giovedì 16 novembre 2017

FARE DELLO "STAZZUNI" UN MUSEO? A FUROR DI... LIKE E VISUALIZZAZIONI. Aneddoti, proposte, precisazioni, commenti su fb

Sviluppi dopo la pubblicazione del precedente Post

https://archivioepensamenti.blogspot.it/2017/11/lu-stazzuni-come-museo-i-fratelli.html

Tegole sui tetti dimRacalmuto provenienti dallo Stazzuni dei fratelli Martorelli


L'aneddoto
Eduardo Chiarelli 
Gran parte della famiglia Martorelli si trova emigrata ad Hamilton in Canada. Molti anni fa Pietro ( lo scapolo detto anche il bersagliere, per avere svolto il servizio militare come tale) decise anche lui dí raggiungere i fratelli in Canada, ma attaccato com´era alla sua terra non riuscí ad adattarsi. Durante il mio soggiorno in Canada ebbi il privilegio di diventare amico di Rosario, fratello di Pietro e questo mi raccontó alcuni aneddoti che mi fecero capire chiaramente il perché il fratello non volle o non poté rimanere. 

Un giorno per esempio sentendo dire che c'era bisogno d´andare a comprare una scala, Pietro che oltre al Canalaro era anche un artigiano a tutto tondo, procurandosi del legname e utilizzando come attrezzatura solamente un´ascia, cominció a costruirne una. 

Nel vedere ciò i familiari (ormai "canadizzati") cominciarono a deriderlo, dicendo che non c´era assolutamente bisogno di costruire nulla e che in Canada "S´accatta tuttu fattu e buonu". Bastava recarsi allo "Storu" e il gioco era fatto! 
Come poteva un artigiano, un uomo che si esprime con le mani, accettare ciò?

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Ieri alle 10:08
Eduardo Chiarelli Ricordo pure che al contrario di altri artigiani che non volevano bambini fra i piedi, loro cordiali com´erano ci lasciavano sempre assistere. Fare dello Stazzuni un museo sarebbe quasi un dovere.




Precisazioni sulla proposta del Museo


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Rispondi14 novembre alle ore 12:25Modificato
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Rosalinda Pomo Piero Carbone da Racalmuto ...Lo sa cosa ha detto il Bersagliere 10 minuti prima di morire a mio fratello (nipu ti dugnu li chhiavi di lu paradisu nun ci fari trasiri a nuddru)'''''sarebbe bello come dite voi un museo ...ma non credo che mia mamma e gli zii accetterebbe ......se voi andate a lu stazzuni e tutto rimasto come lo ha lasciato zio Pietro....

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Rosalinda Pomo certo che se qualcuno viene x vederlo ..è ovvio che si fa entrare....

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Piero Carbone da Racalmuto Capisco che realizzare un museo concretamente, specialmente se coinvolge i privati e le loro proprietà, è oggettivamente difficoltoso, ma l'accoglienza di una tale proposta in modo così festoso e massiccio, 806 visualizzazioni del Post in appena quarantotto ore oltre le condivisioni e i like, sta a indicare da una parte l'affettuosa stima e il piacevole ricordo dello Stazzuni e dei fratelli Martorelli che ne erano gli "animatori" e dall'altra il desiderio di far rivivere virtualmente e magari concretamente l'antico mestiere dei canalara. Anche precedentemente un altro Post dedicato a lu zi Pietru, a lu zz'Angilinu e alllo Stazzuni aveva suscitato interesse e affettuosi commenti, ciò significa che idealmente lo Stazzuni e i fratelli Martorelli sono ancora vivi nel ricordo di tanti, il desiderio è che questo ricordo possa continuare materializzandosi in qualche modo nella realtà. Tutto ciò mi sa di poesia, di desiderio di riappropriarci delle nostre origini per non disperderle impoverendoci irrimediabilmente.
s

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Piero Carbone da Racalmuto A proposito di chiavi. Come ci racconta Eduardo Chiarelli lu zi Pietru è stato in Canada richiamato da altri parenti che l'avevano preceduto. Lui, anche se restio, è andato, non si è adattato, ha lasciato tutto, a quanto pare anche la fidanzata, ed è ritornato nel suo Stazzuni. Indicandomi il sedile in pietra (la jittèna) addossato alla casetta mi diceva: "Pierì, iu turnavu di l'America pi ssa jittèna!". 

