martedì 16 maggio 2017

SAN CIRO A MAREDOLCE: DI SECOLO IN SECOLO. Regesto cronologico di Valentina Ruggirello. Traduzione inglese di Claudia Puccia


L'Istituto Comprensivo "Maredolce" (dirigente Vito Pecoraro) aderisce a 
"Panormus. La scuola adotta la città" 
e adotta San Ciro (a Maredolce)









Regesto Cronologico


XVII sec. – Si ha la prima notizia visiva dell`esistenza di una “Chiesetta piccola con l`immagine della Madonna”, ai piedi del Monte Grifone, accanto ai tre archi normanni e alle grotte.
Cfr. VINCENZO AURIA, Miscellanea di Palermo, Ms del XVII secolo, BCP, segn. Qq C83, pag. 165 – 166.



1656 – Viene costruita, nella contrada di Maredolce, la cappella della Madonna della Grazia “(...) fabbricata dal D. Girolamo Matranga Palermitano Teatino circa il 1656 essendo amministratore dei Beni di Ant. A Matranga e Federico suo nipote (...). Sull`altare ha l`immagine della Madonna della Grazia (...)”.
Cfr. ANTONINO MONGITORE, Dell`Istoria Sagra di tutte le chiese, conventi, Monasterj, Spedali, et altri luoghi pii della città di Palermo, le chiese fuori la città nella campagna. Ms del XVIII secolo, BCP, segn, Qq E 10, foglio 217 verso.


1735 – Si costituisce la Confraternita di San Ciro e su iniziativa di Vincenzo Scamarda, barbiere, “(...) fabbricano accanto”, alla chiesetta della Madonna della Grazia, “una Chiesa in onore di questo santo (...)”.
Cfr. ANTONINO MONGITORE, op. cit., foglio 217 verso.



1738 – 14 Agosto. Con una solenne cerimonia e i relativi festeggiamenti, venne inaugurata la chiesa di San Ciro “(...) essendo già ridotta a perfezione (...)”
Cfr. ANTONINO MONGITORE, op. cit., foglio 217 verso.



XVIII sec. – Venne riferito dal Villabianca, confermato più tardi da Gaspare Palermo, che in tale contrada si celebravano dei festeggiamenti in onore di San Ciro. “(...) si festeggia in tal luogo la Corsa dei Cavalli col concorso del Popolo in onore del Glorioso S. Ciro, che vi ha la chiesa”. Questo     rappresentò      la      conferma della       definitiva soppressione dei riti pagani in onore della Dea Cerere, che qui si svolgevano prima della edificazione della chiesa. “(...) in occasione della solennità de`15 Agosto della Gran Signora dell`Assunta (...)”.
Cfr. FRANCESCO MARIA EMMANUELE e GAETANI (Principe di Villabianca), La Fontanografia Oretea. Ms del XVIII secolo, BCP. Segn. Qq E 87, foglio 127 retto e verso.
GASPARE PALERMO, Guida istruttiva per Palermo e suoi dintorni, a cura di G. Di Marzo – Ferro. Tipografia di Pietro Pensante, Palermo 1858.


1825 – Su iniziativa del Cappellano Di Marco, si effettuarono dei lavori, al fine di edificare il campanile, sulla sommità del frontone esterno.
Cfr. Archivio Parrocchiale di Brancaccio (A.P.B.), Chiesa di San Gaetano da Thiene.



1826 – Le strutture della chiesa necessitarono di sostanziali revisioni. Il 26 ottobre, a seguito di un sopralluogo (“Viso a luogo”) effettuato dall`architetto Arcangelo Lauria, per conto della Commissione Amministrativa Comunale, si decise di assumere alcuni provvedimenti tecnici, atti a scongiurare ulteriori dissesti.
Cfr. Archivio Parrocchiale di Brancaccio (A.P.B.), Chiesa di San Gaetano da Thiene.



1831 – 32 – La chiesa era raffigurata in due pubblicazioni (di Domenico Scinà e di Turnbull Christie) le quali, trattano del ritrovamento delle ossa fossili nelle grotte mesozoiche sul Monte Grifone. In queste pubblicazioni si conferma l`edificazione del campanile nella parte superiore del prospetto.
Cfr. DOMENICO SCINÀ, Rapporto sulle ossa fossili di Maredolce. Reale Topografia di Guerna, Palermo 1831.
TURNBULL CHRISTIE, Sur Certains dépôts récens de la Sicile, in: Annales des Sciences Naturelles, 1832.


1851 – La chiesa venne riaperta al culto, dopo un imprecisato periodo di abbandono, per iniziativa del Conte Solandra.
Cfr. Archivio Parrocchiale di Brancaccio (A.P.B.), Chiesa di San Gaetano da Thiene.



1870 – Le condizioni statiche dell`edificio, non permettevano lo svolgersi delle funzioni e la chiesa venne nuovamente chiusa per ragioni di sicurezza.
Cfr. Archivio Parrocchiale di Brancaccio (A.P.B.), Chiesa di San Gaetano da Thiene.



1883 – Vennero portati a termine i lavori di consolidamento delle strutture, per volere del Parroco di Brancaccio, Mons. Villa – Riso.
Cfr. Archivio Parrocchiale di Brancaccio (A.P.B.), Chiesa di San Gaetano da Thiene.




1968 – Il terremoto del 1968, causò seri danni alla chiesa che, per questo, venne chiusa e abbandonata. Nel corso degli anni, le già precarie condizioni statiche, si aggravarono ulteriormente, soprattutto a causa di una carente consistenza del terreno di fondazione.
Cfr. RAFFAELE SAVARESE, Relazione al progetto per il restauro della chiesa di San Ciro a Maredolce, Palermo 1983. Presso l`Archivio della Soprintendenza ai BB. CC. E AA. Di Palermo.



Nei primi anni ‘70 – I luoghi limitrofi alla chiesa di San Ciro, vennero notevolmente alterati a causa della costruzione dell`autostrada Palermo – Catania.
https://it.wikipedia.org/wiki/Viale_della_Regione_Siciliana


1982 – Iniziò il primo importante intervento di restauro da parte della soprintendenza, con la ricostruzione, tra l’altro, dell`abside, demolita accidentalmente da un bulldozer, mentre        si       facevano     lavori  di        pulizia            nei      luoghi immediatamente adiacenti alla chiesa.
Cfr. RAFFAELE SAVARESE, Palermo: chiesa di S. Ciro a Maredolce, 1984.





Sintesi e traduzione in inglese di Claudia Puccia, 
docente dell'ICS "Maredolce"








Si ringraziano Valentina Ruggirello, per la disponibilità alla pubblicazione di alcuni materiali tratti  dalla sua Tesi di laurea,  e Domenico Ortolano, presidente dell'Associazione culturale "Castello di Maredolce", per avercela fatto conoscere. P. C.





Gentilissimo Professore, innanzitutto La ringrazio per avermi contattata e sarei stata davvero onorata ad essere presente all'adozione di questo bellissimo monumento. 
Io stessa ho conosciuto la chiesetta tramite l'adozione da parte della mia scuola. 
Purtroppo, come mia madre Le ha detto, vivo ormai in Germania e i miei impegni lavorativi mi impediscono di scendere con così poco preavviso, ma avete sicuramente il mio consenso a pubblicare le informazioni contenute nella mia tesi sul blog. 
Così facendo spero di contribuire, anche a distanza, a far conoscere questo piccolo monumento affinché possa essere restaurato e riportato all' antico splendore. 
Valentina Ruggirello




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