martedì 29 gennaio 2013

SE IL SAGRISTA BEVE IL VINO!



Delia, Chiesa Madre. 2013

Quante cose ci insegna questo aneddoto che in paese si racconta e si tramanda come innocente bravata ridanciana!

Senza volerlo, il mite Totò Chirillo si trasforma in apologo e indirettamente rimanda a una morale pubblica: chissà quante messe si son dovute ricelebrare,e se ne ricelebreranno in futuro, chissà quante opere si sono dovute rifare, e quante se ne dovrebbero rifare,  perché i sagristi o coadiuvatori di turno, con la scusa di servir messa, bevono loro il vino, prendono insomma la parte migliore!


Salemi




- Dominus vobiscum - cantilenò in latino 1'arrabbiato Padre Arrigo, dopo avere alzato il calice.  
- E cu spiritu tua - rispose Totò Chirillo, cantilena contro cantilena.
- In sagrestia ce la vedremo.
- Se mi ci trovi.

In sagrestia, il furente Padre Arrigo non trovò nessuno perché il sagrista, terminato il singolare duetto,  se 1'era svignata.
 
Chirillo aveva  immesso aceto nelle ampolline,  il vino  se  1'era  bevuto  lui.  La messa,  invalida, secondo il diritto canonico, si  doveva ricelebrare.*



Grotte, Casa di Padre Vinti. 2013





*Da Eretici a Regalpetra, Grillo Editore, Enna 1997. Prefazione di Claude Ambroise.



Foto proprie

4 commenti:

  1. Lillo Mendola su Facebook :

    Non mi ricordo chi era il prete,penso Padre Puma, che incurante del microfono ,nel versare il vino dice al chirichietto: "..minti...minti " per l'acqua ,invece, si udì il rumore dell'ampolla sbattere nel calice ,nello stesso momento che lo stesso provava a versarlo.

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  2. Il Chirillo ('ngiuria che mi pare alquanto ritoccata) beone e il padre Arrigo irasciile hanno grado di attendibilità elevato; la vicenda del mio amico padre Puma Pagliarello stento a digerirla, non foss'altro per l'accortezza di un prete contadino. Un episodio vinaiolo mi è occorso questa passata tarda primavera; il parroco celebrante, ormai esautorato da un rampante diacono, si lamentava per l'imbevibile vino, molto acitusu. 'Ssu vino amma a cangiari! cercò di protesrare con la sua ormai flebile voce padre Lillo. Bbonu bbonu è rintuzzò piccato e stentoreo il diacono. Padre Lillo abbassò la testa e si avviò a bersi la pozione di un acidulo nettare degli dei.

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  3. BELLA!Da Cronachette sciasciane... quanti Chirilli in questo bene amato paese!
    Giovanni Salvo

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