Questo mi diceva indicandomi con la mano la jittena mentre usciva il fumo dal forno che a 800 gradi stava cuocendo tegole e mattoni. Lu zz'Angilinu, mentre armeggiava con argilla, telaio di legno e spago, con uno sguardo sorridente e affettuosissimo, muoveva la testa e si godeva quel siparietto a lui familiare.



Ma non finisce qui. 

Mi diceva anche anche in Canada aveva anche una sua casetta o una stanza, non so, comunque era la sua abitazione di cui aveva la chiave per entrare e uscire quando voleva. Quando disse ai parenti che ritornava per un po' in paese, e che sarebbe ritornato, nascose la chiave in un angolo della casetta per riprenderla e utilizzarla quando sarebbe ritornato. 

Lui non ritornò mai più era orgoglioso che in Canada avesse una casetta a sua disposizione e mi diceva: - "Ci vuoi andare in Canada? Ti dico dov'è la chiave."

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Rosalinda Pomo Si era una stanza ...Gino (culla) mi racconta sempre che questa stanza è ancora come lui la lasciata ..con tutti i suoi arnesi.....Piero Carbone da Racalmuto....secondo me x il rispetto che aveva ne suoi confronti ...e x la stima ......anche le chiavi di lu stazzuni gli avrebbe lasciato....e se un giorno lei avrà bisogno di qualcosa ..non dubiti ..almeno io ci sarò.....

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Piero Carbone da Racalmuto io ti ringrazio, Rosalinda, per il ricordo e la stima, ma la chiave che mi metteva a disposizione era per darmi la possibilità di andare a vedere, non certo per una cessione proprietaria!!! 
Lui sapeva che se fossi andato sarei ritornato in paese al più presto come lui aveva già fatto perché anche io avevo e ho le mie jittène. Per quanto riguarda le chiavi dello Stazzuni, direi che già ce l'ho, anzi, tutti i racalmutesi ce le abbiamo, sono le chiavi del ricordo, con quelle apriamo lo Stazzuni e vi ritroviamo l'aria festosa che c'era quando lo zio Pietro e lo zio Angelino animavano quell'angolo di "paradiso". 

E vorrei dire: questo ricordare è già un museo, sebbene soltanto virtuale. Ma vero, sentito, affettuoso. 

Immagina che in pochissimo tempo, il Post con la proposta del museo, ha già registrato oltre 800 visualizzazioni per non dire dei like, dei commenti, delle condivisioni...

