venerdì 11 ottobre 2013

COME SVANISCE UN PARCO LETTERARIO IN SICILIA. Riflessioni di Iolanda Salemi



Ciao Piero, ho scritto sul Parco letterario "Regalpetra", per cercare di riprendere questa attività, se lo vuoi pubblicare sul tuo blog mi farebbe piacere. Cerchiamo di non far morire questa nostra Regalpetra, ma parliamone sempre. Iolanda Salemi.








Che fine ha fatto il Parco letterario "Regalpetra"?

di Iolanda Salemi

Non molti sanno cosa siano i Parchi Letterari, e pochissimi sanno che ne esiste uno a Racalmuto, intitolato a Leonardo sciascia, “ Il Parco letterario Regalpetra”.

Ma di cosa stiamo parlando? che cos'è questo parco letterario? Il Parco letterario nasce da un'idea di Stanislao Nievo ( nipote di Ippolito Nievo) il quale è convinto che l'opera di ogni autore non può essere considerata al di fuori del suo contesto ambientale, ma è profondamente radicata nel territorio. Sia perché l'autore nasce e si forma in un dato ambiente, sia perché ambienta le sue opere in un dato luogo. In alcuni autori, più che in altri, questi luoghi sono reali e riconoscibili, pertanto possono essere valorizzati medianti itinerari e sfruttati turisticamente. In Sicilia ci sono sette Parchi intitolati a : Pirandello, Tomasi di Lampedusa, Quasimodo, Verga, D'Arrigo, Vittorini e Sciascia.

Le opere di Sciascia sono colme di riferimenti a luoghi reali, la Regalpetra di cui ci parla è un luogo geografico esistente, che non è solo Racalmuto ma un territorio ben più vasto che arriva fino alla provincia di Caltanissetta, che ha le stesse caratteristiche di vari paesi dell'entroterra siciliano, accomunati dal silenzio del paesaggio e dall'arsura. E' il mondo arido delle campagne, il mondo delle miniere, anche questo caldo e soffocante, dove si muovono minatori, con occhi asciutti che vedono nel buio, ed estraggono la vita dalle vene della terra, vita e morte, ricchezza e sofferenza. Lo zolfo è la rinascita per il paese ma anche la morte di tanti minatori.






Il Parco Regalpetra si estende tra Racalmuto e Caltanissetta, la sede doveva essere la Fondazione e il Castello Chiaramontano, con i fondi di una sovvenzione globale era stato acquistato un elegante e studiato arredamento, funzionali espositori dovevano contenere elementi del mondo minerario, che fine hanno fatto?
Al castello si doveva collocare una Biblioteca Tematica, incentrata sul territorio, sul mondo minerario e contadino, sull'antropologia culturale e le tradizioni popolari, sulle feste religiose... Alcuni libri erano già arrivati, io stessa li avevo registrati e catalogati.

Scopo principale del Parco era quello di ricreare attraverso degli itinerari turistici, quelle atmosfere che hanno impregnato il testo letterario di Scascia. L'itinerario doveva essere una sorta di viaggio sentimentale, attraverso le pagine della letteratura e attraverso quei luoghi che diventano preziosi, perchè patrimonio culturale da valorizzare e proteggere.
Il viaggio sentimentale è una rappresentazione fatta da attori o cantastorie, che recitano o narrano quei brani ambientati negli stessi luoghi descritti dall'autore. Ad esempio: riprodurre al Circolo Unione quell'atmosfera degli anni '50, come è descritta tra le pagine delle “Parrocchie”, e recitarvi brani attinenti, o recitare pezzi di “Morte dell'Inquisittore”, nelle Grotte di Frà Diego ecc...




Infine il Parco doveva essere uno strumento capace di mettere in moto un percorso di crescita culturale, ed anche economica, perchè avrebbe sviluppato una serie di attività collaterali.
Avrebbe portato alla conoscenza dei luoghi peculiari estranei ai circuiti turistici di massa.

L'itinerario turistico doveva snodarsi tra la casa natale dello scrittore, il teatro, che tanto amava, il circolo, le chiese, le grotte di Frà Diego, il viaggio in treno per Caltanissetta, dove Sciascia trascorse la sua giovinezza e compì gli studi, il mondo delle zolfare e delle saline, delle campagne, delle masserie, dei borghi delle robbe, le feste religiose, da cui traggono spunto le sue riflessioni antropologiche; insomma un percorso attraverso Regalpetra.
I prodotti del Parco dovevano essere quelli tipici della natura, i manufatti della cucina tradizionale, i prodotti artigianali, ciò avrebbe dato modo a molti operatori del settore di lavorare. Perhé è tutto svanito nel nulla?

Anche se l'attività di questo Parco non si è mai sviluppata, per ragioni che non sto qui ad indagare, ciò non toglie che i concetti, le idee, gli obiettivi, siano ancora validi e realizzabili.

