martedì 25 settembre 2012

MORI LU SCECCU E VENI LU MULU






Mori lu sceccu e veni lu mulu
Se muore l’asino, sopraggiunge il mulo


Una volta un'affettuosissima  signora, in arnese da cucina, rispondendo al mio rispettoso saluto, fece cenno con la mano  di avvicinarmi a lei.
Attraversai la strada e accostatomi all’uscio di casa sua,  ella discostò la tenda di plastica che serviva da barriera alle mosche e incominciò a  rivolgermi sperticati complimenti e gioiose felicitazioni per la  mia “fidanzata”  di cui aveva avuto notizie:

-       Ch’è beddra! Anta! Giudiziusa!

Insomma: bella! alta! assennata!

Mentre la corpulenta signora  parlava come un fiume in piena, io, più che compiaciuto, ero imbarazzato perché aspettavo uno spiraglio di tregua per dirle che da qualche mese non ero più fidanzato e che con quella ragazza mi ero, come si dice, lasciato.

Nel mentre l’ascoltavo, si faceva più insistente l’odore di broccoli bolliti che proveniva dalla cucina.

Quando finalmente potei parlare e mettere le cose al loro posto, la signora, repentinamente, si astenne dal proseguire nei complimenti e dal decantare le lodi della ragazza, alzò gli occhi al cielo, allargò le mani e per rincuorarmi, secondo le sue intenzioni, pronunciò queste fatidiche parole:

-       Pierì, nenti ci fa; mori lu sceccu e veni lu mulu.

Alla lettera: Pierì, non fa niente; muore l’asino e viene il mulo.
Come dire: “quella” era buona, ma ne verrà una migliore!

Alla faccia della solidarietà.

E dire che per certuni nella vita non si dovrebbero fare certe scelte, semplicemente per occhio della gente!


 Quest’episodio, in qualche modo, mi ha immunizzato  da presunti pudori e timori della morale pubblica solo apparentemente altruista.







Lassatimi diri
chiddru chi un s’av’a diri
pi uocchiu di munnu.

L’uocchiu di munnu
è un’ummira putenti
di un mostru ca nun c’è.

Pirchì è la genti.


Lasciatemi dire / quello che non si deve / per occhio di mondo. // L’occhio di mondo / è un’ombra potente / di un mostro che non c’è. // Perché è la gente.


La poesia si trova in Venti di sicilinconia, Edizioni Medinova, Favara 2009. 


1 commento:

  1. Brevi , semplici , eppur marcanti momenti , che rendono il nostro paese unico .

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