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Proposte e commenti vari


Salvatore Cipolla È una eccellente idea, non solo farla rivivere come storia antica del paese e magari fare rivivere il mestiere!
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Piero Carbone da Racalmuto Eduardo, l'altra volta mi hai raccontato l'aneddoto della scala, ti va di pubblicarla qui? In seguito la trasferirei in un Post del blog per dare la possibilità di leggerla anche a chi non è su fb.
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Eduardo Chiarelli Gran parte della famiglia Martorelli si trova emigrata ad Hamilton in Canada. Molti anni fa Pietro ( lo scapolo detto anche il bersagliere, per avere svolto il servizio militare come tale) decise anche lui dí raggiungere i fratelli in Canada, ma attacc...Altro...
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Eduardo Chiarelli Ricordo pure che al contrario di altri artigiani che non volevano bambini fra i piedi, loro cordiali com´erano ci lasciavano sempre assistere. Fare dello Stazzuni un museo sarebbe quasi un dovere.
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Antonio Lauricella Cioa. Eduardo anchio. O avuto. Il. Privilegio. Di. Conoscere. I fratelli. Martorelli zio angelo ,e zio pietro. ( il. Bersagliere. Persone educatissime. E grandi. Lavoratori. Una voltl. Pssando , di lostazzuni. Viddi a. Zzi pietro seduto. ( ni. Laittinedra che. C'e vi cino. La meravigliosa. ( rubbicedra e spinto. Da. Una. Bella veduta di cio' mi avvicinu. Sabbenadica. Zzi pie ' bello. E. Qua. Anzi. Bellissimo. E questo. Posticino detto. Questo. Midisse. Tu. Puoi. Entrare endranto sono rimasto, dire condento. E' poco , vedo. Nelle. Parete. Tutta. La nostr a. Racalmuto cerano. Tante. Bellissime poesie. E provanto. Allegerle. Fui. Invitato. Da. Zzi pietro. Allegere. Ad alta voce mi ridisse zzi pietro. Tu devi venire. Sempre! Ebene come. Zio. Pietro in emigrazionre cisono migliaia. Di. Nostri congittadini (paesani. Che potrebero. Avere. Anche. Loro la gioia. Di. Vedere quello che che. Tanti. Abbiamo. Avuto il privilrggo. Divedere. Dunque. Quello che propone. Il. Nostro. Piero. Calbone. Miauguro. Che sirrealizzi. Un. Bel museo. Alla memoria dei fratello. Martorelli. Scusate. Imiei. Errori nella. Scrittira c. Ciao. Eduardo. Chiarelli!
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Eduardo Chiarelli Antonio Lauricella Tanti saluti anche a te Antonio.
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Piero Carbone da Racalmuto Caro Antonio, tu scrivi con la grammatica del cuore che è la più vera e quindi la più bella; ti ringrazio per la testimonianza e mi fa piacere che approvi la proposta del museo
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Roberto Salvo In questo paese le idee non mancano il problema è realizzarle.
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Carmelo Agrò La storia di un popolo non va mai dimenticata, é va trasmessa alle nuove generazioni
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Rosa Pitrotto Mi ricordo delle fumate nere e odore odioso,visto che abitavo vicino di Eduardo ..nonostante questo mi farebbe piacere che fosse tenuto bene il posto ..le tradizioni vanno bn conservate..
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Commenti
Rosalba Bernini Più che un museo... Una scuola artigianale per non perdere la tradizione
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Piero Carbone da RacalmutoModeratore del gruppo una cosa non esclude l'altra anzi reciprocamente si rafforzerebbero
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Piero Baiamonte ben vengano i musei (e in giro ce ne un bel po') se con i dovuti presupposti e titolazioni, lavorandoci fino alla corretta intestazione per quel che si intende per MUSEO
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Piero Carbone da RacalmutoModeratore del gruppo condivisioni, visualizzazioni, like, commenti: sembra un gioioso referendum (sentimentale)...



L'aneddoto della chiave

A proposito di chiavi. 
Come ci racconta Eduardo Chiarelli lu zi Pietru è stato in Canada richiamato da altri parenti che l'avevano preceduto. Lui, anche se restio, è andato, non si è adattato, ha lasciato tutto, a quanto pare anche la fidanzata, ed è ritornato nel suo Stazzuni.  Indicandomi il sedile in pietra (la jittèna) addossato alla casetta mi diceva: "Pierì, iu turnavu di l'America pi ssa jittèna!". 

 Questo mi diceva indicandomi con la mano la jittena mentre usciva il fumo dal forno che a 800 gradi stava cuocendo tegole e mattoni. Lu zz'Angilinu, mentre armeggiava con argilla, telaio di legno e spago, con uno sguardo sorridente e affettuosissimo, muoveva la testa e si godeva quel siparietto a lui familiare.

Ma non finisce qui. 
Mi diceva anche in Canada aveva anche una sua casetta o una stanza, non so, comunque era la sua abitazione di cui aveva la chiave per entrare e uscire quando voleva. Quando disse ai parenti che ritornava per un po' in paese, e che sarebbe ritornato, nascose la chiave in un angolo della casetta per riprenderla e utilizzarla quando sarebbe ritornato. 


Lui in Canada non ci ritornò mai più ma era orgoglioso che lì  avesse una casetta a sua disposizione e mi diceva: - "Ci vuoi andare in Canada? Ti dico dov'è la chiave."



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