venerdì 3 marzo 2017

ANCHE LE PORTE CHIUSE APRONO MONDI. Gli interventi di Nicolò D'Alessandro e Salvatore Romano. Il Progetto di Piero Baiamonte.


Pubblicata a colori, la foto di questa porta ha suscitato su fb oltre un centinaio di like e decine di commenti; Piero Baiamonte l'ha resa in bianco e nero e ha riacceso l'interesse con altri like e altri commenti specialmente da parte di chi, come nel caso di Nicolò D'Alessandro e Salvatore Romano, ne ha fatto, del bianco e nero, un peculiare linguaggio artistico con cui esprimersi.



Quasi un omaggio all’arte povera di Burri, nella composizione di materiali misti e di riciclo, nella tecnica del rattoppo, recupero, conservazione…(foto diPiero Carbone da Racalmuto)

Piero Carbone Grigi linee sfumature... ne hai fatto un'incisione, un disegno a china , con sensibilità e maestria d'artista, caro Piero Baiamonte (togliendoti la direzione del Castello Chiaramontano dove hai intensamente operato, gli amministratori forse non volevano togliere tempo e libertà di esprimersi all'artista, diciamo così...)
Mi piaceRispondi118 hModificato
Piero Carbone Comunque, credo che i miei amici artisti Nicolò D'Alessandro e Salvatore Romano apprezzeranno il tuo intervento grafico
Mi piaceRispondi118 hModificato
Nicolò D'Alessandro La foto in bianco e nero di Piero Baiamonte con le sue ombre e i grigi restituisce un fascino in più alla tua fotografia che conosco e apprezzo nella sua componente ideativa come già ti avevo detto nella nostra chiacchierata telefonica di ieri. 
Nella fotografia deprivata dalle informazioni del colore (con il photoshop è un'operazione molto semplice) bisogna ovviamente reinventare i colori, la forma, lo spazio. Alla veridicità del colore fotografico qualcosa negli esasperati dettagli incisi dal nero e dai grigi ci riporta al passato. Trasmette inevitabilmente un'idea di nostalgia. 
La foto, oggi, in bianco e nero è legata al ricordo, al passato prossimo. Riporta, a mio avviso, al senso estraniante dell’arte. Al valore estetico che conduce ad altro. Rinuncia, oggi, alla prospettiva del colore per riacquistare l'incisivo fascino del non conosciuto e del mistero come di una pagina scritta che può essere opportunamente reinventata da chi la legge. La luce virtuale crea lunghe ombre e attese. Determina spazi inediti di riflessione. 
Con il colore tutto è disvelato, tutto è condizionato dal fascino estraniante del colore che di per se è seduttivo. 

Come sai vivo nel bianco e nero perenne dell’inchiostro di china e lo preferisco poiché lo vivo quotidianamente da troppi anni. 

Considero le fotografie a colori (parlo soltanto per me) un utile block-notes di appunti della realtà che mi consentono di immergermi poi in un mondo di là a venire che non è colorato. 
È soltanto sogno, desiderio e bisogno di capire inventando o meglio reinventando la realtà.
Piero Baiamonte ti ringrazio Piero Carbone da Racalmuto per il tuo prezioso elogio di cui mi hai onorato - non mi esprimo sulla trascorsa mia dirigenza delle attività programmate per il Castello Chiaramontano si è voluto dare un'altro taglio...così dicono - a proposito è sparito anche il profilo fb del castello che raccoglieva e riassumeva oltretutto, tutte le iniziative, manifestazioni, mostre dall'apertura al pubblico avvenuta nel settembre del 2000 e spero che non si siano persi i dati utili all'archiviazione o quantomeno ad un resoconto di tutto ciò che è stato realizzato - come accantonati cataloghi, locandine, depliant ed altro di tutto ciò che è stato nei precedenti 14 anni di attività...non mi dilungo oltre..
Piero Baiamonte Mi ha tantissimo entusiasmato il commento critico del prof. Nicolò D'Alessandro, grande artista e maestro di grafica e incisione, che stimo e apprezzo tantissimo (ricordo ancora la sua straordinaria opera grafica che percorreva in lungo tutto l'auditorium Santa Chiara in mostra diversi anni fa, di grande impatto emotivo e di pregiata tecnica esecutiva) - condivido la sua descrizione sugli aspetti fotografici del bianco e nero, dell’immagine che si fa memoria e motivo di riflessione – conserverò gelosamente il suo pregevole testo e per questo lo ringrazio…
Salvatore Romano Bella questa foto e profondo ed esaustivo l'intervento di Nicolò. 
Concordo pienamente con la sua analisi e poco altro posso aggiungere se non rimarcarne alcune suggestioni; suggestioni emanate dalla foto, questa porta, questo "varco" chiuso che con il suo "silenzio" ci parla e ci rimanda ad atmosfere passate. 
Anche io, come Nicolò, vedo il colore in altro modo, non vivo, non riflessivo ma gridato, offensivo della realtà perché la confonde con le sue gridate emozioni e veloci nel raggiungerci direttamente senza l'intermediazione della riflessione, dell'analisi. 

