimio sigr Macaluso
                                                                                                    affmo
                                                                                                    Niccolò Fiandaca”




Foto da Internet

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