venerdì 7 ottobre 2016

ANCHE GLI INSEGNANTI HANNO UN CUORE: QUANDO VANNO E QUANDO TORNANO. Tanti come Mario Virga!

Mentre è in viaggio per la Sicilia, 
Mario, docente per professione e fotografo per vocazione, 
 ha postato alcune riflessioni su fb
che ho voluto qui riproporre
pensando ai tanti che, come lui, hanno vissuto o stanno vivendo analoga esperienza.
 In segno solidarietà, di stima e di amichevole  accoglienza.



Ho fatto le valigie... col cuore in mano
di 
Mario Virga




Ho impacchettato i due anni trascorsi a Bergamo pacco dopo pacco.
Lentamente la casa si è svuotata di libri, di fotografie, di carte raccolte qua e là tra le valli bergamasche. Ho anche impacchettato i miei ricordi di questi anni, unici ed indimenticabili. Ieri sono stato inondato di messaggi e di dimostrazioni d'affetto come non mai, ed ho ancora gli occhi gonfi di lacrime. 

Dovrei essere felice di tornare in Sicilia ad abbracciare i miei cari e dimenticare i pomeriggi di pioggia a casa, i viaggi dispendiosi in aereo (manco fossi un uomo d'affari) o quelli di almeno 24h in autobus e nave, o le telefonate quotidiane con le persone che ami che a volte sono non altro che un surrogato di contatto umano. 
Per non parlare delle spese, con lo stipendio inesistente già alla seconda settimana del mese. 

Ed invece sono qua ancora a pensare ai miei ragazzi lasciati in lacrime. Lasciarli ad ottobre, ad anno scolastico iniziato, è il risultato della inetta burocrazia del ministero. 
Ad anno scolastico ormai avviato sarei stato comunque felice di rimanere: lezioni, prove pratiche e, ahimè, verifiche 😬.

Sono ancora qua a pensare al mio rapporto con i colleghi, talmente leale e bello da rasentare l'amicizia profonda.

E poi, la bellezza signorile di Bergamo, la sontuosità delle sue montagne e laghi meravigliosi.
Adesso sono in nave, l'ennesimo viaggio, con la macchina stavolta carica all'inverosimile dei miei più bei ricordi. 
Dopo tutti questi anni di lavoro penso che fare l'insegnante sia un privilegio: non può essere altrimenti lavorare a contatto con la gioventù, affamata più che mai di sapere, di conoscenza, di sentimenti, di amore. Sentirli giornalmente è un'iniezione di vita quotidiana.

Grazie ragazzi miei. Grazie Bergamo. 

1 commento:

  1. Grazie per aver condiviso il mio pensiero, comune a tanti miei colleghi. La "buona scuola" è fatta da persone, docenti ed allievi, che convivono quotidianamente, imparano reciprocamente e condividono il sapere. Non numeri ma persone. Grazie ancora, Piero.
    Mario Virga

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