mercoledì 30 novembre 2016

I POST DEL MESE. Novembre 2016

▼  novembre (27)

martedì 29 novembre 2016

LA METAFORA DEL PIOPPO. Lu chjuppu pari fermu...

Ciò che avviene a nostra insaputa, e ci riguarda positivamente, procura, è naturale, piacere! Come è capitato recentemente per una mia poesia pubblicata spontaneamente su fb da un'amica, condivisa con gli amici torinesi facenti parte di un gruppo di lettura, ed acutamente commentata. Grazie.


Oggi ho mandato gli stessi versi al mio gruppo di lettura, leggendoli come di consuetudine. Vedo e sento nel pioppo solidità, resistenza e incoraggiamento. Una bellissima metafora nei confronti delle difficoltà personali...


lunedì 28 novembre 2016

DIECI ANNI FA, "IL GIARDINO DELLA DISCORDIA". Un televisivo ricordo: "Album" di Nuccio Vara


La realtà è "fantastica"

schermata you tube

ALBUM DEL 27 GENNAIO 2007


ALBUM, rubrica settimanale di cultura del TGR Sicilia. Edizione del 27 gennaio 2007. 
Registrazione della messa in onda; pubblicata su You Tube tramite il canale "Sicilinconia".

Servizio dedicato a "Il giardino della discordia. Racalmuto nella Sicilia dei Whitaker", Prefazione di Rosario Lentini, Coppola editore, Trapani 2006






Rosa Ricciardi







Le immagini di "Album" in questo Post sono schermate you tube

Un particolare ringraziamento al direttore Vincenzo Morgante che ha voluto il servizio
nonché a Nuccio Vara, Pippo Gigliorosso e Michele Pernaci che l'hanno realizzato. 

domenica 27 novembre 2016

LETTURE NATURALI. "La ricchezza dei dialetti" di Ruffino e Sottile


Il Paese dei mille dialetti






Per il dialetto si ricevono sberle? 



Col dialetto se ne possono dare!



In attesa, sotto il pino, per parlarne.


sabato 26 novembre 2016

QUANDO TOTÒ CASTELLI PORTÒ I MINATORI ALLA RAI. Poi ci fu censura?

Camminavano in silenzio
uno accanto alll'altro
con poca roba addosso
con le giacche rotte
col tascapane ancora caldo
con la minestra che ancora fuma
...
qualcuno scendeva per la prima volta
...
qualcuno moriva alla prima volta

"Questa foto è relativa alla censura subita in RAI quando ho proposto con Totò Nicosia (io sono con la chitarra a dodici corde)  la ballata intitolata"I minatori di Regalpetra, in un programma radiofonico con Pippo Baudo". Totò Castelli


La rete mi dà la possibilità di stabilire un rapporto più intenso con Totò Castelli che conoscevo ma con il quale non c'era stata frequentazione, anche perché si è trasferito giovanissimo a Ribera, dove ho avuto il piacere di incontrarlo nel 1981 in occasione di un premio di poesia, ne conservo un nitido ricordo.
Il premio "Una poesia per la pace" era intitolato con mia sorpresa ad una figura che sconoscevo, Giuseppe Ganduscio, sicuramente da approfondire e che meriterebbe una maggiore e più diffusa conoscenza. Alla sorpresa di allora si aggiunge quella di ora per la scarsa valorizzazione di un personaggio che potrebbe insegnarci qualcosa in questo momento  convulso, bellicoso e confuso.

Sollecitato a parlare anche di sé, Totò Castelli, tra le altre cose mi fa sapere di "avere composto una ballata (cantata in un programma Rai con Pippo Baudo negli anni '70) alla quale sono particolarmente legato: Minatori di Regalpetra dedicato ai drammi nelle miniere di Racalmuto."

Da racalmutese non può non esprimere un desiderio: "Se organizzi qualche iniziativa culturale legata alle immagini curiose o ai canti della Sicilia (quelli d i Rosa Balistreri in particolare) ti dò la mia disponibilità a venire a Racalmuto. Ciao."