Questa foto in bianco e nero ci invita a soffermarci, a pensare, riflettere, come tutta l'arte visuale in bianco e nero riesce a fare. 
Se da una parte, per quel che mi riguarda, il colore rimane la manifestazione di una carnelavata, il bianco e nero ci trasporta nel labirintico mondo interiore, per tanti versi incomprensibile ma appunto per questo stupendo..., rimane nel mistero, nell'incompreso e ci spinge a porci domande, mai ci lascia indifferenti, mai ci invita alla leggerezza come, dunque, succede col colore. 

Non è forse vero che in una bella giornata di sole assaporiamo il tutto nella leggerezza dei pensieri e solo la notte, quando la luce manca e quindi i colori sono vietati alla nostra vista riusciamo a cercarci dentro noi stessi e negli altri? 
Ecco cosa mi ispira questa foto, cosa mi ispira il bianco e nero che amo come lo ama Nicolò, passati sapori, emozioni, un tempo andato e non ci rimane che vivere in un mondo rumoroso, colorato, altamente tecnologico e sempre più robotizzato, una misera fine che spero l'uomo riesca a fermare. 
Grazie Piero di avermi coinvolto con questa bellissima foto e il fruttuoso intervento dell'amico Nicolò. 
Un saluto anche a Piero Baiamonte anche se non lo conosco, da una Firenze Medicea sempre bellissima.
Mi piaceRispondi2 min

Piero Carbone grazie per i commenti che hanno arricchito le lettura di una sopravvissuta porta in biancoenero
Piero Baiamonte stupende ri-letture dell'immagine che emozionano per intensità e analisi del dettaglio, come appunto solo le immagini del bianco e del nero riescono a suggerire, in cui, lo scatto e la scelta dell'immagine di Piero Carbone da Racalmuto, il mio intervento nel riportarla al bianco e nero con tutte le sue sfumature tonali che riecheggiano i segni del tempo, le magistrali interpretazioni descrittive di Nicolò D'Alessandro e Salvatore Romano si intrecciano nella "lettura" come nell'interessante dialogo (quasi casuale) e appunto per questo di sincera e appassionata condivisione...


in…decoro – itinerari e riflessioni su un contemporaneo da reinventare

Openings…Racalmuto  
by Piero Baiamonte

“come prefazione letteraria i portoni anticipano i suoi retroscena, gli spazi e le atmosfere custodite e che si fanno storia, mentre i dettagli identificano la maestosità, l’armonia o la semplice funzionalità di accesso” - (foto realizzate in collaborazione con Andrea Baiamonte) --

Testo critico di Dario Orphèe: 

“Quelle di Piero Baiamonte non sono affatto ciò che sembrano: porte antiche, ovviamente usurate. Ma portali del tempo, che dall'uscio in poi accompagnano lo spettatore al passato.
Un passato che, probabilmente, la gente del luogo ha valicato più volte; e i passanti più giovani appena notato: senza rendersi conto dei secondi, dei minuti, delle ore che cigolavano insieme alle cerniere.
La pietra del luogo fa da cornice, in archi a botte, che ricoprono le iniziali dei notabili del paese; poi il bucato steso, che profuma al sole; il legno intarsiato nei dettagli, che tira fuori disegni melodici; i pomelli sbiaditi insieme ai numeri civici; i divieti che mettono all'erta, e i lucchetti nuovi e luccicanti (con teneri bastoni di legno inchiodati, quasi a rafforzare il desiderio di custodire una curiosità); le buche delle lettere colme di variopinte pubblicità, o vuote di monocrome vite ormai passate; bassorilievi che potremmo incontrare in musei; muschi e sterpaglia (quell'erba tinta che inghiotte tutto e impaurisce, simbolo della natura che prevale); i battenti antichi che continuano a vivere dirimpetto i citofoni elettrici, guasti.

Ciò che può apparire drammatico, e Baiamonte non me ne voglia, anche se ritengo lo abbia meditato a lungo in sé, sono quelle serrature, tanto semplici che il vento può decodificare, o a doppia mandata, chiuse, arrugginite e, in alcuni casi, sicuramente non funzionanti.
Come si può chiudere il tempo?, vien da pensare.
E se esso venisse chiuso, che ruolo giocherebbe la malinconia nel circo dei sentimenti umani? Baiamonte, l'ideatore della ricerca, silente fornisce una risposta: le porte diventano immediati biglietti da visita, ma nelle semplici osservazioni offrono, viceversa, ciò che al loro interno è celato”.

schermata facebook:
 https://www.facebook.com/piero.baiamonte.3/media_set?set=a.850602341715814.1073741846.100002981682301&type=3&pnref=story


Link correlati: 
http://archivioepensamenti.blogspot.it/2017/03/quasi-art-like-e-commenti-per-una-porta.html
*
http://archivioepensamenti.blogspot.it/2016/09/eventi-fratelli-una-mostra-puntini.html

*

1 commento:

  1. commenti su fb al post:

    Ettore Liotta:
    Un ingresso che, senza voler essere iperbolici, potrebbe pensarsi suggerito da ( o che ha ispirato) Mondrian, forse.

    Piero Baiamonte:
    emergono interessanti riflessioni, scaturite da un semplice ma proficuo "scatto" fotografico e con le sue conseguenti condivisioni, utili a spunti e considerazioni come il titolo magistralmente suggerisce

    Piero Baiamonte:
    il bello della condivisione e degli scambi di proprie interpretazioni

    RispondiElimina