I luoghi di Regalpetra meritano di essere conservati attrezzati e resi fruibili, è un modo per dimostrare che la cultura non è una roba sterile, fatta di letture solitarie, ma è una cosa che può contribuire allo sviluppo economico di questo paese. Una serie di progetti che ho proposto ad illuminati e lungimiranti amministratori, ammuffiscono nei miei cassetti.

Spero che queste mie parole non cadano nel vuoto dell'oblio, e non vengano considerate una mera esercitazione, ma siano lo spunto per riflettere, progettare, proporre, e realizzare.



Parchi letterari italiani

8 commenti:

  1. L'appello accorato di Iolanda Salemi va preso nella massima considerazione. Non bisogna lasciarlo cadere nel vuoto.
    Tutti quelli che operano nella valorizzazione dell'ambiente culturale (e non solo) della comunità locale devono sentire l'obbligo morale di portare avanti l'iniziativa non recente, opportunamente ricordataci a Iolanda Salemi.
    Fortunatamente nel nostro paese non mancano potenzialità (anzi, ce ne sono molte) per contribuire a realizzare questo "sogno" i cui benefici, in tutti i campi, sarebbero molti.

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    1. Il nostro territorio è ricco di potenzialità, purtroppo sempre citate nei vari convegni..., tanto per riempirsi la bocca, si fa sempre bella figura a mostrarsi falsamente interessati alla cultura, ma al momento di realizzare qualche progetto fanno tutti orecchie da mercante. ( sto parlando dei vari politici ed amministratori che si sono succeduti) . Un'altra grossa pecca è quella di non valorizzare, anzi mortificare e mettere da parte le potenzialità intellettive di chi queste cose sa fare e può fare. siamo sempre nella logica da prima repubblica, quando gli incarichi si davano per colore politico. Non è mai cambiato niente!!! Nè nella forma, nè nei contenuti. Iolanda Salemi

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    2. Capisco la sua amarezza. Ma non dia, per favore, la sensazione di volere gettare la spugna. Lei è "un pugile" ancora agile e attivo. Ha (e deve dare la sensazione di avere) le capacità per portare avanti una "lotta" che sarà (e deve essere!!) vincente.
      Giovanni Liotta

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  2. Scriverne però è già un fatto positivo in quanto forma di resistenza, contro l'oblio non virtuoso. E' già qualcosa, se non altro dinanzi alla propria coscienza. Quella che si vuol qualificare come "coscienza civica". La famosa "partecipazione " di una volta, di gaberiana memoria. Grande Gaber.


    La canzone di Gaber.
    http://www.youtube.com/watch?v=nulKUZ1sWlA

    Riflessioni sulla "partecipazione"
    http://www.cittadinanzattiva.it/newsletter/2011_10_27-212/files/articolo_cl_civicolab.pdf

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  3. "riflettere,proporre,progettare e realizzare" quante di queste cose sono state la base per far emergere il progetto di Parco Letterario nel senso delineato bene da Iolanda Salemi ? A me sembra che di Regalpetra si è solo sfruttato ,per cosi dire, il "brand" s’è pensato che titolando "Regalpetra" qualsiasi cosa che provenisse da Racalmuto , possa d'incanto ricreare le atmosfere letterarie di Leonardo Sciascia, Purtroppo ciò non è avvenuto e mi auguro che l'appello di Iolanda non cada nel vuoto ma che oltre al nome si possa esplicitare, con la valorizzazione delle nostre tradizioni e paesaggi, quelle sensazioni , odori e colori che Racalmuto esprime e che tutto ciò non rimanga incastonato solo nelle pagine del nostro più rappresentativo Autore.

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  4. Commento al post di Maria Lipari:
    I progetti di cui parla e in cui crede Iolanda Salemi potrebbero coinvolgere le Scuole medie superiori, dove Leonardo Sciascia si studia e rientra a pieno titolo nel curricolo. Naturalmente si dovrebbe potere presentare un itinerario di studio dettagliato ed offrire agli studenti e ai docenti accompagnatori un insieme di strutture e servizi ,guide e costi.Chi lavora o ha lavorato nella Scuola sa che i progetti sono sottoposti all'esame del Consiglio d'Istituto. Il parco letterario Leonardo Sciascia merita!

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  5. Risale al 2007 la semplice proposta di contattare tutte le scuole in Italia intitolate a Leonardo Sciascia per coinvolgerle in un percorso non solo letterario. Ma quella proposta avrebbe dovuto essere integrata da "strutture e servizi" di cui parla Maria Lipari. Cosa è stato fatto? So solo che neanche il verbale di quella proposta avanzata in uno dei consigli di amministrazione della Fondazione Sciascia ho potuto finora avere, nonostante una richiesta scritta inoltrata alcuni anni fa (sic!). Che dinamismo! Eppure con il Parco e la Fondazione ogni idea potrebbe e dovrebbe volare come un turbo.

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  6. Purtroppo dalla scomparsa di Stanis Nievo, che inventò e sviluppò i Parchi Letterari, la cui denominazione è registrata, non solo in Italia, ma in tutta Europa, l'iniziativa dei Parchi Letterari si sta arrenando. Forse ne è anche responsabile la crisi economica.

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