sabato 17 novembre 2012

LE PASSIONI DEI RACALMUTESI, NEL 1924




  

Mai forse un paese si è immedesimato così radicatamente con una  festa.
Festa-emblema a tal punto da fare identificare un paese, l’appartenere a un paese, con la Madonna in onore della quale la festa si celebra, anche al di là delle stesse ideologie personali, al di qua di  ragionevoli dubbi, al di qua e al di là dell’Oceano.
           
            A testimonianza di questo attaccamento, alla Madonna e alla Festa del Monte, sono significative alcune lettere di emigrati inviate nel 1924 da New York.

“Since the Madonna del Monte serves a major symbol of cultural and community identification”, ha scritto Sam Migliore, nel saggio del 1988 Religious Symbols and Cultural Identiy: A Sicilian-CanadianExample, dedicato alla comunità racalmutese di Hamilton.
         “La Madonna del Monte – sostiene l’antropologo di origini racalmutesi,- funge da importante simbolo religioso per l’identità culturale e comunitaria”. Specialmente in terra straniera dove è stato costruito un “pezzo” di paese con il “santuario” e la passiàta: “Alcuni degli anziani passeggiano su e giù per James St. North, visitando occasionalmente i bar o i circoli siciliani allo stesso modo come facevano nella Piazza di Racalmuto”.



Nel V centenario della venuta della Madonna del Monte a Racalmuto, nell’ambito dell’apposito convegno del 2003 che è stato anche una festa della memoria, avvalorato dalla presenza di autorevoli studiosi, dell’arcivescovo di Agrigento mons. Carmelo Ferraro, dell’arcivescovo di Monreale mons. Cataldo Naro storico del movimento cattolico in Sicilia, sono state lette per la prima volta le parole di uno dei corrispondenti dall’America rivolte all’ingiustamente dimenticato Padre Cipolla, esponente significativo ancorché ignorato del Movimento cattolico siciliano.

A proposito di memoria: gli “Atti” di quel convegno non sono stati ancora pubblicati, speriamo non dover attendere la ricorrenza del prossimo centenario. I frammenti di lettere che seguono intanto ne rappresentano una pallida anticipazione.

Peccato che, nella recente ristampa del Dramma del Bonaventura Caruselli, queste lettere, ormai rese note, siano state “semplicemente” ignorate: eppure, le prefazioni, le introduzioni e le postfazioni di un libro che si ristampa dopo più di un secolo dovrebbero fornire informazioni e argomentazioni, oltreché valutazioni, pertinenti e convergenti sul libro stesso di cui sono corredo, non vanno certo intese come occasione per sfoggiare culte notiziole divergenti o digressioni deambulanti, ché nulla aggiungono alla “intelligenza” del testo  e alla comprensione della sua “fortuna” postuma.  Ma andiamo ai documenti. 





      Il “segretario Archivista della grande Società di Mutuo Soccorso Maria S.S. del Monte fra i cittadini di Racalmuto in New York” -  Ferdinando Ippolito -  a nome  della Società, che  “conta 315 fratelli tutti Racalmutesi”  tempesta Padre Giuseppe Cipolla con una semplice ed esplicita richiesta: l’invio del Dramma-Sacro  pubblicato dal Padre Bonaventura Caruselli nel 1856, ormai introvabile.

     Causa indiretta di una tale richiesta era stato lo stesso Padre Giuseppe Cipolla che aveva chiesto offerte ai racalmutesi d’oltre Oceano in sostegno delle sue iniziative benefiche. Costoro non si limitano a inviare semplicemente qualche dollaro di fraterna carità ma affittano un teatro e allestiscono un cartellone  per due mesi di rappresentazioni ripromettendosi di devolvere generosamente i ricavi:

      “New York, 4 Agosto 1924. Al Comitato Pro Istituto – Racalmuto. La Società di N. S. Maria S.S. del Monte ha portato in semblea (sic!) la circolare per formare l’Istituto nel vecchio Castello del Carretto e tutta la Colonia e entusiasmata per tale concetto indi la Società si propone di contrattare un Teatro per dare delle recite e il beneficio andare al detto Istituto.
Dunque la Società prega il Comitato di essere tanto cortese di mandarmi il libro della Istoria di Racalmuto ho pure qualche Manoscritto (con l’obligo [sic!] che finite le Recite di sostituirlo [restituirlo? Ndr] di  nuovo) essendo la Colonia Racalmutese entusiasmata vuole recitare qualche Episodio della Istoria di Racalmuto, come per esempio la Venuta della Madonna ed altri Episodi. Il Comitato resta pregato di farci questa Cortesia...”



