domenica 10 febbraio 2013

CARISSIMA LOULOU. 5 di 5 - Oltre la tragedia rusticana


Fatti e personaggi di cui si parla sono delineati sinteticamente nel post



Federico MESSANA


Divagazione sentimentale di Luisa Hamilton



ALTRE LETTERE?
Fin qui le lettere del conte Angelo a nostra disposizione. 
Ma a queste ne saranno seguite altre, e poi altre ancora, sempre più intime, ed il nostro Eugenio sempre lì a tenere il moccolo alla sempre più intima conversazione tra i due amici! 
Oppure, vista la determinazione di Loulou, sarà successo un grave fatto che ci sfugge, e che avrà fatto perdere le staffe al bravo e tanto paziente Eugenio. (Non sarà forse lui stesso, più avanti, a parlare della virtù del ciuco?). 
Ma noi vogliamo credere, anche perché non abbiamo prove del contrario, che se relazione ci sia mai stata tra Loulou ed Angelo Degubernatis, benché non meno grave di una relazione fisica, questa sia rimasta nella sfera idilliaca ed intellettuale, scandita da chilometri d'inchiostro che hanno fatto battere forte il cuore della tanto cara e stimata Loulou. 



Lapide al piccolo Franco: Animula mandula vagula... 


LA CASSETTA CON LE LETTERE E IL FOULARD

A questo punto il dramma: 

conoscendo il carattere tragico ed esaltato di Eugenio, la scoperta di quella relazione sentimentale deve essere apparsa ai suoi occhi una mostruosità, e chissà quale sarà stata la sua reazione più immediata. 
Ma avendo cominciato ad apprezzare anche la sua bontà e bonarietà, nell'animo del focoso siciliano, colmo d'amore sincero verso la sua Loulou, dev'essere subentrato il buonsenso s'era riuscito a gestire l'increscioso episodio con estrema discrezione. 

Non sarà stato facile per Eugenio ingoiare l'amara pillola del tradimento, che ancorché platonico gli sarà sembrato più grave di un tradimento fisico; al punto da portarsi dietro, anzi spedirsi al suo nuovo indirizzo di Palermo, la cassetta con le lettere incriminate ed il foulard, che la sua amata aveva avuto come pegno d'amore da un estraneo!

DALL’IRA AL PERDONO
Non ci resta che immaginare Eugenio, scapigliato e su tutte le furie, recitare le sue catilinarie bestemmiando, oltre che in italiano ed in dialetto, com'era suo solito, anche in turco! 
E la povera Loulou, relegata in un angolo della loro camera, ascoltare le invettive del povero siciliano tradito nell'onore e nell'orgoglio. 
Sarà stata, sicuramente, una scena teatrale, altamente drammatica e commovente, oltre che pirandelliana allo stesso tempo! 
Un altro attore compaesano, di quelli rudi descritti dal Verga, avrebbe lavato l'ignominiosa offesa col sangue e basta; ma il povero Eugenio, il "valentuomo" di Degubernatis, dall'ira sarà passato alla commozione e quindi al perdono. 
Unico pegno di un eventuale ricatto, il sequestro delle lettere e del foulard: adesso, a distanza di qualche tempo, in un momento di tremendo sconforto e di dolore reciproco, trova il coraggio di distruggere quanto ancora restava a ricordare quel triste episodio, ormai lontano nel tempo se non nell'anima.




Così risponde Eugenio da Palermo ad una lettera di Loulou:
"Ho apprezzato e mi ha commosso quello che mi hai detto intorno a quel sentimento di rammarico angoscioso da te provato; vorrei essere con te per dirti tante buone cose e rappresentarti con calore tutte le mie simpatie. 

Tu non devi pensare più a nulla d'increscioso, mia cara Loulou, come non vi penso più io e per provarti con qualche atto esteriore di questo che ti ho detto, cioè che io non vi penso più alle cose incresciose e desidero che tu possa obliarle per sempre, io tra oggi o domani compirò qui un atto che sono sicuro non potrà che farti piacere.