"Castelli canta con Rosa Balistreri. Dopo l'intervento e qualche canto di Rosa mi chiede di cantare e canto".
Totò Castelli
 
Ringrazio Totò per la disponibilità e penso che tanti apprezzerebbero un suo intervento artistico nel paese di origine, ma ora seguiamo la vicenda legata alla Ballata.

Con grande sorpresa apprendo quanto segue:
"Su You tube se cerchi Castelli canta con Rosa Balistreri o giù di lì c'è un filmato che propone una mia intervista a Rosa che nel corso della chiacchierata mi fa cantare Minatori di Regalpetra.




La Ballata è dal quinto minuto in poi

Ho ascoltato la Ballata, commovente, Rosa Balistreri la definisce "un pezzo favoloso".

Ma oltre al bello dell'apprezzamento di Rosa, c'è anche un risvolto brutto: "sono stato anch'io - scrive Totò Castelli - una delle tante vittime negli anni '70, ma io l'ho cantata tutta lo stesso, malgrado le indicazioni diverse di Lucio Ardenzi. 
Al pubblico è piaciuta tantissimo, per la Rai 'troppo cruda', ne seguì la censura, e successivamente la mancata messa in onda in trasmissione."

Censura? E perché mai?! Non vorrei aver capito male. Chiedo:
"Il divieto è stato preventivo o in diretta durante il programma? Ti riferisci al canto sul lavoro degli zolfatai delle nostre miniere, giusto?"

Castelli me ne dà conferma:
"Sì. È la descrizione di una tragedia in miniera. Ho cantato, c'era un folto pubblico, che ha molto gradito il brano. La registrazione che doveva andare in onda dopo una settimana non è stata mai mandata in onda. Abbiamo protestato, ma non c'è stato nulla da fare."

Pubblicarla su internet potrebbe intendersi come una sorta di risarcimento.


Frammento di corrispondenza
Totò Castelli: si tratta di tempi diversi e lontani tra loro. Ma se mi si dà l'occasione, come è avvenuto quella volta con Rosa, la Ballata in questione la ripropongo.

Rosa Balistreri canta con Totò Castelli II parte
1985, studi di Radio Tele Torre Ribera: Totò Castelli intervista la "cantatrice del Sud" Rosa Balistreri, cantando insieme a lei delle vere canzoni siciliane...
youtube.com
questo è il link di cui ti ho parlato: dopo "Basilicò" ("Quantu basilicò siminu ogni annu" di Giuseppe Ganduscio") c'è la ballata sui "minatori di Regalpetra". https://www.youtube.com/watch?v=p1W75X2G5jQ&feature=share


Rosa Balistreri canta con Totò Castelli II parte
1985, studi di Radio Tele Torre Ribera: Totò Castelli intervista la "cantatrice del Sud" Rosa Balistreri, cantando insieme a lei delle vere canzoni siciliane...
youtube.com
che gioia che mi dai, Totò. Per la simpatia per te e per le idee, le iniziative e i personaggi che promuovi ti saccheggerò per promuoverne, nel mio piccolo, la conoscenza tramite il mio blog. Non badare ai tempi che vanno molto a rilento poiché sono impegnato ancora con la scuola. Sarebbe una bella tappa realizzare un incontro artistico con le tue canzoni. Intanto, cerchiamo di mandare avanti il messaggio con le parole, le immagini e i suoni via internet.
Fine della conversazione in chat

giovedì 24 novembre 2016

archivio e pensamenti: SAPETE COME FANNO A RACALÒ? La risposta in una canzone

archivio e pensamenti: SAPETE COME FANNO A RACALÒ? La risposta in una canzone

 Racalò non è Racalmuto ma a Racalmuto si potrebbe cantare in questo momento la canzone, visto che la maggioranza che sosteneva il Sindaco è diventata di fatto opposizione (tanto da votargli la mozione di sfiducia) e quella che fino a ieri era l'Opposizione (che la mozione non ha votato né resa efficace uscendo dall'aula) potrebbe apprestarsi ad essere forza di governo per sostenere il Sindaco, ma per il Sindaco questo non sarebbe cambio di casacca o di ruolo né tanto meno trasformismo, perché altre sono le parole per dirlo: "nuovo modello di governo del Comune...".