“New York, 7 agosto 1924. Reverendissimo Padre [...] abbiamo contrattato un Teatro per due mesi (Ottobre e Novembre) per recitare drammi e il beneficio andare per l’istituto a Racalmuto. [...]
        Dunque tutta la Colonia Racalmutese in New York per fare maggiore Concorrenza vuole recitare qualche Episodio che si trova scritto nella Storia di Racalmuto. [..] Ferdinando Ippolito”

     “New York, 15 settembre 1924. Padre Reverendissimo [...] ci facciamo sapere che giorno 4 di Ottobre Sabato sera, daremo la prima rappresentazione il quale si darà il Dramma di Alessandro Dumas “Una notte a Firenze” inoltre a questo ci facciamo sapere che abbiamo scritto alle colonie Racalmutese di Buffalo e di Hamilton Canadà e ci hanno risposto che anche loro lavorano per ricavare qualche sommetta di denaro ed aiutare la nobile iniziativa da lei sviluppata intanto abbiamo deciso di rappresentare La venuta della Madonna il 1 Novembre (giorno di tutti i Santi).
Dunque Padre Giuseppe Cipolla, alcuni nostri paesani uomini vecchi ci hanno informato che esiste un libro di Padre Bonaventura Caruselli di Lucca, il quale in detto libro si trova scritto il Dramma della Venuta della Madonna completo uso per il teatro. [...] Lei Padre resta pregato di fare il mezzo possibile di procurarci questo libro con questo termino chiedento la sua S.B. da parte da tutta la società. Devotissimo Ferdinando Ippolito”

     “New York, 6 novembre 1924. Pregiatissimo Sacerdote Giuseppe Cipolla, con la presente vengo a dirci che abbiamo ricevuto la sua lettera ed il suo prezioso manoscritto e si figuri la gioia che abbiamo provato tutti [...] l’abbiamo ricevuto il Giovedì sera e tutto il Venerdì e Sabato hanno fatto le prove che hanno riuscite magnifiche, si figuri che il popolo vuole che si recita di nuovo a Richiesta generale la quale noi per appagarli la dobbiamo fare di nuovo. [...] Con questo termino chiedo la Sua S.B. Ferdinando Ippolito”.

“New York, 9 Dicembre 1924. Reverendissimo Padre [...] noi lo ringraziamo di cuore su il suo gentile pensiero di fare ristampare il Padre Bonaventura Carusello (intento il libro) [...] se lei vede che per stampare il libro di Padre Carusello ci vuole troppa moneta noi ci lo sconsigliamo perché non vale la pena di spendere tanta moneta per poche copie – noi ci contentiamo quando ne manda una sola copia quando lo copiamo e subito ci lo spediremo indietro – intanto ci facciamo sapere che la recite al teatro sono finite e speriamo a Gennaio mandarci la moneta intanto finisco il mio dire baciandogli la mano – suo umilissimo servo Ferdinando Ippolito – 267 Elizabeth st. – New York”.
                                                                     




            Come si vede, la grammatica libresca lascia a desiderare, ma quella del cuore e delle predilezioni è di grande valore. La corrispondenza  corre su diverse lettere tra solleciti e precisazioni ed è una miniera di informazioni non solo sui racalmutesi emigrati, ma anche su quelli rimasti nella madre patria, tutti tra loro in ideale collegamento, accomunati dall’attaccamento alla Madonna del Monte e dalla passione per il teatro.

            Questo collegamento e questa comunanza arrivano fino a noi, fino ai nostri giorni, rendendo attuale la lontana corrispondenza del 1924.














-         Gli amori dei racalmutesi nel 1924, in “Lumìe di Sicilia”, n. 50, febbraio 2004, pag. 7;
-         Gli amori dei racalmutesi nel 1924, in “La Citalena. Foglio cittadino di riflessione e commento”, numero unico, marzo 2004, pag. 5;

http://archivioepensamenti.blogspot.it/search?q=come+una+bandiera

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lumie di sicilia n. 50 - Associazione Culturale Sicilia Firenze







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