mercoledì 13 aprile 2016

FONDAZIONE SCIASCIA, ANDATA E RITORNO. Colpo dopo colpo (di scena!). Note facebucchiane



Nota pubblicata su fb


NON CI CREDONO NEANCHE LORO (ALLE PAROLE)


Al culmine di una vicenda spinosa o squallida (a seconda dei punti di vista se si guarda il tenore delle espressioni utilizzate e dei ragionamenti addotti), fatta di informali comunicazioni sul web e riguardanti la Fondazione Sciascia, Racalmuto che la ospita e i racalmutesi indistintamente e indebitamente tirati in ballo, innescata dalle dichiarazioni del direttore letterario della Fondazione e del nipote di Sciascia, viene emesso un comunicato ufficiale chiarificatore, ma non viene pubblicato sul sito internet istituzionale della Fondazione stessa. 
Non era la sede adatta? 
A che serve altrimenti un sito istituzionale?

La motivazione forse è implicitamente nel risvolto paradossale del comunicato stesso quando si afferma che al di là di certe decisioni annunciate sul destino della Fondazione, dei toni e dei giudizi, contano i fatti e non le parole. “Al di là dei commenti e delle dichiarazioni contano i fatti.” Abbiamo scherzato, insomma. Siamo buoni. Chi ha detto ha detto, qualsiasi cosa abbia detto, e chi ha subito ha subito. Nenti ci fa!

Ma era questo il senso delle polemiche suscitate in vita da Sciascia? 
Polemiche fatte di parole, è vero, ma che portavano a conseguenze, - eccome! - tra attribuzioni di responsabilità, scelte conseguenti, rettifiche, ritrattazioni, resipiscenze e immancabili conseguenze pratiche insomma.
Al di là. 
Ma cos’è una Fondazione intestata ad uno scrittore senza le parole che lo scrittore ha scritto? senza i libri e le lettere fatte di parole che lo lo scrittore ha donato? E’ al di là.

Bisogna guardare al di là, dicono. Sperando di capire che abbia un senso, e che senso, tutto quello che sta al di qua da oltre vent’anni: sperando sia utile e fruttuoso per quello che sta al di là: sia utile e fruttuoso per il futuro come forse non lo è stato per il passato.

L’immagine è ripresa con la tecnica dello screen shot: http://www.fondazioneleonardosciascia.it/...


P. S. 
Dopo avere scritto e pubblicato la suddetta nota, mi imbatto nella rete in una notizia che sinceramente mi ha non poco sorpreso per il rapido susseguirsi di dichiarazioni, controdichiarazioni, di atteggiamenti, di comportamenti.  La realtà superava la preveggenza. (Però, lo si deve riconoscere: l'universo sciasciano post Sciascia non finisce di stupire, ogni cosa in questo universo diventa "elettrizzante". Noioso, mai! (?)
A corredo della Nota, seguono due mie chiose.

La prima.
Colpo di scena, a proposito delle polemiche in territorio sciasciano tra direttore della Fondazione Sciascia, esponenti della famiglia Sciascia e racalmutesi: dopo tutte le aspre parole dette e le decisioni annunciate, c'è un risvolto grottesco o paradossale: almeno da quello che si legge e si vede su alcuni manifesti pubblicati sul web. Com'è possibile? Intanto, si constata che, mentre alcuni (racalmutesi) prendono scomodamente posizione, altri più comodamente... 

La seconda.
A quanto si legge sul manifesto, refusi a parte, il prof Antonio Di Grado, non Antonino, nonostante le dimissioni annunciatissime sul web per varie ragioni ma anche a causa delle strade dissestate per raggiungere la marginale Racalmuto, sarà prossimamente in Fondazione a Racalmuto ancora con il ruolo di direttore scientifico della Fondazione alla presentazione di un libro. 
Ripensamenti? 
Saranno venute meno le ragioni prima avanzate?

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