UN MODERNO RESETTAMENTO

Ti ricordi, cara Loulou, di quella famosa cassetta che spedii qui al mio indirizzo piena di lettere prima di partire? 
Quelle lettere, tu mi comprendi, sono quelle tali che non devono più esistere e saranno oggi o domani al più tardi da distruggere col fuoco! 
Mi credi? 
Certo mi crederai, basta che io te lo affermo.
E sia quel fuoco l'immagine della distruzione d'ogni ricordo increscioso e la purificazione d'ogni sentimento. 
Credimi, Loulou mia, quella cassetta ancora in questo momento è legata e suggellata tale quale come la spedii. L'aprirò e brucerò ogni cosa senza svolgerle. 
M'intendi? 
Ed ora stai lieta, risanati e pensa che c'è uno qui pieno di difetti, e molti, ma che ti ama e ti vuol bene per davvero". 





IL FUOCO PURIFICATORE

Scrive quindi l'indomani: 

"Il fuoco ha già consumate tutte quelle lettere della cassetta! 
Ho mantenuta la mia promessa! 
Anche quel foulard o fazzoletto di seta col tuo nome che si attacca ai ricordi, che per me sono stati spesso più angosciosi di quelle delle lettere, subirà anch'esso il fuoco! 

Credo d'aver fatto bene di distruggere tutto il putridume ed è stato fatto in luogo proprio adatto al genere! 
Spero che tu ne rimarrai contenta e con la distruzione di quelle cose si disperda ogni triste ricordo e rinasca la vera bontà, fiducia ed abbandono confidente e tenero reciproco; per parte mia, tutto ciò dentro di me non ha mai mancato, perché non sono stato mai egoista e con tutti i miei difetti non ho cessato mai dal volerti bene davvero, e adesso te ne voglio più che mai. 
Desidero essere un po' ricambiato".

L’EPILOGO
E come in una tragedia greca, il tragico attore siciliano col fuoco della sua terra ha cancellato ogni ricordo e lavato ogni offesa! La catarsi di Loulou agli occhi di Eugenio è avvenuta con la distruzione delle lettere e del foulard incriminati, che li legavano ai tristi ricordi del passato. 




NOTA FINALE


I documenti della storia di Luisa e Don Eugenio sono assolutamente originali in quanto trattasi di lettere scambiate tra gli attori in questione. E cosa può esserci di più originale ed autentico di una lettera scritta in tempi non sospetti? 
Purtroppo mancano le tante lettere che il DeGubernatis spedì a Luisa da Firenze tranne alcune, le prime che, a giudizio di don Eugenio o per puro caso, si sono salvate dal falò purificatore. 
In particolare:
1)    presso la biblioteca di Firenze, nel “Fondo DeGubernatis”, ho trovato un centinaio di lettere spedite da Luisa al professore (dovrebbero essere tutte)
2)     presso i vari luoghi di residenza dei Caico ho rintracciato 5 lettere spedite da DeGubernatis a Luisa e tutte le lettere di don Eugenio inviate alla moglie dal soggiorno obbligato di Palermo, in attesa di potere rientrare a Montedoro, dopo il benestare dei fratelli
3)    si sono perse, perché bruciate da don Eugenio, tutte le altre lettere del DeGubernatis. Peccato, perché così non ho compreso il rammarico di don Eugenio per le eventuali proposte sconvenienti avanzate dal DeGubernatis a Luisa.

Dalle lettere comunque si evince la serietà e la durezza di carattere di donna Luisa che intesta le lettere sempre con un “gentile signore” rivolto al DeGubernatis (nonostante i due incontri avvenuti a Firenze, di cui uno da sola), ed un tiepido “caro Eugenio” rivolto al marito, mentre questi si sprofonda in “mia cara Lulù”, “mia carissima Lulù”.

Il DeGubernatis invece inizia con un “gentile signora” per passare al “cara signora” e poi al “piccola cara birichina”. Cosa avrà scritto in seguito per fare adirare don Eugenio, mite e paziente oltre ogni limite? Non ci resta che immaginarlo visto che lui stesso si attribuisce di possedere “la pazienza del ciuco”.










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