 Quando si dice, potenza delle parole!

 Cosa è cambiato rispetto al passato?

 Non dico di organizzare un funerale come stigmatizzato nella canzone, ma neanche si può gioire per un nuovo matrimonio con quelle che fino a ieri erano le detestate e detestanti "suocere"!


LA CANZONE IN SINTESI

Nel paese "fantastico" di Racalò,  dopo le elezioni, mettono da parte tante casse da morto con i nomi degli eletti. Se capita, ne tirano fuori qualcuna e celebrano con la cassa vuota un funerale finto, simbolico, organizzando un corteo funebre vero, con tanto di banda musicale, tamburinai, venditori di semi salati, càlia e simenza
Arrivati a destinazione, mentre il prete benedice e il popolo impreca, catapultano da un’altura la cassa che, precipitando lungo la parete rocciosa, si sfracella.

Ciò rappresenta una condanna morale per chi, dopo essere stato eletto, cambia partito, casacca e schieramento, tradendo di fatto la fiducia di chi l’aveva votato inizialmente.

La canzone è stata cantata da Giana Guaiana alle Fabbriche Chiaramontane (Agrigento), sabato 26 giungo 2010, in occasione della presentazione del libro di poesie "Venti di sicilinconia" organizzata da Tanino Alletto assieme agli ex compagni di liceo.


                  I
Sapiti comu fannu a Racalò?
Scrìvinu li nomi ntre un registru
di li politici a tiempu d’elezioni.
D’ognunu fannu un bellu tabbutu
e lu sàrbanu sutta un catarratu.

Rit. :
Fannu accussì a Racalò.
Dicinu no no no no.

                       II
Ogni tantu nni piglianu quarcunu
e lu portanu tutti n prucissioni:
la banna, li tammùra, la simenza.
Arrivati a Pizzu donn’Elia
l’arrizzolanu ddrà sutta ppi la via.

Rit.

                       III
Santa e arrisanta mentri s’arrizzola,
si spascia in milli piezzi e menu mali
ca la cascia è vacanti e nuddru vola.
Contra li trunchi, li rocchi e purrazzi
vannu a sbattiri tavuli e lapazzi.

Rit.

                       IV
Di lu rregistru scancèllanu nomu,
a carricatura battinu mani.
Ah, chi santu, prigatu nginucchiuni!
Mentri lu parrinu lu binidici,
cu sputa all’ariu, cu jetta li vuci.

Rit.
                       V
La curpa? Prestu prestu vi lu dicu.
Duoppu vutati, canciaru arriè partitu.
Furbi, galantuomini o facciuoli?
Stu cancia e scancia unn’è democrazia,
è na pigliata… n giru. A tia e a mia.

Rit.
         
                 Recitato:
Fannu accussì a Racalò!
***


Traduzione

I
Sapete come fanno a Racalò?
Scrivono il nome su un registro
dei politici a tempo di elezioni.
Di ognuno fanno una bella cassa da morto
e la conservano sotto una botola.


Ritornello:
Fanno così a Racalò.
Dicono no no no no


II
Ogni tanto ne prendono qualcuna
e la portano tutti in processione:
la banda, i tamburi, i semi salati.
Arrivati a Pizzo Don Elia
lo fanno ruzzolare là sotto lungo la via.


Rit.


III
Salta e rimbalza mentre precipita
si sfascia in mille pezzi e meno male
che la cassa è vuota e nessuno vola via.
Conro i tronchi, le pietre e gli asfodeli
vanno a sbattere tavole e tavolame.


Rit.


IV
Dal registro cancellano il nome,
a sfottò battono le mani.
Altro che santo invocato in gionocchio!
Mentre il prete benedice,
chi sputa in aria, chi emette grida.


Rit.


La colpa? Presto ve lo dico.
Dopo essere stati votati, hanno cambiato partito.
Furbi, galantuomini o opportunisti?
Questo cambia e scambia non è democrazia,
è una presa... in giro. A te e a me.


