giovedì 28 gennaio 2016

ADDIO A "LUMIE DI SICILIA" CIOÈ ARRIVEDERCI. Le ragioni di Mario Gallo, inossidabile Direttore

Mario Gallo (a sinistra) con Mimmo Staltari, presidente dell'ANPOSDI
(Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali).

Un plauso a Mario Gallo che non demorde e rilancia. 
Da parte mia, un grazie per l'accoglienza in 
"Lumìe di Sicilia" 

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Dal prossimo numero Lumie di Sicilia sarà pubblicato esclusivamente in versione online
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Il nuovo formato, ovviamente, offre maggiore "capienza" e può anche avvalersi di una diversa veste tipografica per grandezza dei caratteri e colori delle immagini. 
Contiamo quindi su vecchi e nuovi collaboratori perché non ci facciano mancare il loro insostituibile apporto con articoli, immagini e quant'altro ritenuto confacente con le caratteristiche della pubblicazione.
Grazie, Lumie di Sicilia

la raccolta degli 85 numeri pubblicati è disponibile:
- presso le Biblioteche Nazionale e Marucelliana di Firenze
- su internet: http://www.trapaninostra.it/wp/rassegna-stampa/ edicola http://www.sicilia-firenze.it/
_________________________________________________________________________________ Lumie di Sicilia – rivista periodica ACUSIF -Associazione Culturale Sicilia Firenze - Casella Postale 2127 – 50100 Firenze Ferrovia
Registrazione n. 3705 del 9.5.1988 Tribunale di Firenze
Spedizione in abbonamento postale (art. 2, comma 20/CL.662/96 – Filiale di Firenze
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Correva l'anno del Signore 1988 quando, nel segno della comunanza delle "radici", demmo vita a questa nostra Associazione: un'aggregazione volta a "ravvivare ed arricchire la conoscenza delle tradizioni e della cultura siciliane, nelle loro variegate espressioni e localizzazioni" (art. 2 dello statuto). Sono trascorsi ventisette anni, un lungo cammino, gratificante, percorso insieme, con la guida appassionata di Ennio Motta e Giuseppe Cardillo.

Ora cala il sipario: un mesto epilogo, segnato dall'irrefrenabile moto di commozione che ha colto Cardillo -nel corso dell'assemblea dei soci del 29 dicembre- all'atto della dichiarazione di scioglimento dell'Associazione. Con l'Associazione, quindi, anche "Lumie di Sicilia", che ho avuto il privilegio di curare ininterrottamente in questi ventisette anni, chiude i battenti, nella sua versione cartacea (i particolari, in ultima di copertina).

Una pubblicazione, il giornalino del circolo siciliano, nata in uno con l'Associazione, "battezzata" col titolo di una novella del 1910 di Luigi Pirandello, tradotta poi in lavoro teatrale: le lumie, limoni dolci, profumatissimi, il cui nome di per se evoca profumi, colori e luci, solari, siciliani a chiare noteNella presentazione del primo numero (novembre 1988) ci proponevamo di assicurare alla pubblicazione: "pluralità di voci, veste organica, indirizzo coerente, alieno dalla pedanteria, dal velleitarismo, dall'astrattismo paludato come dalla pacchianeria strapaesana, dallo spirito di clan imbevuto di becero intento revanscista come -per contro- da pedissequi complessi reverenziali; intonazione non "seriosa" ma briosa, ironica quando occorra, sempre composta, lontana cioè dal tono encomiastico-cronachistico del (absit etc.) foglio parrocchiale di periferia".

Rimaneva fuori la politica, possibile fomentatrice di...discordia nell'ambito dell'Associazione, ma comunque si respingeva fermamente la dilagante linea del "vittimismo" e di una fuorviante ricostruzione pseudo-storica delle vicende vissute dalla Sicilia dopo la spedizione dei Mille di Garibaldi, "avanzi di galera". Un mosaico con tessere di colori diversi volte a comporre un quadretto di storia di Sicilia "incontaminata", nelle sue varie espressioni: storia che è natura, che è arte, che è lavoro, che è mito, che è lingua, che è costume, che è tradizione, che è vita.

Le note umoristiche (ricordiamo qui il ridendo castigat mores de “i vespi siciliani”) si alternavano con temi ben più seri come quello della mafia. Di fronte agli interessati “distinguo”, alla pervicace negazione della realtà, alla cortina fumogena della retorica, al silenzio, alle ritorsioni o alle diversioni, si rivendicava la linea "chirurgica"della consapevolezza responsabile.

Obbiettivi che abbiamo perseguito in umiltà e continuità, con risultati (ardua sentenza?) che rimandiamo al benevolo giudizio dei...posteri.
Un giornalino letteralmente "fatto in casa": di cui mi piace qui ripercorrere le fasi della "fabbricazione". In primis, la raccolta degli articoli, frutto della generosa collaborazione di tante persone, soprattutto dalla...madrepatria.

Seguiva la "funambolesca" costruzione del menabò, in lotta con la "tirannia" dello spazio disponibile, condizionato dal costo della stampa (successivamente passata alla fotocopiatura) del giornale, gravante in misura sensibile sul bilancio dell'Associazione editrice. La scelta delle immagini, poi, era condizionata dalla compatibilità con la riproduzione in bianco e nero, essendo ovviamente esclusa la possibilità della stampa a colori.

Arrivata alfine la consueta...sospirata nota (gli "appunti") del Presidente dell'Associazione, il giornalino poteva trovare la sua veste definitiva, puntualmente offerta in anteprima ( mi sia consentita questa nota personale) alla lettura ( una sorta di imprimatur familiare) della padrona di casa, la quale immancabilmente "approvava" (bontà sua) rammaricandosi quando capitava di non vedere - oltre la consueta rubrica de "i vespi siciliani" (per la quale lei stessa aveva disegnato il logo: due vespe con coppola storta)- uno scritto del suo... autore preferito.

Seguiva la fase materiale: la stampa, l'etichettatura, l'impacchettamento, la reggettatura, e infine la consegna... liberatoria all'ufficio postale, in compagnia del cav. Domenico Buono, "siciliano" laboris causa (titolo condiviso con la tesoriera Luciana Fortini Macaluso), che di fatto per tanti anni ha provveduto con scrupolo e precisione a tutte le incombenze di segreteria dell'Associazione.

L'indomani si ricominciava per il numero successivo, e così per ottantacinque volte. In questo ultimo numero una pagina riproduce le immagini di copertina di alcuni numeri del periodico; un'altra elenca tutte le persone che hanno collaborato alla redazione del giornale alle quali - unitamente ai tanti altri che hanno espresso la loro "simpatia" con un contributo economico- va la nostra gratitudine.

Parafrasando il saluto festoso di un noto presentatore siciliano, l'indimenticato Nunzio Filogamo, mi piace concludere questa nota con un:
"Miei cari lettori vicini e lontani, buona fortuna, ovunque voi siate!

                                                                                                       Mario Gallo






Siti dove sono reperibili in pdf gli 85 numeri di Lumìe di Sicilia  pubblicati su supporto cartaceo





Foto di Mario Gallo con Mimmo Staltari ©piero carbone (Racalmuto, 3 agosto 2014)

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