Recitato: Fanno così a Racalò!

martedì 22 novembre 2016

SUL MURO DI NICOSIA E NON SOLO. UTOPIA? Dialogando con Giorgio Filippone e Carlo Bevilacqua, di post in post



Ieri ho segnalato su fb il Post "Non era l'ultimo. Oltre il muro di Nicosia (Cipro)"
a Giorgio Filippone che l'ha a sua volta segnalato a Carlo Bevilacqua, richiamato nel Post per una sua mostra, e ne è seguito un inaspettato dialogo: quello che scrive Carlo Bevilacqua è una "tosta" integrazione con esplicite e coraggiose parole alla sua citata mostra fotografica "The Last Wall" tenutasi nel 1974 all'Albergo delle Povere di Palermo nell'ambito della Settimana delle culture alla cui organizzazione ha contribuito Giorgio.

Piero Carbone da Racalmuto
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Carlo Bevilacqua Era ed è tutt'ora l'ultimo muro dell'Europa
Carlo Bevilacqua Muro che divide politicamente un territorio . I muri contro i flussi dei migranti sono un'altra cosa ed hanno un differente significato socio politico
Carlo Bevilacqua Differente significato e differenti conseguenze
Piero Carbone da Racalmuto ma chi ne parla?
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Carlo Bevilacqua E proprio contro i muri e contro gli "steccati" ideologici di qualsiasi colore, religione,
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Piero Carbone da Racalmuto

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Piero Carbone da Racalmuto del muro di Nicosia: e mi riferisco ai mezzi della cosiddetta informazione; tu l'hai fatto, meritoriamente, con il linguaggio dell'arte
Carlo Bevilacqua Adesso ti racconto una cosa che ti diverti...
Carlo Bevilacqua Cipro è divisa grazie agli inglesi e a tutta la Nato con la complicità dei turchi
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Carlo Bevilacqua A Cipro c'è una grande base militare inglese
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Carlo Bevilacqua L'Inghilterra aveva dichiarato che avrebbe smobilitato la base ed a restituire i territori quando Cipro si sarebbe riunificata ... ergo...
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Carlo Bevilacqua Cipro era, forse lo è ancora oggi, una base per l'economia russa che investe in alberghi e strutture turistiche
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Carlo Bevilacqua Se Cipro si riunifica la Turchia perde un prezioso punto d'appoggio al centro del mediterraneo
Carlo Bevilacqua a chi conviene?
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Carlo Bevilacqua a nessuno
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Carlo Bevilacqua meglio far rimanere tutto così
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Carlo Bevilacqua e parlarne il meno possibile
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Carlo Bevilacqua E proprio contro i muri e contro gli "steccati" ideologici di qualsiasi colore, religione che va anche il mio ultimo lavoro UTOPIA che ho presentato ieri a Milano . Storie di comunità che sperimentano anche la convivenza di differenti credo, etnie etc come Auroville città universale, laboratorio sociale, esperimento che va avanti da mezzo secolo ormai -http://carlobevilacqua.photoshelter.com/.../I0000o0B4OFthhtM
Piero Carbone da Racalmuto ma c'è chi ha una coscienza, è libero, ed è artista; anche se dovrebbero, dico dovrebbero, farlo i politici! Col tuo permesso riporto questo nostro dialogo in coda al post che in qualche modo lo ha generato, grazie a Giorgio che te lo ha linkato e ha voluto la tua mostra a Palermo. Almeno c'è il web.
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Carlo Bevilacqua Assolutamente
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Carlo Bevilacqua Si si Grazie a tutti
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Piero Carbone da Racalmuto

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Piero Carbone da Racalmuto Non avevo finito di digitare il precedente commento che apprendo di Utopia, se posso ne farei un apposito post sul blog pubblicizzando la mostra e riproponendo alcune tue foto
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Carlo Bevilacqua No, non è una mostra ancora
Carlo Bevilacqua ho fatto la presentazione del progetto e dell'ebook che a breve sarà disponibile su Apple Store e Amazone
Carlo Bevilacqua Magari riusciamo a fare la mostra a Palermo 
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Piero Carbone da Racalmuto ottimo proposito, speriamo


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